Una zolla di terra. Agraria.
Mauro Goretti - Programmatore - |
Una zolla di terra. Agraria.
Prendiamo
in mano una zolla, una qualsiasi zolla di terra: che cos'è?
Semplicissimo, si potrebbe rispondere: non è che un pezzo di terra,
da cui, per misteriose ragioni, in primavera spunta un filo d'erba, o
una spiga o una pianticella qualunque. Ma non è così: la terra è
una macchina, molto complicata e sensibile, nella quale avvengono
continuamente lunghe, complesse, importanti trasformazioni meccaniche
e chimiche. Se noi, per un istante, potessimo scrutare nel mistero
di quel pezzetto di terra, vedremmo svolgersi in esso un lavoro
addirittura sbalorditivo a opera dell'acqua, dell'aria e degli esseri
viventi: lombrichi, insetti, batteri, funghi, radici sono sempre
all'opera. Ed è proprio questo immenso, silenzioso, instancabile
lavorio che permette all'uomo di vivere.
Solo l'Humus è fertile.
Vogliamo
avere la prova di ciò? Proviamo ad asportare quei trenta centimetri
circa di zolle che formano lo strato superficiale, la coltre della
nostra terra, e seminiamo direttamente nel sottosuolo messo allo
scoperto. Tutt'al più potrà nascere qualche striminzito filo
d'erba; ma non una spiga di grano, nemmeno le erbacce che spuntano
persino fra i sassi o sulle rocce: nulla. Possiamo irrigare,
concimare quel sottosuolo, ed esso rimarrà sterile. Solo dopo un
periodo di tempo piuttosto lungo, per opera soprattutto dei batteri e
degli insetti, quel terreno potrà ridiventare fertile. Perché?
Perché asportando quei trenta centimetri di terra abbiamo asportato
la “macchina” produttiva della terra, quella che contiene
“l'humus” (dal latino “humus”, terra), il fattore principale
della fertilità del terreno. Solo quello strato è in grado di
fornire all'uomo il grano e il granturco, il riso e la segala, tutti
gli ortaggi, il foraggio per gli animali. In esso inoltre si
producono tutte quelle sostanze che sono necessarie alla vita degli
alberi.
La terra, miscuglio prodigioso.
Se
noi potessimo analizzare la nostra zolla, prelevata da quei magici
trenta centimetri, potremmo constatare una cosa che forse non abbiamo
mai immaginato: la terra, la modestissima terra, è una complicata,
ricca miscela di numerosissime sostanze sia minerali che organiche.
Vediamo di fare una “carta di identità” di qualsiasi zolla
fertile di terra.
Sostanze
minerali. Sono prodotte dalla
disgregazione meccanica e chimica di varie rocce: carbonati di
calcio e di magnesio (Ca, Mg), silice e numerosi suoi derivati,
fosfati di ferro e di calcio, solfati di calcio (gesso), cloruri di
sodio (sali), potassio e calcio, ossidi idrati di ferro o di
alluminio, inoltre aria e acqua.
Sostanze
organiche. Sono provenienti
dalla decomposizione di resti animali e di piante: humus, derivato
dalla trasformazione di proteine, grassi, zuccheri, amido, cellulosa
contenuti nei detriti animali e vegetali; queste sostanze forniscono
il carbonio, l'ossigeno, l'idrogeno e infine l'azoto.
Tutto avviene entro i trenta centimetri di humus.
Naturalmente
la tecnica e le pratiche agricole tengono conto di questo fatto
importantissimo. Infatti il vomere dell'aratro è fatto in modo da
non scendere generalmente per più di venticinque centimetri e non
portare quindi in superficie terra non fertile. Anche i semi vengono
posti sempre abbastanza in superficie perché le radici possono
svilupparsi nella zona fertile. Talvolta si vedono aratri penetrare
nel terreno per oltre mezzo metro (scasso). Ma allora lo scopo
dell'operazione è quello di aprire canali di scolo per il drenaggio
del terreno.
Come si è formata la zolla.
Secoli
e secoli or sono, la nostra zolla non esisteva ancora: poi le piogge,
il vento, il gelo, il caldo, l'anidride carbonica dell'atmosfera, le
radici delle piante e gli esseri viventi, provocando il disfacimento
delle rocce sui monti, fecero si che scendessero a valle e si
accumulassero enormi quantità di ciottoli, ghiaia, sabbia, limo,
argilla. Quello era il punto di partenza per la formazione di un
terreno fertile. Nei detriti si stabilirono in seguito batteri e
piccoli organismi vegetali e animali, che iniziarono la loro
trasformazione, accumulando le prime sostanze organiche: così si
formò la zolla.
Il suolo “qualche cosa di vivente”.
Da
quanto abbiamo detto, quindi, risulta chiara una cosa: ciò che fa la
fertilità della terra sono i numerosissimi esseri viventi animali e
vegetali che la popolano. Oltre agli insetti, ai lombrichi, ai
piccoli crostacei come i “porcellini di terra”, nella zolla
vivono miliardi di protozoi, alghe, funghi, actinomiceti e
soprattutto batteri. Sono proprio queste infinite e poco conosciute
forme di vita che rendono la zolla simile a un attivissimo, perfetto
laboratorio chimico che lavora al servizio dell'uomo.
Ferrobatterio.
Sono organismi che assorbono dal terreno il ferro e lo assimilano
depositandolo poi sulla parte esterna dell'unica cellula di cui è
costituito il loro corpo, sotto forma di composti direttamente o
indirettamente assorbitili dalle piante.
La
zolla “respira”. Alcuni
batteri bruciano il carbonio organico con l'ossigeno atmosferico
circolante nel suolo, producendo “anidride carbonica e calore”.
Questa respirazione sviluppa anche l'energia necessaria ad alcune
specie di batteri dell'azoto per trasformare “l'azoto libero”
dell'atmosfera in alcuni composti azotati che le piante possono
assimilare.
Cosa
fanno i batteri. In pratica
questi batteri decompongono i resti organici della terra (animaletti
morti e resti di vegetali) e li trasformano in humus. Dalle sostanze
in decomposizione contenute nell'humus si sviluppa ammoniaca (NH3 )
che contiene l'azoto di cui hanno bisogno le piante. Ma le piante
non sono capaci di assorbire ammoniaca, perciò intervengono altri
batteri che trasformano l'ammoniaca in nitriti, successivamente i
nitriti vengono trasformati in nitrati, e assorbiti dalle piante che
utilizzano l'azoto in essi contenuto per fabbricare proteine.
L'azione
delle piante. La pianta
assorbe l'azoto dai nitrati, si sviluppa e muore. Abbandona quindi
al terreno le sue spoglie, che contengono parte dell'azoto assorbito.
Durante la decomposizione, parte dell'azoto ritorna nell'atmosfera
per opera dei batteri denitrificanti. Ma dall'atmosfera altri
batteri (gli azoto batteri) lo riassorbono e lo forniscono a nuove
piante; così il ciclo si ripete all'infinito.
I
lombrichi. I lombrichi
inghiottono la terra in profondità e la emettono in superficie,
ricoprendo così di terra i detriti organici superficiali (foglie
marce, ecc). Il lombrico perciò rimuove continuamente il terreno,
lo sminuzza lo arricchisce di sostanze utili, lo rende più adatto
alla coltivazione.
I
lombrichi, e altri insetti. I
lombrichi, gli onosci (porcellini di terra) e alcuni insetti scavano
lunghe gallerie che favoriscono la penetrazione dell'aria e
dell'acqua nell'humus fertile. Quando poi questi animaletti muoiono,
liberano ammoniaca e, trasformandola in nitrati, arricchiscono il
terreno di azoto assimilabile alle piante.
L'intervento
dei batteri. I batteri
trasformano il fosfato di calcio in un composto solubile e
assimilabile. Tutto questo perché il sottosuolo non fertile è
privo di batteri e di altri piccoli esseri viventi.
Conserviamo
la terra. Le inondazioni e le
erosioni asportano dai campi, in brevissimo tempo, a volte in poche
ore, il terreno fertile che la natura ha accumulato in secoli e in
secoli di paziente, meraviglioso e insostituibile lavoro. Ecco
perché, per evitare un danno tanto grave, non si debbono disboscare
senza criterio i pendii dei monti.
Commenti
Posta un commento
Ciao a tutti voi, sono a chiedervi se avete preferenze per Post di vostro interesse
in modo da dare a tutti voi che mi seguite un aiuto maggiore, grazie per la vostra disponibilità.