L'igiene nel Medioevo.

Mauro Goretti

L'igiene nel Medioevo.

Le castellane al bagno.

Per la gente del Medioevo un bel corpo era importante, eccome. L'uomo doveva essere muscoloso,
avere una bocca carnosa, denti bianchi e regolari, il mento ben disegnato, il collo diritto, il petto
largo e lisce le ginocchia. La donna doveva avere incarnato bianco, guance rosee, capelli biondi,
labbra sottili e vermiglie, naso regolare. Almeno a leggere l'avventura cavalleresca del XIII secolo
(soprattutto quella di lingua francese) l'eccellenza del corpo emerge in tutta la sua evidenza.
E particolare attenzione era riservata anche a tutte le cure atte a conservare il fisico in condizioni che rispondessero il più possibile allo stereotipo. Che cosa fosse un bel corpo, dunque, lo sapevano, ma come si dovesse curare dal punto di vista igienico e della pulizia personale lo avevano un po'
meno chiaro. L'ideale che vuole la gente del Medioevo coperta di sporcizia e infestata di parassiti è,
molto probabilmente, ben più che un luogo comune e, anche se non mancano testimonianze di tentativi di curare la pulizia, tutto fa ritenere che il corpo di ser Lancillotto puzzasse forse appena un po' meno di quello di un contadino, e che la soave Beatrice emanasse dalla sua persona effluvi non proprio angelicati. Complici, certamente, di questo stato di cose i livelli igienici bassissimi nei
quali si viveva e la difficoltà di approvvigionarsi di acqua e di poterla “sprecare” per lavarsi.
Non prenderemo in considerazione l'uso del bagno, perché esso risponde molto più a rituali simbolici e anche erotici che non all'esigenza di mantenere pulito il corpo. Certo, i cavalieri delle
Chansons, dopo il combattimento o il torneo, “prendono il bagno”; certo, qualche ricco eccentrico
ne conosce l'importanza igienica. Ma la grande maggioranza della gente o non lo pratica o lo associa esclusivamente a occasione di diletto, come si “legge” con estrema chiarezza nella miniatura del XV secolo che illustra il De Sphaera di Leonardo Dati (conservato a Modena presso
la Biblioteca Estense) e che mostra il dilettevole bagno di una brigata di giovani, allietata da coppieri e musici. Tuttavia, non sempre l'igiene personale era sconosciuta: anche ritenendo una misura d'eccezione (dovuta alla circostanza) la pulizia integrale degli ammalati al momento del loro
ricovero in qualche grande ospedale (accadeva così, per esempio, per il S. Maria della Scala di Siena, nel Trecento), alcune parti del corpo erano usualmente sottoposte a pulizia.


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