I terremoti. Sismologia.
I terremoti. Sismologia.
Perché avvengono i terremoti.
Sempre gli uomini si sono rivolti
questa domanda. Nell'antichità si pensò a
qualche divinità infuriata contro gli
uomini; poi il fenomeno venne studiato
scientificamente. I primi progressi
veri e propri si ebbero nell'Ottocento.
Vediamo, con l'aiuto della moderna
geologia, che cosa c'è all'origine dei
terremoti. La Terra, che ci può
sembrare tanto vecchia (ha quasi 5 miliardi
di anni) in realtà è un pianeta
abbastanza giovane. Miliardi di anni sono un
attimo nel grande universo. Ebbene, i
terremoti sono semplicemente la conseguenza
di un continuo processo di assestamento
della crosta terrestre, ancora molto lontana
dal suo assetto definitivo, soprattutto
in certe zone (le zone sismiche).
50 000 terremoti all'anno.
I terremoti catastrofici, come quello
di Tokyo del 1923,di cui causò più di 100 000
morti, 40 000 dispersi, 100 000 feriti.
In certe zone si verificano con più frequenza,
ma nella maggioranza dei paesi sono
ricordati come un avvenimento inconsueto.
Eppure, i terremoti costituiscono un
fenomeno naturale dei più comuni.
Intendiamoci, si tratta per lo più di
scosse piccolissime, che l'uomo non nota neppure;
ma i sismografi dei laboratori sparsi
in tutto il mondo ne registrano in media 130 al
giorno: quasi 50 000 terremoti
all'anno.
Nelle viscere della terra.
Secondo le teorie oggi più accettate,
il nostro pianeta è formato da diversi strati posti
uno sopra l'altro. Lo strato più
interno, solido, è detto << barisfera >> cioè sfera
pesante,
e comprende due parti: la più interna
viene chiamata NIFE in quanto pare sia composta
prevalentemente di Nichel e Ferro. Il
calore è terribile, circa 3 000 gradi! Immediatamente
sopra il NIFE c'è lo strato detto OSOL
(perché formato da Ossidi e Solfuri). Alcuni studiosi
d'oggi ritengono comunque che la
barisfera sia costituita anche da materiali simili a quelli
che formano la crosta terrestre. Viene
poi il SIMA (SI = silicio, MA = magnesio), che
costituisce la cosiddetta <<
pirosfera >> (cioè, con parola greca, << sfera di fuoco
>>):
il SIMA è incandescente e semiliquido,
a causa dell'alta temperatura cui non corrisponde
una sufficiente pressione che mantenga
solida la massa. La crosta terrestre è l'ultimo
strato, e il più sottile. È detta
anche << litosfera >> (cioè << sfera rocciosa >>)
o SIAL
perché gli elementi più comuni sono
il Silicio e l'Alluminio.
NIFE e OSOL formano la parte ancora
completamente sconosciuta della Terra, con un
raggio di circa 5 500 km. Per quel che
ne sappiamo non hanno alcuna influenza sui
terremoti, dei quali sono invece
direttamente responsabili la litosfera e la pirosfera.
Tre tipi di terremoti.
Cominciamo a esaminare la crosta
terrestre. Essa è fatta di varie specie di rocce,
sovrapposte, accavallate e mescolate le
une con le altre senza formare però uno strato
unico e compatto. Può capitare che
fra una falda di roccia e un'altra vi siano delle
enormi caverne, la cui volta sopporta
il peso di chilometri e chilometri di terreno.
Primo. Un
fiume sotterraneo, con il suo lavoro di erosione, scava lentamente
uno
dei pilastri sui
quali si regge una di queste caverne: ecco che allora tutto crolla in
un'immensa
voragine, e un'intera città può scomparire dalla faccia della
Terra.
Così accadde per
la cittadina di Avezzano, negli Abruzzi, il 13 gennaio 1915.
Questo tipo di
terremoto, che può avere conseguenze terribili ma che di solito
colpisce
zone molto
ristrette, si chiama << terremoto di crollo >>.
Secondo. A
volte capita che uno strato di roccia scivoli su quello sottostante o
si
sposti rispetto a
quello accanto; così potrebbe succedere in un muro di mattoni non
ben saldati fra
loro. Nel 1906, la città di San Francisco in California (U.S.A.) fu
distrutta proprio
da uno di questi spostamenti: i due blocchi si spostarono di soli
5-6 metri, ma ciò
fu sufficiente per provocare la catastrofe. Questo secondo tipo
di terremoto
prende il nome di << terremoto tettonico >>.
Terzo. Passiamo
ora a considerare il SIMA, o pirosfera: questa massa semifluida e
incandescente, che
è chiamata magma, esercita una notevole pressione ed è poco
stabile; per
queste sue proprietà essa tende ad espandersi cercando di aprirsi
una via
verso l'esterno (e
i << rubinetti >> di questo rovente materiale sono i
vulcani).
Quando questo
fatto avviene, tutta la zona sotterranea percorsa dalla fiumana di
fuoco
è scossa da
grandi movimenti. Un terremoto di questo genere viene chiamato
<< terremoto
vulcanico >>.
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