Le origini dei Navajo.


Le origini dei Navajo.

La tribù indiana attualmente più numerosa negli Stati Uniti è quella dei Navajo, che raggiunge circa
le settantamila unità. Essi vivono tra i canyon rocciosi e gli altopiani desertici del Nuovo Messico e
dell'Arizona, e sono famosi pastori ed esperti di cavalli. Gli abiti colorati, con la giacca di velluto
e gli ornamenti d'argento lavorati a mano, spiccano in ogni cerimonia indiana. Le loro coperte, fatte a mano e ricche di colori, e lavori in argento, con disegni semplici e in rilievo, sono venduti in tutto il paese. Chi ama l'arte è affascinato dalle simboliche pitture su sabbia, ottenute con polline o con
pietre macinate. In questi tempi, mentre le abitudini e le cerimonie indiane stanno cambiando, i Navajo appaiono a molti come i tipici indiani ancora legati alle tradizioni.
Sei o settecento anni fa non esistevano i navajo, o almeno non con questo nome. C'erano, naturalmente, gli antenati dell'attuale tribù, piccoli gruppi di cacciatori seminudi che, probabilmente
iniziarono a penetrare verso Sudovest. Essi non conoscevano nessuna delle arti che oggi li rendono famosi e quasi nessuna delle loro cerimonie. La loro evoluzione si è realizzata nell'arco di poche
centinaia di anni, poiché i Navajo sono i più rapidi fra gli indiani americani ad imparare e ad adattarsi. L'antica concezione che l'uomo rosso nasce conservatore, incapace o non desideroso di
cambiare, è da lungo tempo ormai come riconosciuta come falsa e nessuna tribù lo ha provato in modo così netto quanto quella dei Navajo.
Il nome Navajo è relativamente recente, e neppure figura nella lingua “navajo”. Essi, insieme con i loro fratelli di sangue, oggi conosciuti come Apache, si definiscono con il termine di “Dineh” o “Denè”: il Popolo. I loro miti li qualificano come il Popolo della Terra o della Superficie della Terra, poiché secondo la loro lunga e poetica leggenda, essi salirono sul piatto disco della Terra dal
suo stesso grembo buio e sotterraneo. Il nome più recente è stato attribuito loro dagli agricoltori indiani Tewa del Nuovo Messico, che usavano il termine “Apachu” per indicare stranieri o nemici,
più o meno come nei tempi antichi. È stato solo più tardi che uno di questi piccoli gruppi di stranieri si stabilizzò; iniziò a praticare l'agricoltura e divenne noto come gli “Apache de Nabahu”, o
“Stranieri dei Campi Coltivati”. Il Popolo della Terra parla una lingua completamente differente da quelle del Sudovest. Con sorpresa degli studiosi è stata finalmente identificata come “Athabasca”
(Athapaski) una lingua settentrionale, riscontrata per la prima volta intorno ala lago Athabasca, nel
territorio del Nordovest canadese. Grazie a questa lingua venne rintracciata, nei boschi settentrionali dove il pesce è il cibo usuale e dove di solito ci si sposta in canoa, l'area originaria di questi cavalieri del deserto, che detestano il pesce come qualcosa di strano e di non commestibile.
È stato confermato che gli “Athabaschi” del Sudovest possono ancora oggi capire alcune parole usate dagli indiani della Columbia Britannica, i Sekani, i Beaver, i Carrier, gli Slave e i Chippewyan. La pronuncia può risultare diversa, ma quando vennero loro proposte parole di origine settentrionale, i vecchi navajo batterono le mani ed esclamarono:”questo è il modo in cui noi
eravamo soliti pronunciarle!” Quanti cambiamenti ormai dimenticati hanno avuto luogo, dal momento che una parola settentrionale che significa “cucchiaio di corno” per i Navajo è diventata “mestolo di zucca”! Anche se non hanno mai visto una barca, i Navajo possono descrivere il volo planante del gufo con una parola che a nord significa “pagaiare con la canoa”. Essi hanno piantato granturco per secoli, tuttavia una delle loro parole usate per indicare il granturco, ben analizzata, può rivelare il significato di “cibo per gli stranieri”. Perciò, probabilmente, il Popolo chiamò in questo modo il nuovo cereale quando entrò per la prima volta nel Sudovest. Queste riflessioni sul passato paiono indicare che essi giunsero dalla parte meridionale ed orientale della grande area Athabasca, che si allunga tra il Canada Occidentale e l'Alaska Centrale. Se supponiamo, come la maggior parte degli studiosi, che gli indiani americani entrarono in Alaska dalla Siberia e fluirono verso Sud attraverso il Canada, allora la zona degli Athabaschi copre la maggior parte della regione settentrionale del loro percorso. Pare che gli Athabaschi siano stati gli ultimi ad arrivare, e che si siano fermati lungo il cammino, mentre i primi arrivati si erano portati più oltre.
Questa è un'ipotesi affascinante, ma è ancora solo un'ipotesi.

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