Miguel Cervantes. Storia.





Miguel Cervantes. Storia.

Naso aquilino,capelli castani,barba d'argento che 20 anni fa era d'oro e grandi
baffi;questo,dico,è l'aspetto dell'autore di Don Chisciotte e della Mancia. Questi si
chiama Miguel de Cervantes Saavedra:fu soldato molti anni e 5 e mezzo prigioniero,
perdette nella battaglia navale di Lepanto la mano sinistra per un colpo di
archibugio. Ferita che,per quanto sembri brutta,a lui parve bella per averla avuta
nella più memorabile occasione che videro i secoli...”;così scrisse di se stesso il
grande scrittore spagnolo Miguel Cervantes. Da questo autoritratto si può molto
chiaramente capire quanto premesse a Cervantes di passare ai posteri non solo
come l'autore dell'immortale “Don Chisciotte”,ma anche come valoroso soldato.
E bisogna proprio dire che egli si può meritare questa duplice fama. Infatti questo
sommo scrittore,che viene paragonato a Dante e a Shakespeare,fu veramente un
prode guerriero.

Uomo d'armi.

Anno 1547:in una modesta casa di Alcalà de Heranes (una città della Castiglia)
nasceva Miguel de Cervantes. Famiglia povera e numerosa quella di Miguel,costretta
a trasferirsi di città in città con la speranza di migliorare le condizioni economiche.
Valladolid,Cordoba,Siviglia e Madrid sono state le varie tappe dei Cervantes. Quando
la sua famiglia si trasferì a Madrid,Miguel era ormai ventenne. In questa città egli
frequentò lezioni di grammatica di un celebre maestro e pubblicò le sue prime
composizioni poetiche. Ottenne un certo successo,ma quanto a soldi...nemmeno
l'ombra. Dovette quindi decidersi a guadagnarsi la vita. Ma come avrebbe potuto il
giovane Cervantes,con anima di poeta,ad adattarsi a un qualsiasi lavoro? L'Italia,
sede allora dei più grandi artisti e dei più celebri capitani di ventura,gli parve la
terra dei suoi sogni. Ed eccolo poco più tardi in Italia,soldato di una compagnia di
ventura. L'occasione per agire non si fece attendere molto:nel 1571 Cervantes fece
parte della grande armata cristiana che affrontò quella turca nelle acque di Lepanto.
Durante la battaglia,egli compì prodigi di valore. Sebbene colpito al petto e alla
mano sinistra da colpi di archibugio,egli continuò a combattere finché,intriso di
sangue,cadde di schianto sulla coperta della neve. Poche settimane di cure bastarono
per rimettere in sesto il poeta-soldato. Ed eccolo ancora contro i Turchi a compiere
nuovi atti di valore. Ma dopo la sconfitta dei cristiani,Cervantes,addoloratissimo,
decise di abbandonare la carriera delle armi e di far ritorno in Spagna. Sulla strada
del ritorno l'attendeva una sventura. Presso Marsiglia,la nave sulla quale viaggiava
fu catturata dai corsari. Fatto prigioniero,venne condotto in catene ad Algeri. In 5
anni di prigionia (dal 1575 al 1580),Cervantes tentò la fuga 3 volte;ma ogni suo
tentativo andò a vuoto. Nell'ottobre del 1580,grazie all'intervento di alcuni
missionari,egli riuscì ad ottenere la propria libertà.



Compone le sue opere migliori.

In Spagna,ove fece ritorno dopo oltre 10 anni d'assenza,Cervantes decise di dedicarsi
esclusivamente all'arte. La vita avventurosa e tormentata condotta fino ad allora gli
suggerì parecchi motivi per le commedie e i romanzi che cominciò a comporre.
Nel 1584,dopo i primi successi letterari,Cervantes sposò Catalina de Salazar,una
giovinetta non ancora ventenne. Ma ben presto si accorse che l'attività di scrittore
non gli permetteva di mantenere la sua nuova famiglia. Si vide quindi nuovamente
costretto a trovarsi un impiego. Fu prima commerciante di grano e poi esattore di
tasse. Questi non erano certo lavori adatti ad un poeta. Commise infatti alcuni gravi
errori,a causa dei quali perdette l'impiego e fu addirittura imprigionato. Ed eccolo
di nuovo caduto nell'amarezza e nella miseria. Ma la sua anima di poeta non cessò
di sognare:proprio in questo periodo di maggiore tristezza diede inizio al suo
capolavoro:il romanzo intitolato “Don Chisciotte della Mancia”. E in Don Chisciotte,
l'uomo che vede crollare tutti i suoi sogni più belli sotto i duri colpi della realtà di
ogni giorno,è proprio Cervantes. Nel 1605 lo scrittore pubblicava la prima parte del
suo romanzo. Il successo fu grandioso:finalmente un po' di gioia dopo tante
sventure. Rincorato da tanto successo,Cervantes si diede a comporre altre opere
(novelle,commedie,romanzi,poesie). Seguirono parecchi anni di intenso lavoro e di
vita serena. Ma già da un po' di tempo lo scrittore non godeva di buona salute. Ma,
tuttavia,nel 1615 riuscì a portare a termine la seconda parte del “Don Chisciotte”.
Fu un nuovo enorme successo,e fu l'ultima grande gioia della sua vita. Infatti,la

morte lo colse l'anno dopo,a 69 anni d'età.
 

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