La Leucemia. Medicina.




La Leucemia. Medicina.

IL SUFFISSO << emìa >> deriva dal greco << àima >>, che significa sangue,
e perciò in linguaggio medico sta a indicare qualche cosa che si riferisce al sangue:
la parola <<anemià >> sta ad indicare l'impoverimento dei globuli rossi del sangue;
<< oligoemià >>, la scarsità di sangue; << anossiemìà >> la scarsità di ossigeno
nel sangue. Leucemìa, dal greco << leucòs >>= bianco significa letteralmente
<< sangue bianco, pallido >>.

Un pauroso aumento.

Nel sangue normale il numero di leucociti è compreso tra 6 000 e 8 000 per mmc.
La malattia si verifica quando, per cause ancora ignote, gli organi produttori di
globuli rossi e bianchi midollo osseo, milza e ghiandole linfatiche iniziano una
superproduzione di globuli bianchi. Dai normali 7 000 per millimetro cubo si
sale a 10, a 20, a 40, a 200 mila per millimetro cubo; in taluni casi si arriva al
milione e oltre! È bene precisare: se lo aumento è costituito da globuli bianchi
adulti e maturi cioè giunti alla loro forma definitiva generalmente non si parla di
leucemia ma di leucocitòsi: essa di per sé non è una malattia ma è uno dei sintomi
di molte altre malattie (polmoniti, intossicazioni, colera, pertosse, scarlattina, tifo
e altre). La vera leucemia si manifesta invece con la comparsa nel circolo sanguigno
di un numero enorme di leucociti ancora giovani e immaturi (emocitoblasti, prolinfociti,
linfoblasti). Come si spiega questo? Per cause non ancora ben stabilite ma pare perché
colpiti da tumore maligno, gli organi emopoietici entrano in fase di produzione esagerata
e anormale e immettono nel sangue i leucociti prima che siano adulti e normali.
Quindi non si tratta, come in genere si crede, di una malattia del sangue, ma di una malattia
degli organi produttori dei globuli bianchi, il sangue riceve solo ma non produce i globuli
bianchi anormali. L'invasione è smisurata, incessante, travolge le difese dell'organismo,
rende l'ammalato abbattuto, febbricitante, pallido, con frequenti emorragie, sempre in
pericolo soprattutto per l'attacco di infezioni che facilmente vincono le forze indebolite
dell'organismo.

Due forme.

Esistono diverse forme di leucemia, ma le due più diffuse e di cui ci occuperemo in
questo articolo sono: la leucemia cronica mieloide e la leucemia cronica linfatica.
La leucemia cronica mieloide è chiamata così perché i globuli bianchi anormali vengono
prodotti dal midollo osseo (in greco << mièlos >> = midollo).
È la forma più frequente di leucemia e colpisce soprattutto gli uomini fra i 35 e i 50 anni.
Sintomi e durata. Per lungo tempo la malattia passa inosservata. Poi a poco a poco
sopravvengono debolezza generale, mancanza d'appetito, disturbi digestivi, dolori di testa,
vertigini. Il fegato e specialmente la milza ingrossano, e talvolta divengono così voluminosi
che l'addome si presenta assai prominente nel fianco sinistro. Dolgono anche lo sterno e le
ossa lunghe perché il loro midollo è malato. Sono frequenti gravi disturbi respiratori e cardiaci
perché gli organi della cassa toracica sono compressi; riduzione dell'udito ed emorragie alle
gengive e al naso. La durata può variare da due a cinque anni.
La leucemia cronica linfatica è chiamata così perché i globuli bianchi anormali sono prodotti
dalle ghiandole linfatiche. Meno frequente della leucemia mieloide, colpisce gli uomini che
sono fra i 30 e i 40 anni.
Sintomi e durata. Come l'altra forma, per un lungo tempo non dà segni evidenti; poi l'attenzione
del malato è richiamata per la prima volta dall'ingrossamento delle ghiandole linfatiche al
collo, alle ascelle e all'inguine: esse col tempo divengono sempre più grosse, molli e sporgenti.
La milza e il fegato si ingrossano, però non come nella leucemia mieloide. Altri disturbi sono
debolezza, dimagrimento, anemia, prurito, foruncolosi, disturbi dell'apparato digerente,
vomito, diarrea. Questa forma di leucemia dura 10-15 anni.

Le forme acute.

Oltre alle forme di leucemia cronica (cioè di lunga durata) ci sono quelle acute, sia
mieloidi che linfatiche. Come dice la parola stessa, sono forme più gravi e più rapide:
il loro inizio è improvviso e acuto, una vera e propria aggressione fulminea che non
lascia il tempo di organizzare una resistenza.

La prognosi.

La leucemia è una malattia molto grave. Un tempo essa conduceva immancabilmente
a morte il malato; oggi esiste tutta una serie di rimedi che permettono di combattere
con qualche risultato la malattia. I sistemi di cura sono: roentgenterapia (applicazioni
di raggi X) alla milza e alle ossa per frenare o impedire l'esagerata produzione di globuli
bianchi; somministrazione di preparati a base di arsenico e di benzolo, che hanno lo
stesso scopo; trasfusioni di sangue che apportano globuli rossi per riparare l'anemia
e globuli bianchi adulti. In qualche caso, per la leucemia mieloide si effettua l'asportazione
della milza. Il più recente sistema di cura consiste nel trapianto del midollo osseo.
Poiché, come abbiamo visto, è il midollo che provvede a formare i globuli del sangue,
è evidente che sostituendo il midollo malato con midollo sano, si dovrebbe riuscire a sconfiggere
la tremenda malattia. Gli studi medici sulla leucemia sono intesi e le speranze di successo

sono buone.
  

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