La storia della città, la Sardegna.

Mauro Goretti & Aramini Parri Lucia

La storia della città, la Sardegna.
I primi abitatori nell'età eneolitica occuparono certamente la rupe ed i poggi vicini. Ai punici si deve probabilmente la origine dell'impianto urbano vero e proprio: lo testimoniano le ricche necropoli rupestri delle colline di Bonaria e di Sant'Avendrace , con la fitta maglia delle traforazioni sotterranee; le grandi cisterne scavate pure nella roccia, al disotto del quartiere medioevale di Stampace e soprattutto il magnifico tempio tetrastilo, scenograficamente aperto con la su scalèa antistante nell'emiciclo di un teatro, per meglio adattare la partecipazione dei fedeli al rituale religioso; infine una palizzata di ginepro, resti di un pontile d'imbarco, rinvenuta nello stagno di Santa Gilla. Con i romani il protagonista della città diventò il porto, che allora distanziò per traffici e movimento gli altri porti cartaginesi della Sardegna: era scalo della flotta militare di Capo Miseno e di quelle granarie dirette a Ostia per l'approvvigionamento della capitale. Della città romana d'età repubblicana nulla è rimasto; possiamo appena supporre dove fosse il primitivo nucleo militare (ai piedi della collina verso il mare), mentre l'acropoli col faro e la vedetta costiera dovevano essere nella parte alta della città. Della Cagliari imperiale resta invece il monumento romano più insigne della Sardegna: l'Anfiteatro, scavato per tre quarti nel vivo della roccia, ampio tanto da contenere circa ottomila spettatori secondo i critici più prudenti, addirittura trentamila secondo le ipotesi più audaci. La città non sembra essersi spostata né allora né poi decisamente verso il porto ed il mare da cui la sua parte << dirigente >> si è sempre tenuta a distanza. Anzi tra la rupe, l'<<acropoli>> e la banchina ha teso via Roma: una strada quasi incredibile fuori di una città mediterranea, divenuta nell'ultimo secolo lo specchio di Cagliari e della Sardegna (e così la videro e la capirono Lawrence e Vittorini). È un lungomare elegante col << passaggio bello >>, << vicereale >>, ma affaccia sul porto e non sul mare aperto, ed essendo stato costruito da una nascente borghesia urbana anziché dall'antica aristocrazia cortigiana, è un lungomare con i portici, quasi un passaggio a << scala borghese >>. La terza parte della città infine è giovane di vent'anni al massimo.

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