La Siberia. Geografia ambientale.
La Siberia. Geografia ambientale.
Una terra assediata dal gelo.
Il
nome Siberia deriva da quello dell'antica città di Sibir,presso
Tobolsk (ad Est degli Urali)
che
fu già 3 secoli fa un centro commerciale. Il suo territorio
costituisce circa i 3/5 della
Russia
Sovietica; infatti,esso è compreso fra gli Urali a Ovest,il Mar
Glaciale Artico a Nord,
l'Oceano
Pacifico a Est; verso Sud il suo confine è segnato praticamente dal
50° parallelo
di
latitudine Nord,da Magnitogorsk a Vladivostok. La Siberia ha un
estensione enorme:
essa
infatti occupa una superficie di circa 13 milioni di kmq,pari a 1
volta e 1/3 quella
dell'Europa
e a 43 volte quella dell'Italia! Una buona parte,però,di questo
territorio ha
condizioni
climatiche difficili: come si potrebbe notare da una cartina
geografica circa
1/3
della Siberia ha più di 240 giorni di gelo ogni anno; in un altro
terzo della regione i
giorni
di gelo annuali sono da 210 a 240. Questa,come vedremo,non è più
considerata
una
cosa gravissima,disastrosa: ma è pur sempre un grave svantaggio.
Anche le coste della
Siberia
sono di una lunghezza enorme: circa 17.000 km,cioè le più lunghe
del mondo che
appartengono
a un solo Stato; ma la piatta,frastagliata costa
settentrionale,situata in
massima
parte aldilà del 70° parallelo con punte che quasi raggiungono l'
80°,è per buona
parte
dell'anno completamente bloccata dai ghiacci. Perciò dal punto di
vista economico e
commerciale
non ha nessuna o poca importanza: infatti non vi si trovano porti e
solo una
20
di navi ogni estate riesce a compiere l'intera traversata da
Arcangelo a Vladivostok,
cioè
il “passaggio a Nord-Est”. Anche il Mar d'Okhotsk,sull'Oceano
Pacifico,per quanto
sia
situato fra le latitudini del Baltico e del Mar Nero,è un mare di
carattere polare. I
lunghi,freddissimi
inverni provocano enormi accumuli di ghiaccio,così che quasi tutta
la
superficie
del mare è gelata. La fusione dei ghiacci comincia in maggio,ma
anche negli
anni
favorevoli,la navigazione inizia in luglio e dura pochi mesi. La
Siberia,quindi,dalla
parte
del mare è assediata,isolata dal ghiaccio.
La tundra.
E
veniamo ora all'interno. Da secoli,la Siberia è una terra
addirittura da leggenda: terra del
gelo,dell'infinita
solitudine,delle foreste di conifere che si estendono per centinaia
di km,
terra
dei lupi,delle renne,degli animali da pelliccia,degli antichi
“mammuth”.Tutto questo
è
vero,esiste ancora: la fascia settentrionale è una terra
gelida,nemica,dove le foci degli
immensi
fiumi che scendono dai monti meridionali della Siberia si allargano
in squallidi
meandri
paludosi larghi decine di chilometri. Qui è la fascia della “tundra”
,parola che
significa
“steppa di muschi”:
e infatti si tratta di una distesa di muschi e licheni che
riescono
a vivere su un terreno perennemente gelato. Il sottosuolo ghiacciato
si estende
fino
a profondità di 30-35 m e in talune zone (penisola di Tajmyr)
raggiunge lo spessore
incredibile
di 600 m! Si calcola che l'area nella quale il sottosuolo è
ghiacciato in
profondità
si estenda su una superficie di oltre 9 milioni di kmq,cioè il 41%
di tutta la
superficie
dell'Unione Sovietica. Il ghiaccio,però,è coperto di solito da uno
strato,il
cosiddetto
“strato attivo”,che
ogni estate fonde parzialmente,e permette un'agricoltura di
tipo
un po' particolare: nelle zone più riparate si coltivano
legumi,patate,avena. La
vegetazione
di muschi e licheni è la pastura abituale di mandrie erranti di
renne e perciò
l'unica
possibilità di vita delle popolazioni nomadi nord-siberiane. Qui le
condizioni di
vita
sono durissime (anche -50° in inverno).
La foresta più grande del mondo.
Lasciando
la desolata striscia polare siberiana,e procedendo verso Sud,si
avverte un
progressivo
cambiamento: innanzi tutto la temperatura si addolcisce.
Poi,finalmente,come
una
benefica visione,si vedono apparire i primi alberi; dalla tundra alla
foresta si passa
attraverso
una specie di tundra boscata,paludosa,che viene chiamata
“taiga”:cominciano
a
comparire oasi di betulle,di abeti,talvolta di pioppi o salici
stentati i quali,man mano che
si
procede verso Sud,si fanno più numerosi e vigorosi. E così si entra
nella sterminata
foresta
siberiana,la più grande del mondo. Quasi tutta la Siberia è uno
sterminato bosco di
aghifoglie
(larici,pini,abeti) con betulle,alni,pioppi. Dagli Urali fino al
Pacifico,dal
Circolo
Polare alle steppe aride meridionali,la taiga si estende per una
lunghezza di 5000
km
e una larghezza di 1000-2000: la superficie,incredibile,è di circa 8
milioni di kmq!
Questo
è veramente un mondo favoloso,un mondo senza dimensioni,traversato
da immensi
fiumi,regno
degli orsi,degli zibellini,delle martore,degli ermellini. Un
territorio cosparso
di
laghi,acquitrini,torbiere,con molti villaggi che fino a pochi anni or
sono sono
completamente
segregati. Naturalmente,questo è il regno del legname: legname in
quantità
inimmaginabile,favolosa,che
viene utilizzato in tutti i modi possibili e alimenta una
grandiosa
attività industriale (produzione di cellulosa,pasta di
carta,mobili,ecc). Qui si
vedono
le costruzioni tipiche siberiane,che naturalmente utilizzano il
legno,l'unico
materiale
da costruzione a portata di mano nella taiga: esse infatti sono
costituite da
robusti
tronchi sgrossati con l'accetta. Il legno è allo stato naturale,non
verniciato,e con
il
passare del tempo si copre di una patina grigia come quella che si
forma sulle vecchie
case
di legno della Svezia. Alle finestre molto spesso si vedono allegre
fioriture di gerani
rossi.
Le steppe dei pastori.
Lasciando
la zona centrale e scendendo ancora verso Sud,o meglio verso
Sud-Ovest,il
paesaggio
cambia ancora aspetto; la foresta si dirada e mentre si avverte un
clima sempre
più
dolce e asciutto,le piante diminuiscono a poco a poco,fino a
scomparire del tutto. Si
entra
così in una zona di estesissime pianure,le steppe. Queste
immense distese aride
giungono
fino alle grandi catene montuose,le quali chiudono la Siberia a
meridione.
Le
steppe,poiché in gran parte sono ricoperte da una vegetazione
erbosa,si prestano alla
pastorizia
nomade,anzi,da tempo antichissimo sono una delle regioni del
Continente antico
più
caratteristiche per questa forma di economia. Occorre tener
presente,però,che,come
conseguenza
del grandioso,intenso sviluppo economico della Siberia,anche la
pastorizia
viene
“industrializzata”,resa più scientifica e redditizia,e i pastori
nomadi in numero
sempre
più maggiore passano alla vita sedentaria,in grosse fattorie
statali.
Favolose ricchezze da sfruttare.
I
Russi hanno scoperto la Siberia,le sue enormi,incalcolabili risorse
di minerali,energia
idrica,legname
e terreno utilizzabile,e stanno spostando verso oriente il centro di
gravità
della
loro economia. “L'attacco” si sviluppa in pieno: migliaia di
tecnici,scienziati,esperti,
operai,volontari
ogni giorno si trasferiscono nell'immenso territorio,con poderosi
mezzi:
macchine,attrezzature
per la ricerca di minerali,ecc. Nella Siberia
orientale,sopratutto,sono
state
scoperte le maggiori ricchezze minerarie della Terra,in ferro,metalli
rari,diamanti,
carbone.
Le città minerarie e industriali sorgono e ingrandiscono con
rapidità vertiginosa:
Magnitogorsk,sull'alto
Ural,30 anni fa quasi non esisteva,oggi conta 370.000 abitanti;
Niznij
Tagil,sugli Urali, in poco più di 25 anni è diventata grande come
Magnitogorsk e
forse
la supera per la grandiosità degli impianti siderurgici. La città
più popolosa di tutta la
Siberia
è oggi Novosibirsk,sull'Ob,che ai primi del secolo aveva 6000
abitanti,oggi ne ha
1.170.000!
Un'altra caratteristica della Siberia,forse quella fondamentale,è
data dall'enorme
abbondanza
di energia idraulica da sfruttare: tutti i fiumi principali della
regione,e
sopratutto
l'Angara e lo Jenisej,si prestano benissimo allo sfruttamento
idroelettrico delle
loro
acque. Sul corso dell'Angara,appunto,vi è il più grande lago
artificiale del mondo.
Tutti
gli altri rami dell'economia hanno questa formidabile spinta: centri
siderurgici e
meccanici
nuovi oscurano il cielo siberiano con il fumo di centinaia di
ciminiere; nuove
linee
ferroviarie vengono costruite a velocità da primato; si scavano
grandi canali per
trasportare
acqua alle aride steppe dell'Asia centrale. Le prospettive migliori
sono però
date
dal petrolio,il minerale che tutto il mondo usa. Secondo i tecnici
russi un vero “mare”
di
petrolio si trova “sotto” la Siberia.
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