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Visualizzazione dei post da agosto, 2016

Chi sei?

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Chi sei? Un'anima che persa in se stessa.....oppure se stessa.

Creature dell'Oblio.

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Creature dell'Oblio. Anime inquiete.............voi che non siete, ma siete..............

Fotografare il desktop.

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Se ci siamo stancati di usare l'applicazione Schermata per catturare il nostro desktop, perché non soddisfa più le nostre necessità, passiamo a Shutter. Così scopriremo tantissime nuove possibilità.  Catturiamo e modifichiamo. 1 parte). La cattura di base. Nel menu Scrivania, facciamo clic su Cattura tutti gli spazi di lavoro per fotografare l'intera Scrivania. Invece, per catturarne una parte, premiamo su Selezione e, con il pulsante del mouse premuto, selezioniamo l'area da fotografare. 2 Parte). Cattura di un menu. Apriamo un'applicazione, per esempio Writer, poi facciamo clic sull'icona di Shutter, nella barra in alto e premiamo su Menu. Visualizziamo un menu qualsiasi di Writer e attendiamo che Shutter lo catturi. 3 Parte). Cattura di una pagina Web. Apriamo il menu di Shutter e facciamo clic su Web. L'applicazione si apre automaticamente e, nella finestra di dialogo, scriviamo la URL, del sito da catturare, per esempio www.ubuntu.

Il nostro mappamondo.

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Non è necessario affidarci a Google Earth per creare i nostri itinerari turistici e visualizzare aree geografiche terrestri e lunari, perché Marble svolge egregiamente gli stessi compiti. 1 Parte). Cerchiamo una località. Nel campo Search della prima scheda, scriviamo il nome di una località e, dopo averla selezionata nel menu, premiamo INVIO. In Map View, modifichiamo il tipo di visualizzazione, per esempio selezionando OpenStreetMap. 2 Parte). Inserire segnalibri. Per ritrovare immediatamente un punto sul mappamondo, dobbiamo creare un segnalibro. Facciamo un clic destro sul luogo che ci interessa e nel menu selezioniamo Add Bookmark. Compiliamo la scheda e facciamo clic su OK. 3 Parte). Creazione di un itinerario. Apriamo la scheda Routing. Nel primo campo inseriamo la località di partenza e nel secondo quella di arrivo, poi facciamo clic su Get Directions. Possiamo modificare il mezzo di trasporto, nel menu in cui vediamo Car. 4 Parte). Un viaggio sull

La praticità della formattazione condizionata.

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Per evitare che un foglio di Calc sia una incomprensibile sequenza di numeri e di calcoli, usiamo la formattazione condizionata, così capiremo tutto a colpo d'occhio. 1 Parte). Gradiente. Selezionate le celle da A1 a J10, nel menu Formato selezioniamo Formattazione condizionata e Gradiente. Nel secondo menu in alto impostiamo Gradiente (2 colori) e facciamo clic su OK. Ora ogni riga ha una sfumatura di colore diversa. 2 Parte). Barra dati. Selezioniamo le celle da L1 a L11 e nel menu Formato selezioniamo Formattazione condizionata e Barra dati. Facciamo clic su Più opzioni e scegliamo i colori. Poi premiamo su OK e ancora su OK per aggiungere la grafica alle celle selezionate. 3 Parte). Gruppo di icone (impostazioni). Selezioniamo le celle da A13 ad A24. Nel menu Formato selezioniamo Formattazione condizionata e Gruppo di icone. Visualizziamo Formula nel menu corrispondenti alle frecce verde e gialla. 4 Parte). Gruppo di icone (parametri). Ora scriviam

Scopriamo chi mangia lo spazio sui nostri dischi.

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Avere sempre sotto controllo la situazione dei nostri dischi  fissi o di una loro porzione ci consente di sfruttarne al meglio lo spazio e avere una macchina più efficiente. 1 Parte). Dopo avere avviato l'applicazione dal Terminale o dalla Dash, si apre l'interfaccia di Baobab che mostra tutti i dischi attivi in Ubuntu e la cartella home. Ora facciamo clic sul disco fisso principale. 2 Parte). Finita l'analisi del disco fisso, sulla sinistra, appare la struttura delle applicazioni e sulla destra il grafico ad anelli, che possiamo trasformare in grafico ad albero premendo sul pulsante sotto di esso. 3 Parte). Spostiamo il puntatore del mouse su un anello del grafico. Vedremo apparire il nome della porzione e quello di tutte le porzioni collegate. Facciamo clic su una di esse, per esempio libreoffice. 4 Parte). Facciamo un clic destro su un anello della struttura di libreoffice. Tramite il menu contestuale, possiamo ingrandire o rimpicciolire il

Iniziamo con gli strumenti indispensabili di Ubuntu.

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Prima di cominciare il viaggio vero e proprio alla scoperta  delle potenzialità di Ubuntu, forniamogli gli strumenti di cui ha bisogno per funzionare alla grande. 1 Parte). Restricted extras. In questo pacchetto fondamentale, installabile da Software Center, ci sono vari codec audio, tra cui quello per gli MP3. Inoltre c'è il plugin per Adobe Flash e i font di Microsoft Web. Facciamo clic su Installa comunque  nella finestra che appare. 2 Parte). OpenJDK Java 8 Runtime. Ci serve per permettere il funzionamento dell'interfaccia grafica Java. Una volta installato, possiamo selezionare l' add-on opzionale presente e fare clic su Applica modifiche per integrarlo nel pacchetto principale. 3 Parte). Per leggere i DVD con Ubuntu 15.10. Nel Terminale  lanciamo la riga sudo apt-get install libdvd-pkg, poi premiamo S e INVIO quando richiesto. Quindi premiamo INVIO  in entrambe le finestre di configurazione che appaiono. 4 Parte). I codec di Windows. Scar

Castel del Monte.

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Castel del Monte (Puglia). Costruito intorno al 1250, il castello dell'imperatore Federico II sorge non lontano da  Andria, in Puglia. Consiste in un possente corpo centrale, a pianta ottagonale, con otto torrioni angolari uguali e anch'essi ottagonale, e una corte interna di forma analoga. Il portale d'ingresso, sormontato da un timpano classico, è ornato con motivi arabeggianti.  Le colonne in marmo e alabastro delle stanze interne offrono un'idea del sontuoso arredamento di un tempo. Si conservano ancora alcuni preziosi mosaici pavimentali nei quali, curiosamente, mancano gli usuali motivi di ispirazione cristiana. Non è chiaro se l'imperatore vi abbia mai abitato, come non è chiara la destinazione d'uso dell'edificio, ma si ipotizza che potesse servire da castello di caccia.  L'insolita forma della costruzione ha suscitato numerose congetture, per lo più riferite alla mistica numerologica: il numero otto, nelle antiche culture ar

Gestiamo i permessi.

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Come amministratori, possiamo decidere quali permessi possono avere i vari utenti sui file e le cartelle presenti sul disco fisso grazie al comando chmod. 1 Parte). Il codice dei permessi. Il primo dei 10 caratteri del codice identifica l'elemento. Quindi la d sta per cartella ( directory ), mentre - identifica un file. Poi ci sono tre terne. La prima per il proprietario, la seconda per il gruppo e la terza per gli utenti. Le lettere sono i permessi concessi, nell'ordine rwx, invece i - sono quelli negati. 2 Parte). Diamo il permesso di esecuzione al proprietario. Il proprietario di file1 ha solo i permessi di lettura ( r ) e scrittura ( w ). Per dargli anche quello di esecuzione ( x ) del fil1, usiamo la riga chmod u+x file1. La terna u+x è formata da u (proprietario), + che aggiunge un permesso e x che è il permesso di esecuzione. 3 Parte). Togliamo il permesso di lettura al gruppo. Questa volta agiamo su file2. La riga di comando per togliere il pe

Portiamo un po’ di Mac nel nostro Ubuntu.

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Ubuntu è talmente versatile da non fermarsi davanti a niente. In questo breve esempio vederemo come inserire elementi tipici del sistema operativo di Apple ne nostro Ubuntu. 1 Parte). Dock. Nel Terminale lanciamo le righe sudo add-apt-repository ppa:docky-core/ppa, sudo apt-get update e poi sudo apt-get install docky. Scaricato il tema Buiy-idoc da http:/ /tinyurl.com/ | qyvkd6, installiamolo e selezioniamolo con Docky. 2 Parte). Synapse. Per installare Synapse, bastano queste tre righe di comando, che scriveremo nel Terminale: sudo add-apt-repository ppa:noobslab/apps, sudo apt-get update e sudo apt-get install indicator-synapse. Poi riavviamo Ubuntu. 3 Parte). Sfondi. Scarichiamo il file dall’indirizzo http:/ /tinyurl.com/ly8kwnd e decomprimiamolo in Immagini. Facciamo un clic destro sul desktop, scegliamo Cambia sfondo scrivania e selezioniamo Cartella immagini nel menu. Aggiungiamo gli sfondi con +. 4 Parte). Il logo. Per ins

Il parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

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Cilento e Vallo di Diano. Il parco nazionale situato a sud di Salerno comprende una regione montuosa incontaminata, con estesi boschi di conifere, brughiere e pascoli. La costa, orlat da dune, conta anche grotte meravigliose. La regione fu fin dall'antichità un punto di contatto fra tre culture: greca, etrusca e lucana. Già in epoca romana e poi ancora nel medioevo era percorsa da vie commerciali che contribuirono alla sua prosperità e al suo sviluppo culturale. I templi di Paestum (intorno al 650 a.C.) sono imponenti testimonianze della civilizzazione greca nella penisola italiana. Entro l'antica cinta muraria, sviluppata su circa 5 km, il sito archeologico comprende le rovine di numerosi templi greci, fra i quali i ben conservati templi dorici di Poseidone e di Cerere, e la "Basilica" (in origine probabilmente il tempio di Hera), oltre a un tempio, un anfiteatro e bagni termali di epoca romana. Durante la stagione estiva, nella zona archeologica

Le estensioni per Gnome.

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Le estensioni per Gnome. Lo strumento di personalizzazione ci riserva una piacevole sorpresa: un collegamento a una pagina Web dove troveremo moltissime estensioni per l'ambiente desktop GNOME. 1 Parte). Applications menu.  Questa estensione cambia il nostro modo di accedere alle applicazioni, poiché modifica il menu principale. Ora vedremo tutte le applicazioni suddivise per categoria (Preferiti. Giochi. Internet, ecc.). Ma potremo sempre tornare alla visualizzazione classica facendo clic su Panoramica attività. 2 Parte). Windows List. Se abbiamo l'abitudine o la necessità di tenere aperte contemporaneamente molte finestre e/o applicazioni, troveremo molto pratica questa estensione, perché ne visualizzerà l'elenco nella parte inferiore dello schermo. Così basterà fare clic su una di esse per portarla in primo piano. 3 Parte). Volume Mixer. Si tratta di un'estensione molto semplice, ma completamente configurabile che, oltre a posizionare il men

Sotto la lente.

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Come si fanno le scorciatoie con Ubuntu. Con Ubuntu 15.10, il metodo più semplice per creare una scorciatoia sulla scrivania è quello di cercare il programma che ci interessa nel Dash, al quale accediamo facendo clic in alto a sinistra sull'icona con il logo di Ubuntu, e dopo aver trovato il programma che ci interessa basta selezionare la sua icona e trascinarla sulla scrivania e il gioco è fatto. Un altro semplice metodo è quello di fare a sinistra ne launcher su File, nella parte sinistra della finestra facciamo doppio clic su Computer, su usr, su share e su application. In questa cartella troviamo le icone di tutti i programmi installati. Facciamo clic con il tasto destro del mouse sull'applicazione che ci interessa e nel menu che compare selezioniamo prima Copia su, poi Scrivania e facciamo clic sul pulsante Seleziona. Anche in questo caso troveremo il collegamento sulla scrivania.

Usiamo il Grep.

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Impariamo a usare il Grep. Il comando grep è efficacissimo per cercare tra i file del nostro computer una parola o una frase. Per usare grep dobbiamo conoscere la posizione esatta della cartella in cui si trovano i file all'interno dei quali cercare. Per conoscere la posizione di una cartella o di un gruppo di file, cerchiamoli facendo clic sulle varie cartelle come faremmo di solito e leggiamo in alto nella finestra la posizione della cartella che ci interessa. Ammettiamo per esempio di voler individuare la cartella Varie all'interno di Dropbox. In alto nella finestra leggiamo che la sua posizione è: /home/morgana/Dropbox/Varie. Cerchiamo per esempio tutti i file che contengano l'espressione grep, magari perché abbiamo preso qualche appunto, o abbiamo salvato qualche testo che riguarda questo comando. Avviamo il  Terminale e per nostra comodità portiamoci nella cartella nella quale cercare, in questo caso scriviamo: cd/home/morgana/Dropbox/Varie. Scr

Caserta e San Leucio.

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La Reggia di Caserta. La Reggia di Caserta, costruita fra il 1752 e il 1775, avrebbe dovuto mostrare il potere e l'influenza dei Borbone, che regnarono a Napoli dal 1734 al 1860. Per ironia della sorte, dopo il suo completamento non venne quasi più utilizzata. Ha dimensioni enormi: il corpo principale misura 253 m per 202 m e comprende 1217 stanze e 1790 finestre, suddivise su cinque piani, per un totale di 45 000 m quadrati coperti. Le sue principali attrattive sono la scala monumentale nota anche come Scalone d'Onore, la Cappella Palatina e il Teatro di Corte alla cui scena fa da sfondo il parco. Esteso per circa 120 ettari, il grande parco è famoso innanzitutto per i giochi d'acqua. Lungo la grande vasca centrale, per 3 km, si alternano bacini e cascatelle, salti d'acqua e fontane di grande effetto scenografico. L'acqua veniva convogliata al parco per mezzo dell'acquedotto Carolino, costruito dal Vanvitelli. La manifattura di seta di San

LA COSTIERA AMALFITANA.

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Amalfi. Una sinuosa strada panoramica porta alla scoperta di questo tratto di costa dal quale si può godere di una veduta indimenticabile sul golfo di Salerno. Positano, che figura fra i più antichi insediamenti d'Italia, vanta piccole case imbiancate a calce e imponenti palazzi a ridosso delle alte pareti rocciose. Nel 1932 venne scoperta casualmente, nei pressi di Conca dei Marini, la Grotta di smeraldo con interessanti concrezioni stalattitiche. Nel IX secolo Amalfi fu una delle più potenti repubbliche marinare del Mediterraneo e conseguì enormi ricchezze con il commercio con l'Oriente. UN amalfitano, Flavio Gioia, fu l'inventore della bussola. Conservate ancora oggi nel Museo Civico, le Tavole amalfitane sono state il primo testo scritto di diritto marittimo. Sul destino della città vegliano, dal XIII secolo, le reliquie dell'apostolo Andrea, nel sepolcro collocato all'interno del Duomo a lui dedicato, costruito nel IX secolo e successivamen

Napoli.

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Napoli e il centro storico. Le origini della città, in molti luoghi della quale il tempo sembra essersi fermato, risalgono all'insediamento greco del V secolo a.C. Sotto la chiesa di San Lorenzo Maggiore sono stati ritrovati i resti di un mercato della Napoli antica. Inglobata nel Duomo, poco distante dalla Cappella del Tesoro di San Gennaro, importante monumento del barocco napoletano, rimane la basilica di Santa Restituita, fatta edificare nel IV secolo da Costantino, con antiche colonne e un battistero ornato da mosaici, testimonianza della prima diffusione del cristianesimo nella regione. Fu poi rimaneggiata in forme gotiche. Le sontuose chiese in stile gotico, manieristico e rinascimentale e i palazzi risalgono alla dominazione angioina (dal XIII secolo.) La chiesa di Santa Chiara venne terminata nel 1340 e servì da mausoleo per gli Angiò. Il Castel Nuovo, meglio noto come Maschio Angioino, a lungo residenza dei re e viceré napoletani, risale al XII seco

Le necropoli etrusche.

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Necropoli di Cerveteri e Tarquinia. A Cerveteri e Tarquinia, nel territorio delle provincie di Roma e Viterbo, si conservano due necropoli etrusche nelle cui tombe si ritrovano testimonianze non solo dei riti funebri assai particolari di questa grande civiltà, fra le più antiche nel Mediterraneo settentrionale, ma anche della sua cultura e vita quotidiana. La necropoli di Cerveteri, detta anche della Banditaccia, presenta diversi tipi tombali: sepolcri scavati nel tufo e ricoperti con grandi cumuli di terra e di tufo, i cosiddetti "tumuli"; camere sepolcrali; semplici tombe scavate nel terreno; tombe rupestri. Comune a tutti questi tipi è il tentativo di ricreare, intorno al defunto, l'ambiente domestico imitandone anche architettura e arredamento, con colonne, tavoli, letti e panche scavati nel tufo. La decorazione consiste in rilievi, talvolta in pitture. Le estese necropoli si presentano in alcune parti come città sotterranee, con vie e cortili. A

Villa Adriana.

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Villa Adriana (fra Roma e Tivoli). L'imperatore Adriano fu non solo un grande cultore delle scienze, delle lettere e delle arti, ma anche un appassionato e curioso viaggiatore. Studiò nei suoi molti viaggi i popoli e le culture dell'impero, soprattutto della Grecia e dell'Egitto. Per suo volere vennero realizzate opere architettoniche e urbanistiche, spettacolari, fra le quali il Pantheon e l'odierno Castel Sant'Angelo a Roma, Adrianopoli in Tracia, il Vallo che da lui prese nome in Britannia, il completamento in forme corinzie dell'Olympieion ad Atene. Dall'anno 118 all'anno 134 fece costruire per sè una vasta residenza fuori Roma, a sud di Tivoli. Il complesso, sul sito di una precedente villa romana del I secolo a.C., si estendeva per oltre 120 ettari e consisteva in una vera e propria città - giardino, più che in una residenza di campagna. Tutti gli edifici, per lo più riproduzione di modelli greci, e i giardini circostanti si

Villa d'Este a Tivoli.

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Villa Tivoli (Roma). Il cardinale Ippolito d'Este, rampollo della celebre dinastia dei signori di Ferrara e figlio di Lucrezia Borgia, stabilì nel 1550 la sua residenza in un ex convento benedettino a Tivoli, trasformato dall'architetto Pirro Ligorio. Alcune sale vennero decorate con degli affreschi a opera di esponenti di spicco del manierismo romano, fra i quali Livio Agresti e Federico Zuccari. Sul pendio sotto la residenza, Ippolito d'Este fece realizzare dallo stesso Ligorio e da Alberto Galvani un parco digradante a terrazze con fontane, ruscelli, cascatelle e scenografici giochi d'acqua: fu uno dei primi "giardini delle meraviglie" d'Europa. A partire dal 1605, sotto il successore di Ippolito, il cardinale Alessandro d'Este, il parco venne ulteriormente ampliato. Ai lavori si dedicò in seguito anche il Bernini, al quale si suole attribuire la Fontana del Bicchierone. L'organo idraulico è un capolavoro del francese Clau

Raffaello.

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L'anelito alla bellezza. Il rinascimento italiano reca l'importanza di tre grandi personalità: Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio (1483-1520) da Urbino. La fama di Raffaello ha superato nel corso dei secoli quella di ogni altro pittore e il suo stile è stato copiato da un gran numero di imitatori. Durante il periodo fiorentino sviluppò quell'ideale di bellezza che lo rese tanto celebre, fondato su un processo di idealizzazione della natura, rappresentata secondo leggi di armonia e proporzionalità, e sulla naturalezza dei gesti e l'intensità delle espressioni dei personaggi. Papa Giulio II lo chiamò a Roma nel 1508 e lo incaricò della decorazione degli appartamenti papali, le cosiddette Stanze, che per il monumentale impianto compositivo e per l'intensità espressiva delle figure sono testimonianza dell'avvenuta maturazione stilistica dell'artista. Raffaello era infatti il culmine della sua potenza creativa e ve

Michelangelo.

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Il genio del rinascimento. Michelangelo Buonarroti (1475-1564) è con Leonardo da Vinci e Raffaello l'artista più celebre del rinascimento italiano. Imparò la tecnica dell'affresco alla bottega di Domenico Ghirlandaio; ricercò i suoi modelli artistici nei maestri antichi e perciò studiò le sculture classiche. Per conseguire pari perfezione nella rappresentazione del corpo umano, si esercitò nel disegno di modelli e si spinse perfino alla dissezione dei cadaveri. Papa Giulio II chiamò Michelangelo a Roma nel 1505 per incaricarlo della realizzazione del proprio monumento funebre. Ma il completamento di questo grandioso progetto venne rimandato (fu ultimato solamente 40 anni dopo), così l'artista fece ritorno a Firenze contrariato. Poi però venne nuovamente chiamato a Roma, con l'incarico di affrescare la volta della cappella Sistina, nei Palazzi Vaticani. Per quattro anni Michelangelo si dedicò totalmente al nuovo compito, estremamente faticoso per le

Donato Bramante.

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Il maestro della pianta centrale. Pochi altri architetti ebbero un'idea del "rinascimento dell'antico" così radicale come Donato Bramante (1444-1514), maestro nelle costruzioni a pianta centrale, nelle quali tutta la struttura si concentra attorno a un asse verticale. Nelle sue opere la pianta centrale assume in particolare la forma di pianta circolare: se a Roma il Pantheon è il prototipo dell'antico, il "Tempietto" di Donato Bramante è l'epitome del rinascimento. L'ideale architettonico della pianta centrale perdurò anche dopo il rinascimento, durante il periodo barocco. Bramante giunse a Roma nel 1499, già architetto affermato per l'attività svolta a Milano e a Pavia. Nel 1503 entrò a servizio del nuovo papa, Giulio II, che riportò Roma al ruolo di capitale artistica, come fu nell'antichità classica. Egli avviò con grande energia il rifacimento della basilica di San Pietro, affidandolo proprio a Bramante. L'edi

La Santa Sede

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Le aree Vaticane extraterritoriali Le aree soggette all'autorità della Santa Sede comprendono, oltre alla Città del Vaticano con Piazza San Pietro, la basilica di San Pietro e i Palazzi Vaticani, anche porzioni extraterritoriali del centro storico di Roma, come il complesso del Laterano, la basilica di Santa Maria Maggiore, la basilica di San Paolo fuori le Mura e vari palazzi, fra i quali il Palazzo di Propaganda Fide e quello del Sant'Uffizio. Sono stati anch'essi inclusi nella lista del patrimonio dell'umanità grazie a un successivo ampliamento. La basilica di San Pietro sorge su una precedente basilica, edificata intorno all'anno 325 sul luogo in cui presumibilmente era stato sepolto l'apostolo Pietro. Iniziata nel 1506, su progetto del Bramante, venne realizzata con apporti di Raffaello, Michelangelo e altri artisti del tardo rinascimento. L'allestimento interno della basilica, la più grande della cristianità, presenta altari, mosai

Il Papato

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Al soglio di Pietro. Il papato vanta una tradizione più antica di qualsiasi istituzione ancora operante, avendo attraversato la fine dell'antichità, il medioevo e l'età moderna. Ha una valenza universale, in quanto è riconosciuto, al di là dei confini politici, dai cattolici di tutto il mondo. Il papato si presenta con una magnificenza che fa dimenticare il quotidiano. Oggi gode di grande considerazione, ma non è sempre stato così. L'autorità e la credibilità della massima istituzione della Chiesa cattolica vennero infatti compromesse da alcuni personaggi che ne fecero parte. Note furono la smodatezza e la cupidigia dei papi rinascimentali, che determinano profonde fratture all'interno della comunità dei fedeli. Nel corso della sua lunga vita questa istituzione davvero unica è stata allo stesso tempo testimone e attrice dei principali avvenimenti che hanno segnato la storia del mondo cristiano. La legittimazione del primato papale risale all'