Il vulcanesimo. Vulcanologia.
Il vulcanesimo. Vulcanologia.
Il meccanismo dell'eruzione vulcanica.
Sotto la crosta terrestre, che ha una
profondità variabile tra i 30 e i 90 chilometri,
si trova uno strato di rocce sottoposte
a enormi pressioni e ad una temperatura
elevatissima: è il cosiddetto SiMa.
Questa enorme massa di rocce basaltiche è
mantenuta semi solida (anziché fluida)
dalla fortissima pressione; ma dove, nella
crosta terrestre, si formano cavità o
si aprono fenditure (a causa dei movimenti di
assestamento), la pressione del SiMa
trova uno sfogo. Essa in tal modo diminuisce,
e le rocce possono tornare ad essere
pastose: allora i gas e i vapori (vapore acqueo,
anidride carbonica e altri) contenuti
nelle rocce, con la loro formidabile pressione,
spingono il magma fuso su per la
fenditura e, quando riescono a vincere la resistenza
della crosta sovrapposta, provocano la
sua fuoriuscita sulla superficie. Per concludere:
è la forza di espansione dei gas e dei
vapori il << motore >> che fornisce la spinta
necessaria per l'eruzione delle rocce
fuse (lava).
Com'è fatto un vulcano.
Vediamo ora com'è fatta una delle
gigantesche valvole di scarico della Terra.
Il vulcano è costituito per lo più da
quattro parti: vediamo dettagliatamente quali sono.
Il monte vulcanico. È
la parte esterna del vulcano, quella che tutti conoscono per la
sua forma a cono.
È formata dall'accumulo del materiale eruttato.
Il cratere. È
la parte terminale del camino, con l'apertura attraverso la quale si
riversano
all'esterno la
lava e gli altri prodotti di eruzione.
Il camino. È
il condotto che parte dal serbatoio magmatico e che il magma
attraversa per
arrivare in
superficie.
Il serbatoio magmatico.
È il <<
focolaio >> alimentatore del vulcano. Si tratta di un grande
ammasso di lave
fuse che
contengono circa il 5% in peso di vapore acqueo e altri gas; quando
fuoriescono
hanno una
temperatura di circa 1 300 gradi; il serbatoio magmatico è a una
profondità
di 30-90 km.
Il ciclo di un vulcano.
Ad eruzione avvenuta il vulcano
attraversa solitamente un periodo di << riposo >>.
La lava si raffredda lentamente e
ostruisce il camino: se lo chiude completamente il
vulcano verrà considerato <<
spento >>; se lascia qualche apertura da cui esce un
pennacchio di fumo, si dirà che il
vulcano è in periodo di << quiete >>.
Dopo un certo periodo di tempo, il
serbatoio magmatico si riempie di nuovo di massa
incandescente che comincia a premere
sul << tappo >> formato dalle lave solidificate
nel camino. Quando la pressione è
sufficiente avviene la nuova eruzione.
L'eruzione.
L'eruzione di un vulcano è uno dei più
grandiosi, impressionanti fenomeni terrestri.
Essa si svolge in tre fasi:
Esplosione. Dalle
prime fenditure sul fondo del cratere escono gas e vapori misti a
ceneri vulcaniche,
mentre vengono lanciati fuori con violenza i << lapilli >>
(piccoli
blocchi di lava
solida). A volte la nube di vapori è così pesante che non sale
verso il
cielo, ma si
rovescia giù per i pendii del vulcano bruciando tutto ciò che
incontra (ha
una temperatura di
circa 800 gradi). È la fase più pericolosa.
Delezione.
La lava fusa trabocca dall'orlo del
cratere e scende lungo i fianchi del vulcano
formando fiumi incandescenti. Alla
superficie si raffredda rapidamente, ma sotto
il primo strato, la << corrente
>> di questo fiume resta fluida e caldissima molto a lungo.
Emanazione.
Quando il serbatoio magmatico si è
scaricato della lava in esso contenuta, continuano
ad uscire gas e vapori per moltissimo
tempo. I vulcani dei Campi Flegrei, ad esempio,
continuano ad alimentare <<
moffette >> di anidride carbonica, << solfatare >>
di
anidride solforosa e << stufe >>
di vapore acqueo.
Dove si trovano.
I vulcani sono disposti generalmente
lungo il perimetro dei continenti e sulle isole,
intorno alle depressioni degli oceani e
dei mari mediterranei. Essi stanno quindi nelle
zone di contatto fra le regioni più
profonde (fosse oceaniche) e quelle più elevate della
crosta terrestre: tutte zone formatesi
per corrugamento in tempi abbastanza recenti
(ma sempre misurabili a milioni di
anni, intendiamoci!) e che ancora non hanno raggiunto
un equilibrio stabile. Ricordiamoci
che lunghe spaccature terrestri, terremoti, fenomeni
vulcanici, maremoti sono sempre
associati. La più grande struttura del vulcanesimo terrestre
è rappresentata dal << cerchio
di fuoco >>, cioè la grande fascia vulcanica che circonda
l'intero Oceano Pacifico, il quale
racchiude a sua volta l'arcipelago delle Hawaii.
In complesso la zona del Pacifico
comprende circa 350 vulcani attivi, tra i quali parecchi
sono sottomarini. La zona vulcanica
atlantico-indiana (Piccole Antille, Islanda, Azzorre,
Canarie, Mediterraneo, Mar Rosso,
Africa orientale) ha invece circa 100 vulcani, dei
quali trentatré sono sottomarini.
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