La biografia di Sandro Filipepi (detto Sandro Botticelli).

Mauro Goretti

La biografia di Sandro Filipepi (detto Sandro Botticelli).

Nasce nel 1445 circa da Mariano di Vanni di Amideo Filipepi, che esercita il mestiere di “galigaio”
(ovvero di conciatore di cuoio) e da monna Smeralda, sua moglie. È il quarto e ultimo figlio della
coppia, ormai anziana, che risiede in una casa in affitto vicino alla chiesa di Ognissanti. Suoi fratelli sono Giovanni, sensale al Monte alle Doti, Antonio, dapprima orafo poi battiloro e Simone,
mercante, che diventerà un ardente seguace del Savonarola. Nel 1459 circa viene messo dal padre
a bottega presso il frate pittore carmelitano Filippo Lippi, attivo a Firenze e a Prato. Il 18 agosto
1470, gli viene pagata la “Fortezza”, appartenente alla serie delle “virtù” teologali e cardinali commissionate a Piero del Pollaio nel 1469 dagli Ufficiali del Tribunale della Mercatanzia fiorentina. Il 17 giugno del 1472, figura tra i pittori iscritti alla compagnia di San Luca.
Nel gennaio del 1474, la data figurativa sulla perduta cornice del “San Sebastiano” che il Vasari vide nel 1568 appeso ad un pilastro della chiesa fiorentina di Santa Maria Maggiore. Nel luglio
del 1474, lavora ad una distrutta “Assunzione della Vergine” nella Cattedrale di Pisa, da lui lasciata
incompiuta. Il 29 gennaio del 1475, si svolge a Firenze la celebre giostra che vide vittorioso Giuliano de' Medici, al quale il Botticelli aveva dipinto lo stendardo che rappresentava Pallade armata e Amore bendato, legato ad un ceppo. Nel 1476 entro questa data fornisce i disegni per le
tarsie della Porta della Sala degli Angeli e dello Studiolo di Federico da Montefeltro nel Palazzo
Ducale di Urbino, che recano la data 1476. Il 23 settembre del 1477, viene pagato quaranta fiorini
larghi d'oro dalla filiale romana del Banco Salutati per un tondo di << Nostra Donna >> da regalare
al cardinal Francesco Gonzaga, e da identificare con il dipinto del Museo civico di Piacenza, ancora
entro la sua cornice originale intagliata nella bottega di Giuliano da Maiano. Nel 1477-1478, dipinge la “Primavera” (ovvero il Regno di Venere), con ogni probabilità per Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, cugino del Magnifico. Il 21 luglio del 1478, è pagato dagli Otto di Guardia e di Balia per aver affrescato sopra la porta della Dogana del Palazzo della Signoria le effigi infamanti dei partecipanti alla congiura dei Pazzi. Il 9 dicembre del 1480, Giuliano da Maiano e il Francione vengono pagati per le tarsie della porta di comunicazione fra la Sala dei Gigli e quella dell'Udienza in Palazzo Vecchio, su disegno del Botticelli. Nel 1481 dal 9 aprile
al 9 di maggio l'artista è pagato per l'affresco con “l'Annunciazione” (oggi , staccato, alla Galleria
degli Uffizi) in origine nella loggia dello Spedale di San Martino alla Scala di Firenze. Il 15 giugno del 1481, il pittore viene emancipato dal padre Mariano di Vanni di Amideo Filipepi. Mentre nel 27 ottobre sempre del 1481, contratto fra il rappresentante di papa Sisto IV e i pittori Cosimo Rosselli,
Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio e Pietro Perugino per l'affrescatura della Cappella Sistina
in Vaticano. Il Botticelli vi eseguirà vari ritratti di papi, “Le prove di Cristo, Le prove di Mosè e
La punizione dei ribelli”. Invece nel 1483, riceve in occasione delle nozze di Giannozzo Pucci con
Lucrezia Bini (i cui stemmi vi figurano accanto a quelli del Magnifico), la commissione delle quattro “Storie di Nastagio degli Onesti”. Il 3 agosto del 1485, il Botticelli è pagato dal mercante
e banchiere Giovanni de' Bardi per la pittura della “Madonna con il bambino fra i santi Giovanni
Battista e Giovanni Evangelista” per la cappella di famiglia nella chiesa agostiniana di Santo Spirito
a Firenze. Nel 1486 dopo le loro nozze, avvenute in quest'anno, il Botticelli è chiamato a ritrarre
Lorenzo Tornabuoni e Giovanna degli Albizzi (scomparsa già il 7 ottobre del 1488) in affreschi
allegorici un tempo nella Villa Tornabuoni al Chiasso de' Marcerelli (ora a Parigi, Museo del Louvre). Mentre il 28 febbraio del 1487, è pagato dal magistrato dei Massai di Camera per l'esecuzione di un tondo che si identifica con la “Madonna della Melagrana” (Firenze Galleria degli Uffizi) destinato alla loro Udienza in Palazzo Vecchio. Mentre il 19 marzo del 1489, viene retribuito per “l'Annunciazione” ancor oggi nella cornice d0origine, già nella cappella di Benedetto
Guardi nella chiesa di Castello, l'annuale Santa Maria Maddalena de' Pazzi, (il dipinto è oggi alla
Galleria degli Uffizi). Il 17 dicembre del 1490, il Magnifico scrive al Botticelli allo Spedaletto,
presso Volterra, ov'era impegnato con altri artisti nella decorazione delle villa del Medici.
Il 5 gennaio del 1491, il Botticelli fa parte della commissione di artisti chiamata a pronunciarsi sui
progetti per il completamento della facciata arnolfiana di Santa Maria del Fiore. Mentre il 18 maggio sempre del 1491, l'Opera del Duomo conferisce al Botticelli e al miniatore Gherardo del Fora l'incarico di decorare a mosaico metà della volta della cappella di San Zanobi nella cattedrale
fiorentina. Sandro sarebbe stato pagato per il suo lavoro il 25 agosto e il 23 dicembre del 1491 e
il 18 dicembre dell'anno seguente. Nel 1492 precisamente 8 novembre, viene accreditata una grossa
somma sul conto del Botticelli nello Spedale di Santa Maria Nuova, con ogni probabilità a saldo
“dell'Incoronazione della Vergine e Santi”, in origine sull'altare degli orafi in San Marco, (Firenze
Galleria degli Uffizi). Il 25 novembre del 1495, il Botticelli è atteso al castello del Trebbio in Mugello ove deve dipingere alcune cose a Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, fra cui certo la
“Pala del Trebbio” (Firenze Galleria dell'Accademia). Il 2 luglio del 1496, Michelangelo indirizza
al Botticelli una lettera da far avere a Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici. Mentre il 2 marzo del
1497, viene pagato per aver colorito un busto di Pier Capponi realizzato da Benedetto da Maiano.
Il 23 marzo del 1499, Giorgio Antonio Vespucci nel suo testamento dispone che la sua cappella
venga affrescata con “Storie di san Dionigi Aeropagita” da Sandro Botticelli, una commissione
che non pare aver avuto eseguito. Il 2 novembre del 1499, Sandro parla con Doffo Spini, uno dei
persecutori del predicatore domenicano, << de' casi di fra Girolamo >>. Nel 1501 precisamente il 24 marzo ultima la “Natività mistica” (Londra, National Gallery).
Il 17 maggio del 1510, l'artista viene sepolto nella chiesa di Ognissanti e il 25 seguente il fratello
Simone e il nipote Benincasa rinunciano alla sua eredità perché gravata da troppi debiti.

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