La regina Vittoria d'Inghilterra. Storia.




La regina Vittoria d'Inghilterra. Storia.

La giovinezza.

La regina Vittoria, nata il 24 gennaio 1819, ebbe una giovinezza particolarmente
difficile. Figlia unica del Duca di Kent e di Vittoria Maria Luisa, duchessa di
Sassonia-Coburgo, non conobbe il padre, che morì quando ella aveva soltanto
un anno (gennaio del 1820). Ebbe per guida lo zio materno, Leopoldo, fino al
1831, quando egli diventò re dei Belgi. La nobiltà di carattere, l'affetto che nutriva
per la nipote e la severità dei costumi permisero allo zio di sostituire degnamente
il padre. Egli volle che Vittoria fosse educata in un modo estremamente severo.
Per impedire che sorgessero in lei sentimenti prematuri di orgoglio, lo zio volle che
sapesse il più tardi possibile che era destinata a regnare sull'Inghilterra.
Tale tipo di educazione diede ben presto i suoi frutti. Quando, con una lezione di
storia appositamente preparata, le fecero capire quale sarebbe stato il suo futuro destino,
la giovinetta, a quell'epoca solo dodicenne, esclamò: << Io sarò una brava regina >>.
E veramente Vittoria mantenne la parola; nei 64 anni del suo regno mostrò in ogni
momento di essere all'altezza del grande compito cui era stata chiamata. Durante il suo
governo, l'Inghilterra attraversò uno dei periodi più felici della sua storia.

Regina a 18 anni.

Vittoria salì al trono nel giugno del 1837, quando aveva compiuto da poco i 18 anni d'età.
Lo zio Guglielmo IV, al quale la giovanissima sovrana succedeva, non aveva lasciato il
regno in buone condizioni. Inetto e dissoluto, Guglielmo aveva fatto nascere in molti
il desiderio di abbattere la monarchia. La giovane regina non si perse d'animo.
Capì che solo un sovrano energico avrebbe potuto ridare agli inglesi la fiducia nella
monarchia. E si pose subito all'opera. Alla madre, che voleva divenire sua consigliera,
fece capire chiaramente che intendeva governare da sola. Vittoria aveva idee chiare e
precise e non le serviva l'aiuto di nessuno. La giovane regina volle così prendere su di
sé tutte le responsabilità del governo.

Un prezioso collaboratore.

Anche nella scelta del marito la regina Vittoria mostrò il suo carattere energico.
Fu lei a chiedere la mano del suo futuro sposo, il cugino Alberto di Sassonia-Coburgo.
In una lettera Vittoria spiegò così il suo modo di fare che lasciò piuttosto perplesso
il Parlamento: << Ho preso l'iniziativa perché Alberto non si sarebbe mai azzardato
a fare una proposta di matrimonio alla regina d'Inghilterra >>. La scelta comunque
fu azzeccatissima. Alberto, metodico, ordinato e intelligente divenne ben presto un
prezioso collaboratore della regina e il suo più autorevole e ascoltato consigliere.
La sovrana si era proposta un programma ben preciso, quello cioè di fare del suo
paese il maggiore centro industriale dell'Europa. Era il tempo in cui l'industria, grazie
all'invenzione di nuove macchine, stava facendo enormi progressi. E non basta: ella
si proponeva anche di ridare all'Inghilterra un grande impero coloniale (la perdita delle

colonie americane nel secolo precedente era stato un duro colpo per il prestigio inglese).
  

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