Il Mandorlo. Botanica.





Il Mandorlo. Botanica.

Tutti gli anni,sui colli di Agrigento,si svolge una graziosissima festa che richiama un gran
numero di abitanti delle zone vicine e i turisti:è la “Sagra del mandorlo in fiore”. Nel
clima dolcissimo della Sicilia già nel mese di febbraio il mandorlo può compiere la sua
fioritura. L'intreccio bruno dei rami sottili si vela,allora,di una vaporosa nube di fiori
bianco-rosati; ad aumentare la bellezza dello spettacolo c'è il fatto che nelle conche
intorno ad Agrigento i mandorli crescono sparsi fra i ruderi maestosi degli antichi templi.
Ogni primavera si rinnova così una stupenda visione.

La pianta.

La pianta del mandorlo,alta da 5 a 12 m,è originaria dell'Asia (regione del Caucaso) e
dell'Africa. I Romani la portarono nella regione mediterranea e ben presto quest'albero
grazioso si diffuse in tutti i paesi costieri. Il mandorlo cresce così ora,in Spagna,Portogallo,
Italia,Francia meridionale,Turchia,Persia e Palestina. Attualmente si va diffondendo anche
in America e particolarmente in California. Perché la pianta cresca in modo regolare è
necessario che sia coltivata in una località ben ventilata,su un altopiano o su una collina.
Il terreno è esigente di una buona lavorazione e fertilizzazione. Il mandorlo può anche
essere coltivato assieme ad altre piante,quali la vite e l'olivo. Nelle regioni calde la fioritura
inizia agli ultimi di dicembre,tuttavia,generalmente,essa avviene da gennaio ad aprile
e dura da 10 a 15 giorni. Il mandorlo teme moltissimo le nebbie e l'umidità,inoltre non
sopporta assolutamente le gelate,le brinate e i venti impetuosi,specialmente durante la
fioritura. Esistono anche delle varietà di mandorli che vengono coltivati esclusivamente a
scopo ornamentale; nei giardini possiamo così trovare il mandorlo “nano” e il “foliis
variegatis” (cioè a foglie variegate).

La fioritura.

Ecco un ramo di mandorlo dalla bella corteccia lucente,color bruno-verdastro: le foglie e i
fiori costituiscono un insieme veramente decorativo. Nel mandorlo poi,come nel ciliegio,
i fiori compaiono prima dell'emissione delle foglie: così la chioma dell'albero,al momento
della fioritura,appare rosata.

La foglia.

Le foglie del mandorlo sono caduche,cioè cadono durante la stagione più fredda. Nella
pagina superiore sono di un colore verde lucente; esse hanno i margini seghettati e per la
loro forma si dicono lanceolate.

Il fiore.

I fiori del mandorlo sono di un bel color bianco-rosato. Essi si sviluppano isolatamente
oppure in gruppi di 2 o 3. Il calice è gamosepalo,cioè ha i sepali saldati gli uni agli altri,ed
è caduco,cioè i sepali che lo formano cadono quando il fiore è sbocciato. La corolla è
formata da 5 petali e racchiude un folto ciuffo di stami (da 20 a 40).

Il frutto.

I botanici ci dicono che il mandorlo dà un frutto carnoso. Ma come,si dirà,se per giungere
alla parte commestibile occorre tanto di schiaccia noce per frantumare una robusta corazza?
Non dimentichiamo che quello che noi mangiamo,del mandorlo,non è il frutto,ma il seme:
il frutto è costituito da una buccia verde e vellutata (epicarpo),da una polpa pura verde
(mesocarpo) e dalla parte legnosa (endocarpo); per queste sue caratteristiche il frutto del
mandorlo è chiamato “drupa”. Se l'endocarpo è spugnoso e fragile,il frutto prende il nome
di “zaccarella”.

Usi.

Le mandorle dolci sono usate come frutta da tavola e per la preparazione dolciaria. Si
mangiano anche tostate e salate. Inoltre da esse si estraggono “sostanze lattiginose”con
cui vengono preparate bevande dissetanti,uno sciroppo e un olio usato come lassativo;
quest'olio è utilizzato anche nella preparazione di saponi e di creme per il viso. Dalle
mandorle amare si estrae l'olio e il residuo,detto panello,viene utilizzato per la preparazione
dell'acqua distillata di mandorle amare,prodotto usato come calmante nelle malattie del
sistema nervoso. Anche il guscio delle mandorle viene utilizzato: esso serve infatti come
combustibile per i forni.

In più.

Del mandorlo (Prunus communis) esistono ben 752 varietà. Ma tutte si raggruppano in 2
grandi categorie: quelle che producono mandorle dolci e quelle che producono mandorle
amare. Il sapore sgradevole delle mandorle amare è a una sostanza detta amigdalina che
esse appunto contengono. Se mastichiamo una mandorla amara l'amigdalina,a contatto con
la saliva,si trasforma in glucosio,acido cianidrico e aldeide benzoica; queste ultime
sostanze sono molto tossiche ed ecco perché le mandorle amare sono velenose. Se,viene
ingerita una quantità notevole di questo tipo di mandorle amare,possono provocare un
vero e proprio avvelenamento. Immediatamente viene avvertito un senso di vertigine,si
accusano conati di vomito,la respirazione diventa più difficile e,nei casi più gravi,entro
circa 1 ora può sopraggiungere anche la morte. Può essere arrestata l'azione tossica delle
mandorle,con lavanda gastrica immediata e la respirazione artificiale.

Produzione.

Poiché il mandorlo cresce soltanto in paesi con clima mite,i paesi quindi produttori di
mandorle non sono molti: i principali sono l'Italia,la Spagna,il Portogallo e la California.
Nel nostro paese la produzione è superiore al consumo; è per questa ragione che notevoli
quantità di questo seme vengono esportate in altri paesi fra cui la Germania,gli Stati Uniti,
la Cecoslovacchia. La composizione della categoria delle mandorle dolci,è la seguente:
acqua (30%),cellulosa (3,5-5%),lignina (4-5%),proteine (20-25%),olio grasso (40-60%),
zucchero (5-6%),gomma (3-3,5%),acidi organici (0,3-0,5%). Le mandorle amare contengono però le stesse sostanze chimiche di quelle dolci,ma contrariamente hanno
invece una minor quantità di zucchero e contengono,in più,l'amigdalina.


Classificazione.

Specie: Communis
Genere: Prunus
Famiglia: Rosacee
Ordine: Rosali
Classe: Dicotiledoni
Sottodivisione: Angiosperme
Divisione: Fanerogame
Sottoregno: Cormofite

Regno: Vegetale
 

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