La frutta conservata. Ecologia alimentare.


La frutta conservata. Ecologia alimentare.

La Conservazione della frutta non è mai una tecnica tanto moderna come si è invece
portati a credere. Infatti,già Plinio il Vecchio ci tramanda,nei suoi scritti,che i Romani
sapevano conservare i frutti estivi per i mesi invernali. Tuttavia l'industria moderna,con
il progredire degli studi di chimica e biologia,può realizzare una tale varietà di metodi
di conservazione quale,fino a poco tempo fa,non si poteva neanche immaginare.

Conservazione della frutta fresca.

Per questo tipo di conservazione occorrono speciali ambienti dei fruttai che devono essere
ampi,non illuminati,ventilati,asciutti e disinfettati. La temperatura deve mantenersi fra i
3 e gli 8° C. La frutta deve essere poco matura,perché il ciclo di maturazione si compie
lentamente durante il periodo di conservazione. Con questo metodo,la frutta mantiene
inalterato il suo aspetto naturale.

La frutta secca.

Con questo nome si indica in commercio anche la frutta carnosa seccata. L'essiccamento
viene fatto all'aria aperta per mezzo del calore del sole;questo metodo è molto antico ed
è esteso a quasi tutti i paesi a clima temperato,che hanno un'abbondante produzione
frutticola,come ad esempio Spagna,Francia,Grecia,Turchia,e Italia del Sud. In molti paesi,
come in California e nel sud della Spagna,è però usato oggi il sistema di essiccamento in
forni,fatto su scala industriale,che elimina numerosi inconvenienti (variazioni di temperatura,contatto di insetti,ecc). Prima dell'essiccamento la frutta viene imbiancata
con anidride solforosa (l'operazione è detta solforizzazione) ed impregnata di sostanze
zuccherine. Viene poi sottoposta per un periodo più o meno lungo all'azione dei raggi
calorifici per eliminare il contenuto acquoso. Quando la frutta ha raggiunto un determinato
grado di essiccamento si conserva a lungo senza deteriorarsi. In questo modo si ottiene
quella che viene genericamente chiamata “frutta secca” (prugne,pesche,albicocche),e che
viene mangiata cotta,generalmente durante i mesi invernali,quando la frutta fresca
scarseggia.

La frutta candita.

La frutta destinata ad essere candita,dopo la sbucciatura,viene bollita e poi immersa in un
liquido sciropposo a base di sostanze zuccherine e glucosio,qui rimane,per un periodo da 3
a 15 giorni,alla temperatura di 50-60° C. La diversa densità zuccherina,fra l'acqua
contenuta nella polpa e il liquido delle vasche,dà luogo ad un fenomeno chiamato “osmosi”,
cioè al passaggio dello zucchero dal liquido alla polpa di frutta:anche all'interno della
frutta si ottiene così una concentrazione di zucchero che può raggiungere il 75%. Quando
si è raggiunta nella frutta la densità zuccherina desiderata,essa viene estratta e lasciata per
1 giorno a raffreddare. In questo modo si ha la frutta candita detta “sgocciolata”,che si
presenta con la superficie opaca. Se invece la sua superficie viene ricoperta da uno strato
lucido di zucchero si ha il tipo di frutta “ghiacciato”;infine se la copertura è fatta con
zucchero a granelli si ha il tipo “brillantato”. La frutta sciroppata ha lo stesso trattamento
della frutta candita,da cui differisce perché il processo osmotico viene interrotto a metà e
la frutta viene conservata nello sciroppo.

I succhi di frutta.

Per preparare i succhi,la frutta viene frantumata mediante frullatori o disgregatori. Quando
la frutta è ben omogeneizzata,viene torchiata o centrifugata,per separare i succhi. A questi,
una volta chiarificati,viene aggiunto lo zucchero e poi si passa alla pastorizzazione.

Le proprietà nutritive.

La frutta secca contiene molte sostanze nutritive. Per esempio,i semi delle noci secche
contengono:il 64,4% di grassi,il 15% di proteine,il 15,6% di zuccheri,quindi 100 g di semi
di noci secche:654 Cal. I semi delle nocciole secche contengono:60,9% di grassi,12,7%
di proteine,e il 18% di zuccheri,quindi 100 g di semi di nocciole secche:671 Cal.
I semi delle mandorle contengono:il 54,1% di grassi,il 18,6% di proteine,e il 19,6% di
zuccheri,quindi 100 g di semi di mandorle:596 Cal.

La refrigerazione.

Il freddo rallenta nelle sostanze organiche l'azione di quei batteri che producono la
fermentazione. Si è pensato,perciò,di ricorrere alla refrigerazione per la conservazione della
frutta. Quanto tempo si conserva un frutto ad una determinata temperatura?
Vediamo alcuni esempi:
Pesche da 0° C a 1° C 1 mese
Mele da ½ °C a 2° C 8 o 9 mesi
Ciliegie da ½ °C a 4°C 4 settimane
Pere da 1 °C a 4° C 4 mesi
Prugne da 2 °C a 4°C 2 o 6 settimane
Susine da 2 °C a 4 °C 6 settimane
Uva da 2 °C a 4 °C 6 o 8 settimane
Fichi da 2 °C a 5 °C 4 settimane



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