Le Conchiglie. Biologia marina.
Le Conchiglie. Biologia marina.
Chi
di voi,al ritorno dalle vacanze al mare,non si è mai portato a casa
una scatola piena di
conchiglie,alzi
la mano! Queste conchiglie però,terminate le vacanze,perdono
solitamente
parte
del loro fascino e finiscono abbandonate alla rinfusa in fondo a un
cassetto,o
addirittura
vengono gettate via. Questo avviene perché non sappiamo nulla degli
animali
che
le “fabbricarono” per proteggersi,perché non sappiamo nulla
delle loro abitudini e
non
conosciamo neppure i loro nomi,e sopratutto perché non sappiamo come
fare a
conservarle
in modo adeguato e duraturo. Non siamo capaci di disporle in una
collezione
ordinata
che mantenga vivo l'interesse nostro e desti quello degli amici ai
quali vogliamo
mostrarle.
In altre parole,non sappiamo come creare,da una occasionale
“raccolta”,una
vera
e propria “collezione” e perdiamo in questo modo una buona
occasione per
apprendere,divertendoci,molte
cose nuove e interessanti.
Bivalve o gasteropode?
La
conchiglia è una “formazione”
caratteristica dei Molluschi,ed in modo particolare di
quelli
appartenenti alle classi dei Bivalvi (Lamellibranchi)
e dei Gasteropodi. Nei Bivalvi la
conchiglia
è fatta da 2 pezzi o “valve”
articolate tra loro,che si aprono come un libro.
Il corpo di questi animali si
può chiudere ermeticamente tra le valve:ciò è dovuto alla
presenza di uno o due cordoni
muscolari che collegano le facce interne delle valve e con
la loro contrazione le
mantengono chiuse. I Bivalvi hanno risolto prima dell'uomo il
problema del motore a reazione;su questo principio,infatti,si basa il
loro unico sistema di
movimento. Essi allargano le
valve che così si riempiono di acqua;poi le chiudono
violentemente. L'acqua entrata
viene così espulsa con violenza e crea una corrente che fa
spostare l'animale nel senso
opposto. I Gasteropodi,invece,hanno il corpo avvolto a spirale.
Sotto
alla testa si trova una specie di “suola
muscolare”
(il piede),il quale serve loro per
muoversi. Il nome di gasteropodo
(da “gaster”=stomaco,e “pus,podòs”=piede) significa
appunto:”stomaco-piede”. La
conchiglia dei Gasteropodi è un solo pezzo e di solito
avvolta a spirale respirano per
branchie gli acquatici,per una cavità polmonare invece,gli
altri.
Le conchiglie vuote.
Le
valve isolate,gettate a riva dai frangenti,sono in genere già pulite
per opera dell'erosione
della
sabbia e dell'acqua marina;si possono perciò conservare così come
sono. Quando
invece
il mollusco viene catturato vivo è necessario un trattamento
preventivo affinché
con
la putrefazione non emetta cattivi odori. Il sistema più semplice è
quello di farlo bollire
per
10 minuti in acqua salata con l'aggiunta di un poco di soda;dopo ciò
le conchiglie
verranno
esposte per qualche giorno al sole,chiudendo bene il recipiente con
garza fitta,
per
tenere lontane le mosche. Una seconda bollitura terminerà l'opera di
pulitura. Le
conchiglie
così presentate si conservano in scatole di cartone robusto o di
legno.
E abitate?
Se
si vuole conservare anche l'animale,si immergono i molluschi in una
soluzione di
formalina
che ha funzione antisettica e deodorante (10 mc di formaldeide al 40%
in 1 l di
acqua),dopo
una breve bollitura in acqua per far aprire le valve dei Bivalvi e
per far uscire
dal
guscio i Gasteropodi. Successivamente si dispone l'animale in un
vasetto pieno di
formalina
pulita. Si chiude ermeticamente colando della paraffina fusa intorno
al tappo.
Le forme delle varie conchiglie.
La
conchiglia di un Bivalve si dice “equivalve”
quando le due valve,situate l'una a destra e
destra
e l'altra a sinistra del corpo dell'animale,sono di forma simile;ogni
valva è come
l'immagine
dell'altra,vista allo specchio. Quando le due valve non sono simili
la conchiglia
si
dice invece “inequivalve”:una
valva è convessa (la destra),mentre l'altra è piana. Nella
posizione
normale il mollusco appoggia sul fondo marino con la valva
convessa,che è più
pesante.
Quella piatta,più leggera,è invece rivolta verso l'alto,come il
coperchio di una
scatola.
I Bivalvi.
Le
“specie commestibili”come
i Mitili (Muscoli o Cozze,Mytilus edilus),le
Ostriche (generi
Ostrea
e Gryphaea),i Cuori (Cardium edule),le
Vongole (Tapes decussatus),le
Arselle
(Donax
trunculus) ecc,sono note a tutti
e sopratutto alle buone forchette. Le loro conchiglie,
in
genere,non sono molto appariscenti,ma vale ad ogni modo la pena di
raccoglierne
qualche
esemplare ed inserirlo nella collezione. Esse sono molto comuni e non
sarà
difficile
procurarsele. Ricordiamo,a questo punto,che dalle Ostriche e da
specie molto
affini
si ricava la madreperla,con la quale si fabbricano bottoni,pettini e
svariati articoli
ornamentali.
Sempre in una specie affine alle Ostriche mangerecce (le Ostriche
perlifere,
“Meleagrina
margaritifera”) si trovano le
preziose perle. Ma veniamo ora alle specie più
belle
e più interessanti per un collezionista.
Il
Cannolicchio: Molto
comune ma di forma curiosa è il cannolicchio (“Ensis
ensis”),
ben conosciuto ai buongustai
napoletani. Ha una conchiglia tubiforme allungata (tra i 8-20
cm di lunghezza). E' fatta da 2
semi canali e aperta ai 2 capi,da cui sporgono le estremità
dell'animale. Somigliano
stranamente a manici di coltello.
La
Tridacna gigas:
La conchiglia che raggiunge le dimensioni più notevoli è quella
della
“Tridacna
gigas”,
che è diffusa nell'Oceano Indiano e può vivere alcune centinaia di
anni e
raggiungere un peso di qualche
quintale;è perciò...un po' scomoda da piazzare in una
collezione. Nella chiesa di San
Carlo in Corso Vittorio Emanuele,a Milano,si possono
ammirare 2 grosse valve
incastonate nel muro,dove fungono da “acquasantiera”.
Pecten
jacobaeus: Tutti
conosciamo i Pettini o “Pellegrini”:una grande ditta di
carburanti
ha scelto la forma di questa
conchiglia come marchio di fabbrica e ne espone l'immagine
presso i suoi distributori di
benzina in tutti i continenti. Tuttavia i “Pellegrini” hanno un
aspetto molto vario,sia per la
forma,sia per le dimensioni,sia per la colorazione delle valve.
Sono tutti inequivalvi. Una
delle specie di Pettini che tiene il primato per le dimensioni
(può raggiungere i 13 cm di
lunghezza) è la conchiglia di San Jacopo o dei Pellegrini
(Pecten Jacobaeus).
I
Gasteropodi.
E'
fra i Gasteropodi che troviamo le conchiglie più strane e più
belle. La Patella (Patella
vulgata)
è comune sugli scogli a livello dei frangenti;non è spiraliforme
come gli altri
Gasteropodi.
Le Orecchie di Mare (Haliotis tuberculata)
hanno una forma appiattita come
le Patelle,ma sulla loro
superficie è ben visibile una traccia di spirale. La faccia esterna
della conchiglia (che ricorda
per la sua forma un orecchio) è rugosa e ha una cresta con
una
serie di fori. Famose sono le Buccine (Euthria
cornea),grandi conchiglie
spiraliformi
usate un tempo dai marinai come
“tromba” per segnalare la presenza della propria nave
nelle notti buie e nebbiose.
Soffiandovi dentro esse infatti danno un suono simile a quello
di un corno da caccia.
Presentiamo adesso,”in blocco”,tutta la serie di Gasteropodi che
possono essere considerati più
belli e caratteristici:
Generi
Conus e Gibbula: la
superficie esterna è quasi sempre liscia e smaltata,macchiettata
o striata con colori delicati.
Generi
Trochus: superficie
rugosa.
Generi
Strombus,Fusus,Charonia: conchiglie
percorse da solchi e creste disposte nel
senso delle loro spirali.
Generi
Scalaria e Scala: con
solchi e creste disposte in senso trasversale alle spire.
Genere
Murex: ornate
parzialmente o completamente da punte a forma di corna e di
frangia e da veri e propri
aculei.
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