Le tempeste. Meteorologia.



Le tempeste. Meteorologia.

DOBBIAMO tenere presente che l'atmosfera terrestre è sempre in
movimento con i venti. Questi inoltre sono soggetti alla rotazione
terrestre: per effetto di questa rotazione, i venti che soffiano dai Poli
verso l'Equatore sono deviati verso occidente. Si formano così come
degli immensi vortici di masse d'aria in movimento fra l'Equatore e i
Poli. Là dove si incontrano masse d'aria calda tropicali e masse d'aria
fredda polari, poiché generalmente le due masse d'aria non si mescolano,
avviene la formazione di una frontiera o fronte (perturbazione).
Là si hanno sempre delle condizioni atmosferiche perturbate (cattivo tempo).

Le tempeste.

Tutte le masse d'aria che si muovono sulla superficie della Terra sono chiamate
genericamente << venti >> e vengono suddivise, secondo le loro caratteristiche
di regolarità o meno, in venti costanti, venti periodici e venti irregolari.
In questo articolo ci occuperemo di alcuni tra i venti irregolari più pericolosi
e distruttivi: i temporali, i cicloni e le trombe, tutti riuniti, per semplicità, sotto
il nome di << tempeste >>.

Il Temporale.

Tra le tempeste, è la meno pericolosa e si sviluppa attraverso tre stadi fondamentali,
(primo). Dal terreno si innalza con violenza una massa d'aria riscaldata per vari
motivi (irraggiamento del suolo ecc..). Quando la corrente arriva a circa 7 500 metri,
produce un nuvolone cumuliforme (cumulonembo).

(secondo).Dal cumulonembo cade la pioggia: questa caduta di acqua raffredda la
massa d'aria tanto da provocare correnti di aria fredda discendenti.

(terzo). Le correnti discendenti aumentano e producono il forte vento temporalesco.
Il suolo nel frattempo si raffredda e non alimenta più con aria calda la corrente
ascendente, mentre la corrente discendente si riscalda per aumento della pressione.
Tutte le correnti perdono la loro energia e il temporale si dissolve.

Il Ciclone.

È un vento irregolare, violentissimo e distruttore, che, oltre a spirare molto velocemente
in direzione orizzontale, è dotato anche di un movimento vorticoso. I cicloni sono tipici
della fascia tropicale e prendono nomi diversi secondo le zone: si chiamano << tifoni >>
nel Mar della Cina e nella parte sud-occidentale del Pacifico; << uragani >> nelle Antille
e, in genere, sulla costa della zona atlantica equatoriale; << tornado >> sul versante
occidentale delle Montagne Rocciose, nell'America Settentrionale.
I cicloni, come tutti i venti irregolari, si formano in zone dove si incontrano masse d'aria
provenienti da direzioni opposte. Precisamente essi hanno origine vicino all'Equatore,
dove si incontrano i venti alisei provenienti da nord-est con quelli provenienti da sud-est:
quindi da direzioni opposte. Naturalmente, i cicloni tropicali non si verificano mai proprio
sopra l'Equatore, perché per svilupparsi hanno bisogno della forza di << torsione >> data
dalla rotazione terrestre, e questa forza all'Equatore è nulla. C'è anche da tener presente
che i cicloni si possono formare solo su quelle zone di mare aperto dove circolano masse
d'aria calda e umida. Una terribile, impressionante conseguenza del ciclone è questa: a
causa del suo rapidissimo moto rotatorio forma un vortice con il vuoto al centro, simile
a un imbuto che esercita un terribile risucchio sul terreno; perciò le cose che esso
investe (case, alberi ecc..) vengono letteralmente << sradicate >>.

La Tromba.

È, praticamente, un ciclone violentissimo, ma di dimensioni relativamente modeste.
In compenso forma un vortice che ha una forza di risucchio veramente impressionante.
La tromba si può formare sul mare o sulla terraferma. Nel primo caso prende il nome
di << tromba marina >> e forma imponenti colonne di acqua spumeggiante, alte da
100 a 300 metri e con un diametro che può andare da 5 a 60 metri. Le trombe marine
sono frequenti nell'Atlantico, sulle acque calde della Corrente del Golfo e nel Pacifico
del sud. Se questo terribile vortice si forma invece sulla terraferma, solleva enormi

colonne di sabbia o di polvere e prende il nome di << tromba d'aria >>.

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