Giorgio Washington. Storia.





Giorgio Washington. Storia.

La sua vita.

Giorgio Washington apparteneva ad una ricca famiglia di immigrati inglesi
giunti in America verso la metà del '600.
Suo padre, Agostino, si era sposato due volte; dal primo matrimonio nacquero
due figli: Lorenzo e Agostino; dal secondo nacque Giorgio, che vide la luce il
22 febbraio 1732, a Bridges Creek, nella Virginia.
A 11 anni, quando gli morì il padre, Giorgio andò a vivere insieme al fratellastro
Lorenzo. In una scuola privata imparò un po' di matematica; a 14 anni iniziò lo
studio per diventare geometra. Due anni dopo, Lord Fairfax, che era imparentato
col fratellastro Lorenzo, gli affidò il compito di misurare i confini delle sue terre
oltre le montagne del Blue Ridge.
In questo periodo, a contatto con la natura e con l'umile gente della sua razza, poté
conoscere il nuovo carattere e le nuove esigenze della grande Nazione che stava
nascendo. Intanto alcune contese territoriali fra la Virginia e i coloni francesi
sfociarono in una guerra; ad essa Giorgio Washington partecipò dapprima col grado
di maggiore e poi di colonnello. In questa occasione già si rivelarono il suo carattere
e la sua abilità militare. Esigeva dai suoi soldati una disciplina ferrea ed egli stesso
dava per primo l'esempio.
In ogni azione combatteva avanti a tutti dimostrando un coraggio e un sangue freddo
stupendi. Durante una missione militare, Washington aveva fatto conoscenza con una
giovane vedova, bella, intelligente e ricchissima, di nome Martha Dandridge.
In 24 ore si fidanzò con lei. Cessate le ostilità, egli si congedò e i due giovani si
sposarono nel gennaio del 1759. Dal matrimonio non nacquero figli, ma la loro unione
fu felicissima. Washington si stabilì nella sua più grande tenuta, a Mount Vernon.
Là egli si dedicò con passione all'amministrazione delle sue terre interessandosi
direttamente della coltivazione, preoccupato tanto della bontà dei prodotti, quanto delle
condizioni di vita dei suoi schiavi, che egli voleva abitassero in case sane, igieniche e
provviste dei più necessari servizi.

La guerra per l'Indipendenza.

Il periodo Washington poté trascorrere nelle sue amate campagne non fu lungo.
Nominato delegato del Consiglio per la Virginia, egli partecipò alle riunioni dei delegati
delle colonie ed ebbe il comando dell'esercito colonialista.
La guerra che doveva portare all'indipendenza delle colonie e alla costituzione dell'Unione
fu lunga, difficile, con vittorie alternate ad insuccessi e a sconfitte.
Avevano scelto bene nel congresso di Filadelfia. Solo un uomo come Giorgio Washington
poteva guidare a buon fine una simile impresa. La sua grandezza risalta potentemente
quando si pensi alle condizioni dell'esercito che doveva comandare e ai tanti pettegolezzi,
tradimenti e incomprensioni di cui era oggetto. Washington era ricco e poteva vivere felice
nella sua fattoria. Eppure continuò a servire la sua patria perché capiva che quello era il
suo dovere. Impassibile di fronte alle avversità della guerra che avrebbero sconfortato
chiunque, sdegnando le insinuazioni di uomini invidiosi, incapaci di vedere le cose in una
prospettiva più ampia, resistette e lottò più che con i discorsi e le vane parole, con l'esempio,
e con l'onestà delle sue azioni.

Il primo Presidente.

Il 17 settembre 1787 a Filadelfia veniva approvata la Costituzione da tutti i delegati
degli Stati; le tredici colonie si avviavano, in tal modo, ad iniziare la loro vita indipendente
e federativa. La Costituzione americana venne discussa, preparata e definita sotto la
presidenza di Washington e a lui si deve se essa fu breve e chiara; nei suoi 7 articoli precisava
soltanto ciò che era indispensabile. Nell'aprile del 1789 il nuovo congresso elesse come
suo primo presidente, com'era logico, Giorgio Washington.
In un altro lavoro assillante, pieno di difficoltà doveva essere intrapreso. Il nuovo presidente
aveva l'enorme responsabilità di tracciare in un certo modo la linea di condotta del nuovo
Stato, di interpretare coi fatti ciò che era scritto nelle leggi.
Ogni sua azione e ogni sua interpretazione delle leggi avrebbero costituito un esempio per i
governanti futuri. Per due volte consecutive egli venne eletto presidente; alle terze elezioni
Washington si ritirò dicendo che ormai era convinto che la Nazione poteva far senza di lui.

Gli ultimi anni.

Dopo 45 anni dedicati ai suoi uffici di soldato, di diplomatico e di capo del governo, Giorgio
Washington si ritirò nella sua grande tenuta di Mount Vernon a lavorare, come aveva sempre
fatto. Un giorno, il 12 dicembre 1799, durante la sua quotidiana cavalcata, l'aria troppo fredda
gli causò una infiammazione alla gola che si trasformò quasi subito in laringite acuta.
La malattia gli causò una morte molto dolorosa per soffocamento. Washington sopportò
quest'ultima prova con rassegnazione. Diede poche istruzioni per i funerali.
Salutò la sua cara moglie e i parenti. La sera del 14 dicembre alle dieci spirò.

Non gli mancavano che pochi mesi per compiere sessantotto anni di età.

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