Il fosforo. Chimica.


Il fosforo. Chimica.

Proprietà chimiche.

Il fosforo si combina direttamente con molti elementi (non con azoto e carbonio).
Ma soprattutto è fortissima la sua affinità con l'ossigeno, con il quale si combina
a temperatura ordinaria, dando una luce verdastra che, appunto dal suo nome si
chiama fosforescenza. Questa, esattamente, è una chemiluminescenza, cioè una
luminescenza di origine chimica: infatti è provocata dalla << ossidazione >>
(combinazione lenta) del fosforo. Data la sua enorme tendenza a combinarsi con
l'ossigeno, il fosforo si accende spontaneamente all'aria (anche a 60 C) e brucia.
Per questo è pericoloso da maneggiare e viene conservato sott'acqua. Il fosforo
è un potente veleno e può produrre una intossicazione, il fosforismo, con la necrosi
(cioè la morte) delle ossa. Anche i vapori sono velenosissimi; quantità minime
(anche meno di 0,15 g) bastano a produrre la morte.

Dove si trova.

Il fosforo non si trova libero in natura perché quello che eventualmente esisteva in
questo stato si è ossidato fino a consumarsi completamente. Lo si trova combinato
a formare i fosfati: fosforite (cioè fosfato tricalcico) presente in grandissimi giacimenti
in Russia, Florida, Algeria, Marocco, Tunisia; apatite (cioè fluoclorofosfato di calcio)
in Norvegia, Canada, Russia, Brasile, Australia, Sudafrica; wivianite, wavellite, piromorfite
e altri ancora. Il fosforo è presente in tutte le rocce, e quindi in tutti i terreni, ed è una
delle principali sostanze che li rendono fertili. Il fosforo è indispensabile alle piante
per la formazione dell'albumina, nel primo stadio del loro sviluppo: per questo lo si trova
sempre in ogni parte delle piante, specialmente nei semi. Il fosforo ha una grande importanza
nella vita degli animali vertebrati, perché il fosfato di calcio è il principale costituente
delle ossa; esse ne contengono il 25-27%, i denti addirittura il 70%! Il fosforo, inoltre
è contenuto nei muscoli, nelle cartilagini, nella cheratina (sostanza cornea dell'epidermide,
delle unghie e dei peli), nella materia cerebrale, in forma di lecitina (sostanza che, scissa,
dà glicerina, acidi grassi,acido fosforico e colina).

Il fosforo rosso.

Il fosforo comune (detto bianco o giallo) quando viene riscaldato a 260 C in un ambiente
privo d'aria, si trasforma in una polvere rosso-violacea, chiamata fosforo rosso.
Questo fosforo non è velenoso, non si ossida (o quasi) all'aria, non dà luminescenza.

Le utilizzazioni.

Il fosforo viene adoperato nella fabbricazione dei bronzi fosforati (usati per bronzine,
per tubi senza saldatura, fili telefonici), dei fiammiferi,di alcune sostanze medicinali,
di paste topicide e insetticide, e di perfosfato, usato come concime.
I fiammiferi. Per la fabbricazione dei fiammiferi si sfrutta la grande infiammabilità
del fosforo. Le steccoline di legno vengono immerse dapprima nello zolfo fuso (che
ne costituisce la parte gialla e serve per trasmettere al legno la fiammella della capocchia),
poi in una miscela di fosforo rosso e clorato di potassio, la quale si accende col semplice

sfregamento e accende a sua volta lo zolfo.
  

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