Gli obelischi dell'antico Egitto. Storia.

Gli obelischi dell'antico Egitto. Storia.

Che cosa sono gli obelischi.

La parola obelisco deriva dal greco << òbelos >>, che significa colonna
terminante a punta. Gli obelischi, monumenti tipici dell'arte egiziana, hanno
infatti un'elegante e snella forma: sono a base quadrangolare e terminano alla
sommità con una punta a forma di piramide, che veniva di solito ricoperta da
una lamina d'oro, oppure da una lega di argento e oro. I raggi del sole, battendo
su questi rivestimenti metallici, davano meravigliosi bagliori. La pietra in cui
venivano tagliati gli obelischi era la sienite, (così detta perché si estraeva dalle
cave di Siene, oggi Assuan) di colore rossiccio, o il basalto, di colore grigio scuro.
Le dimensioni degli obelischi sono assai varie: il più alto che si conosca è quello
rimasto incompiuto nella cava di Assuan (altezza 41,75 m); il più basso non supera
i due metri. Sembra che gli obelischi avessero soltanto una funzione decorativa:
infatti i faraoni li facevano innalzare generalmente all'ingresso dei templi.
Alcune volte sull'obelisco venivano incise iscrizioni, che indicavano a quale divinità
era dedicato.

Come venivano costruiti.

Il grande obelisco rimasto incompiuto nelle cave di Assuan ci ha rivelato la tecnica
usata dagli Egiziani per costruire simili monumenti. In primo luogo, gli Egiziani
si accertavano che la roccia dalla quale doveva essere staccato l'obelisco non
presentasse alcun difetto (incrinature, fessure ecc...9; poi, con potenti getti di acqua,
la ripulivano ben bene. Dopo queste prime operazioni, spianavano accuratamente la
superficie della roccia. Per fare ciò usavano speciali pietre molto dure, del peso di
4 o 5 chilogrammi l'una, che trovavano in alcune vallate deserte dell'Egitto. Spianata
la roccia, veniva tracciato sopra di essa il contorno dell'obelisco e attorno ad esso si
scavava una trincea. In questa trincea scendevano a lavorare gli schiavi. Ad essi era
affidato un lavoro lungo e faticoso: strofinando la roccia con pietre rotonde, dovevano
rendere levigate le facce laterali dell'obelisco. L'ultima faccia dell'obelisco veniva staccata
dalla viva roccia con cunei di legno ficcati in fori praticati a intervalli regolari.
I cunei, frequentemente bagnati, si dilatavano e spezzavano la pietra. A questo punto una
folla di schiavi (fino a 5 000) lavorava con funi e leve per estrarre l'obelisco dalla buca che
si era formata e sistemarlo su appositi assiti appoggiati su rulli. Con questo mezzo, l'obelisco
era trasportato fino al Nilo: qui veniva caricato su grandi imbarcazioni, che lo trasportavano
a destinazione.

Come venivano innalzati.

Raggiunto il luogo di destinazione, si presentava il problema di innalzare verticalmente
l'obelisco. Data la mole del monumento (si pensi che ci sono obelischi del peso di 5 000
quintali), era certamente un'impresa ardua. La parte inferiore dell'obelisco veniva poggiata
sul piedistallo, sul quale sarà innalzato l'obelisco stesso. L'obelisco è sistemato in modo che
un lato della sua base possa inserirsi nella scanalatura ha la funzione di non far scivolare
l'obelisco mentre verrà innalzato. Man mano che l'obelisco viene sollevato, per mezzo
di leve e funi, si ammucchia sotto di esso del materiale (generalmente mattoni), che forma
un terrapieno. Ad un certo momento il terrapieno raggiunge tale altezza da permettere di
rizzare l'obelisco sul piedistallo.

Dove si trovano i più famosi obelischi.

Abbiamo detto che gli obelischi sono tipici monumenti egiziani: eppure oggi ci
sono più obelischi altrove che in Egitto. Ciò è dovuto a questi due motivi: alcuni
sono stati portati via dal territorio egiziano da conquistatori stranieri; altri sono
andati in rovina a causa di terremoti o di cedimenti del sottosuolo.
Basti pensare che nella città di Karnak, dei tredici tra i maggiori obelischi ne sono
rimasti solo tre. Tra questi, famosi quelli eretti per ordine di Tutmosi I.
Altra città dell'antico Egitto in cui vennero innalzati numerosi obelischi fu Eliòpoli.
Appunto nei dintorni di questa città, si trova l'obelisco più antico che si conosca:
esso risale al 1950 avanti Cristo. Di grandissimo valore per la finezza dei suoi
geroglifici è l'obelisco di Luxor. Fu fatto innalzare dal faraone Ramsete II (XIII
secolo avanti Cristo) davanti al tempio di Luxor, con un altro identico che oggi si
trova a Parigi. Esso è alto circa 25 metri. Quando i Romani conquistarono l'Egitto
(I secolo avanti Cristo), parecchi obelischi furono portati a Roma, dove rimasero
trascurati fino al secolo XVI. Tra il 1586 (anno in cui il papa Sisto V ordinò che
fossero iniziati i lavori di sistemazione degli obelischi) e la fine del 1700, parecchi
di questi monumenti furono innalzati in alcune delle principali piazze romane.
Ma anche Parigi, Londra, New York e Costantinopoli possono vantarsi di possedere
un obelisco. A New York si trova l'obelisco gemello di quello che sorge a Londra,
sulle sponde del Tamigi. I due obelischi, soprannominati << aghi di Cleopatra >>,

risalgono a circa il 1500 a. C.

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