Riccardo Cuor di Leone. Storia.





Riccardo Cuor di Leone. Storia.

Eroe della terza crociata.

La notizia che si deve preparare una terza Crociata contro gli infedeli riempie di
gioia Riccardo Cuor di Leone: da tempo egli sogna di vivere avventurosamente
come fanno i Cavalieri. Ed egli è veramente un perfetto Cavaliere: sa usare con
grande destrezza le armi e ha già avuto occasione di mostrare la sua bravura
cimentandosi in << singolar tenzone >>. Ora, finalmente, può mettere il suo valore
e il suo coraggio al servizio di una grande e giusta causa: la liberazione della Terra Santa
dagli infedeli. Per un anno intero non pensa che a prepararsi a questa grande impresa.
Ci vogliono molti denari per allestire un esercito, ma Riccardo non si perde d'animo: se
li procura vendendo parecchie contee e imponendo forti tasse al popolo. Nell'estate del
1190 il potente esercito è pronto e Riccardo Cuor di Leone parte per la guerra. Ma vuole
giungere in Palestina con la gloria del grande condottiero: trova il pretesto per dichiarare
guerra al governatore di Cipro e in pochissimo tempo occupa l'isola. L'8 giugno del 1191
Riccardo arriva col suo esercito davanti a San Giovanni d'Acri, la munita piazzaforte sulla
costa settentrionale della Palestina. Tutti i principali sovrani d'Europa sono già attorno al
caposaldo di Saladino e ciascuno di essi si batte con valore. Ma Riccardo mostra
immediatamente la sua superiorità e il suo coraggio: si lancia nella battaglia dove maggiore
è il pericolo e riesce ad abbattere gli avversari più forti. Da circa due anni gli altri sovrani
tentavano di far cadere il caposaldo turco, ma a Cuor di Leone bastano cinque settimane
per costringere alla resa Saladino. Dopo la caduta di San Giovanni d'Acri la superiorità di
Riccardo come condottiero è riconosciuta da tutti i Crociati.

Il fratello usurpatore.

Ma che succede intanto in Inghilterra, mentre il suo re è lontano dalla patria? Suo fratello
Giovanni tenta di usurpargli il trono. Firmato una tregua di tre anni con Saladino, Riccardo
si imbarca per l'Inghilterra. Ma in pieno Adriatico fa naufragio: riprende il viaggio per via
terrestre, si camuffa per giungere in patria non visto; ma un suo nemico, il duca d'Austria,
riesce a farlo prigioniero e lo consegna all'imperatore di Germania, Enrico VIII.
Centomila sterline esige l'imperatore per rimettere in libertà il re d'Inghilterra. La somma è
enorme, ma gli Inglesi si impegnano a versarla: essi amano questo loro re, non meno valoroso
dei famosi paladini di Carlo Magno. Dopo un anno di prigionia, Riccardo può riacquistare la
libertà; arrivato a Londra, il popolo lo accoglie con grande esultanza.

Vittima di uno strano puntiglio.

Ma è destino che egli non debba rimanere in patria. Una nuova guerra lo attende: Filippo II
di Francia ha invaso la Normandia, che appartiene all'Inghilterra. Riccardo sbarca in Francia
e, per difendere la Normandia, fa costruire la fortezza di Chateau Gaillard che domina la
vallata della Senna. Si dice che Filippo esclamasse: << la espugnerò, anche se le mura fossero
di ferro!>> e Cuor di Leone ribattesse: << se anche fossero di burro, la terrò!>>.
Ma dopo tre anni i due re sono ancora in lotta. Un fatterello distoglie Riccardo dalla guerra
in Normandia: un suo vassallo, il visconte di Limoges, trova in un campo un'antica medaglia
d'oro, dal grandissimo valore. Riccardo, come capo supremo, ne pretende la consegna: il
visconte si oppone e il re, offeso, gli assedia il castello. <<È una guerricciola >> pensa
Riccardo << tra qualche giorno il visconte sarà costretto ad arrendersi >>.
Ma dopo tre giorni di assedio, mentre Cuor di Leone sta caracollando presso le mura del
castello, una freccia lo colpisce alla spalla vicino al collo. È la fine per il grande re.

È il 6 aprile del 1199.

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