Il Raffreddore. Medicina.






Il Raffreddore. Medicina.

Noi sappiamo già che la parte interna del naso è ricoperta da una mucosa;
essa riveste anche i seni paranasali: ebbene, il raffreddore, detto anche
<< corizza >>, è l'infiammazione della mucosa nasale (rinite, dal greco
<< rin, rinòs >> =naso e << ite >> =infiammazione). La parola raffreddore
naturalmente deriva da freddo; ma è un'etimologia (cioè una spiegazione della
parola) non azzeccata, perché il freddo non è la causa diretta del raffreddore:
la vera causa è un virus, il raffreddamento favorisce solo il contagio.
Il virus del raffreddore è stato visto al microscopio elettronico: ha le dimensioni
di 50 milionesimi di millimetro. Si trova nel naso e nelle altre cavità respiratorie
dei malati, ed è << robustissimo >>: si mantiene vivo e conserva il suo potere
infettante per più di sei mesi anche quando venga tenuto a 76 gradi sotto zero.

Come ci si ammala.

Il raffreddore, come tutti abbiamo certamente potuto sperimentare, è contagiosissimo.
Il virus si diffonde per via respiratoria, per esempio attraverso lo starnuto che con le
goccioline propaga nell'aria anche i virus. In tal modo essi possono penetrare facilmente
in un altro organismo e portarvi l'infezione.

Come si manifesta.

L'aspetto della persona raffreddata è tipico: occhi lucidi e lacrimosi, naso rosso ecc..
La mucosa nasale per l'infiammazione si gonfia e dà una sensazione di secchezza e di
solletico che costringe l'ammalato ad una serie interminabile di starnuti. Si ha la
sensazione di avere il naso chiuso e una certa difficoltà di respiro. Si accusa un
indolenzimento di tutte le ossa e pesantezza alla testa; talvolta compare anche qualche
linea di febbre. Gli occhi si arrossano e si ha un'intensa lacrimazione. L'infiammazione
si estende anche alla parte posteriore della bocca, per cui si ha una diminuzione del senso
dell'udito, mentre si sente nelle orecchie un ronzio molesto. Nei primi giorni si ha dal
naso un'abbondante secrezione acquosa, che diventa, dopo qualche giorno mucosa.

Il decorso.

Il raffreddore è, in genere, una malattia benigna che, solitamente, se non intervengono
complicazioni guarisce in otto-dieci giorni. Talvolta però, specialmente in persone
artritiche o linfatiche, essa può divenire cronica.

Come si cura.

Non esiste una cura sicura, né per troncare il raffreddore all'inizio, né per abbreviare
il decorso. I prodotti a base di chinino e di vitamina C sono i più usati; in qualche caso
dosi notevoli di vitamina C prese ai primi sintomi del male possono stroncarlo.
Sono utili anche le sostanze che agevolano la sudorazione, come l'aspirina e i salicilati
(le normali compresse antinfluenzali), le instillazioni nel naso di sostanze decongestionanti
(adrenalina) o di calmanti (cloridrato di morfina o cocaina). Qualche vantaggio possono
dare anche le pomate a base di antibiotici e le inalazioni salsoiodiche.

Come si previene.

Non esiste alcun mezzo di prevenzione: il più sicuro è ancora quello di non avere contatti
con le persone raffreddate. Si possono poi seguire alcune norme igieniche del resto molto
generiche, come non esporsi al freddo, rinforzare l'organismo con ricostituenti, fare
ginnastica e vivere il più possibile all'aperto. Chi soffre di adenoidi, di polipi nasali
(specie di escrescenze), di deviazione del setto nasale è bene che si curi queste malattie,
che facilitano i raffreddori.

Le complicazioni.

Il raffreddore è benigno in se stesso, ma non va trascurato perché può procurare molte

complicazioni: sinusiti (specialmente frontali), otiti, bronchiti, broncopolmoniti eccetera.


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