Costantino. Storia.
Costantino Imperatore - Mosaico - |
Costantino. Storia.
Secondo
un'antica leggenda,l'imperatore Costantino alla vigilia della
battaglia di Ponte Milvio,
combattuta
nel 312 dopo Cristo contro il rivale Massenzio,ebbe una visione. Gli
apparve nel
cielo
una croce luminosa con la scritta: “In hoc signo vinces” (in
questo segno vincerai).
Costantino,per
obbedire al misterioso ammonimento,fece adottare ai suoi soldati il
simbolo di
Cristo
e ottenne la vittoria. Questa la leggenda. E' comunque storicamente
provato che i soldati
di
Costantino portavano incisa sui loro scudi la sigla formata da una X
e da una P incrociate,
che
erano le prime due lettere del nome di Cristo scritto in greco.
La vita di Costantino.
Costantino
era figlio dell'imperatore Costanzo Cloro e di una donna di umili
origini,Elena,divenuta
poi
santa. Egli nacque a Naisso nella Mesia forse nel 275 dopo Cristo. Da
giovane frequentò la
corte
del grande imperatore Diocleziano e partecipò con lui a una campagna
militare sul Danubio
contro
i Sarmati,e a una spedizione in Palestina. Nel 306 raggiunse il padre
a Bononia (oggi
Boulogne),in
Gallia,e fu con lui nella Britannia a combattere contro i
Pitti,nemici di Roma.
Nel
luglio dello stesso anno,Costanzo Cloro morì e l'esercito proclamò
Costantino imperatore.
Costantino
rimase ancora per qualche tempo in Gallia per combattere contro i
Franchi e gli
Alemanni;
fu poi occupato in spedizioni militari contro i popoli barbari che
minacciavano
continuamente
i confini dell'Impero (Sarmati,Goti). Tutte le guerre iniziate da
Costantino
si
conclusero vittoriosamente. Nel 326 Costantino volle trasferire,per
ragioni strategiche di
sicurezza,la
capitale dell'Impero e scelse come sede le rive del Bosforo,dove un
tempo sorgeva
la
città di Bisanzio. La capitale venne costruita con grande
sfarzo,ricca di palazzi,di terme,di
stadi,con
una grandiosa reggia e una magnifica chiesa. Dal nome del suo
fondatore essa fu
chiamata
Costantinopoli. Per la sua bellezza,gli antichi la chiamarono anche
la seconda Roma
e
la Città Regina. Dopo avere riformato l'amministrazione e
l'organizzazione militare dell'Impero
Romano,Costantino
morì a Nicomedia nel 337,mentre preparava una guerra contro i
Persiani.
Costantino e la religione cristiana.
Costantino
fu protettore dei Cristiani,ma si dimostrò tollerante anche con i
pagani. Nei primi anni
del
suo Impero egli anzi accettò tutte le pratiche del paganesimo. Poi a
poco a poco si avvicinò
alla
Chiesa cattolica,alla quale concesse la libertà di culto con
l'editto di Milano (anno 313).
Successivamente
diede alla Chiesa altri privilegi,come l'immunità dei sacerdoti,la
possibilità di
ricevere
donazioni ed eredità,la proclamazione della domenica come giorno
festivo. Anche molte
sue
leggi civili si ispirarono ai principi della morale cattolica.
Costantino si interessò inoltre delle
questioni
religiose che allora turbavano la Chiesa e presiedette il famoso
Concilio di Nicea
(anno
325) durante il quale fu condannata l'eresia di Ario. Fu però
soltanto sul letto di morte che
il
grande imperatore accettò finalmente la nuova religione,facendosi
battezzare dal vescovo
Eusebio
di Nicomedia.
Carattere di Costantino.
Costantino
fu un abilissimo condottiero ed un grande uomo di Stato. La sua
stessa benevolenza
verso
il Cristianesimo era frutto di calcolo intelligente,perché aveva
intuito che era ormai
impossibile
perseguitare la nuova religione e impedirne la diffusione; infatti il
nuovo “Credo”
era
accolto dalla maggior parte della popolazione. Costantino era
violento e facile all'ira. Per
ragioni
che non si conoscono fece uccidere la moglie Fausta e il figlio
Crispo. Anche contro i
suoi
rivali fu spietato. Era un uomo ambiziosissimo; quando trasferì la
sede imperiale nella nuova
capitale
egli si comportò come un sovrano orientale; le sue vesti erano
sfarzose e cosparse di
pietre
preziose; sul capo portava un diadema di perle. La sua corte era
retta da una rigida
etichetta.
C'erano migliaia di servi e di cortigiani. I personaggi addetti al
servizio dell'imperatore
erano
scelti tra i più nobili sudditi dell'Impero e prendevano il nome di
“patrizi”.
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