Viaggio nell'antico e moderno Egitto.
Viaggio nell'antico e moderno Egitto.
La
parte nord-orientale dell'Africa e,più dettagliatamente,
il
settore nord-orientale del Deserto del Sahara costituiscono
l'attuale
Egitto,uno stato di circa un milione di km quadrati di
superficie,di
cui solo 35.500 abitati e coltivati,dove la densità
di
popolazione,mediamente di oltre 1000 abitanti per km
quadrato,raggiunge
cifre da primato.
Attualmente
gli Egiziani sono quaranta milioni,ma
l'espressione
coefficiente di riconoscimento (circa 800.000
persone
all'anno) desta ognora gravi preoccupazioni
nonostante
la politica del planing familiare instaurata da
Nasser
nei primi anni Settanta. La popolazione attiva è
di
circa 12 milioni,di cui una metà dedita all'agricoltura;
la
popolazione urbana era nel 1977 il 44%.
La
Valle del Nilo è la fascia fertile,chiusa da ambo le
parti
dal deserto (Occidentale e Orientale): questa netta
delimitazione
naturale si è riflessa nel corso della storia
e
della cultura,tanto che si è parlato di una civiltà “d'oasi”,
un'oasi
stretta a lunga,quella della terra nera sulle sponde
del
grande fiume. L'elemento vitale dell'oasi è stato ed è,
ovviamente,il
Nilo che percorre il Paese per 1500 km
circa,accompagnato
ai lati dalle due fasce rese fertili
dalle
sue acque,larghe complessivamente da 10 a 20 km.
Le
piogge torrenziali che cadono durante l'estate sull'acrocoro
etiopico
provocano la piena dei due Nili (Bianco e Azzurro)
e
dell'Atbara:già in giugno il fiume è ingrossato e raggiunge
il
suo massimo in settembre quando inizia a ritirarsi lentamente
per
far registrare il suo livello normale in aprile.
In
passato l'azione di queste piene annuali era vasta e
concorreva
a render fertili,con l'irrigazione e il deposito
di
limo,le fasce rivierasche;attualmente,dopo la costruzione
di
alcune dighe,fra cui la Diga Alta di Assuan,il fiume viene
mantenuto
a livello costante e l'acqua tesaurizzata viene
ridistribuita
secondo le necessità. E' così lievemente
diminuita
l'area fertile ma è stata data la possibilità
di
tre raccolti annui,inoltre non si devono più paventare
le
grandi magre e quindi la siccità. A nord si apre il
grande
ventaglio del Delta,che ha una superficie di
23.000
km quadrati e che si presenta come una vasta
pianura
coltivata,leggermente ondulata,intersecata da
canali
costruiti dall'uomo e orlata da alcuni specchi
lacustri
racchiusi da cordoni di sabbia. Le correnti
marine
frenano l'espansione del delta,che avanza oggi
di
4 m all'anno. I bracci del fiume,numerosi un tempo,
sono
oggi ridotti a due:i Canali di Damietta e di Rosetta,
gli
antichi canali pelusico e canopico.
La
Valle si apre all'altezza del Cairo,la capitale,e si
sviluppa
fra due file di altopiani desertici a terrazza,
più
o meno vicini al fiume,rocciosi e scoscesi ad est,
più
dolci e sabbiosi ad ovest. Tra Nag Hammadi e
Luxor
il Nilo compie una curva verso est,poi la valle
si
restringe tanto che l'altezza del Gebel el-Silsila le
colline
rocciose calano quasi a picco sul fiume.
Ad
Assuan il fiume,grazie ad uno sbarramento
naturale
(sul quale è stata costruita una diga),
offre,anche
se attenuato dalle opere di regolamentazione
delle
acque,lo spettacolo della prima cateratta dove
la
corrente è rotta dai numerosi affioramenti granitici.
Più
a sud la Diga Alta ha creato il grande bacino
del
lago Nasser ed il primitivo aspetto selvaggio
del
paesaggio è alquanto mutato:è sparito infatti il
corso
del fiume nella Nubia settentrionale,quasi
completamente
occupata dal nuovo invaso.
Il
clima egiziano,attualmente,è secco e presenta
temperature
piuttosto elevate. Nella regione del
Delta
può definirsi di tipo mediterraneo con
temperature
non eccessive,nel Medio Egitto
temperato
con accentuata escursione termica fra
il
giorno e la notte,nell'Alto Egitto e nella bassa
Nubia
molto caldo. Brevi e rare sono le precipitazioni.
Fra
i venti,caratteristici sono gli alisei che spirano
con
regolarità cronometrica da nord a sud favorendo
l'azzurrità
del cielo e la secchezza del clima e
donando
alle zone più meridionali qualche “dolce
soffio”
nelle infuocate ore meridiane. Nel periodo
tra
Pasqua e Pentecoste soffia il vento caldo del
deserto,il
khamsin,che porta calura e solleva turbini
di
polvere e sabbia. Va da sé che il periodo migliore
per
visitare l'Egitto,specialmente la Valle,è il semestre
invernale.
I discendenti degli antichi Egizi hanno
caratteristiche
etniche comuni e sono per il 93%
musulmani
(i cristiani,in grande maggioranza copti,
sono
1 200 000). Secondo lo stato sociale essi possono
essere
distinti in due grandi gruppi,quello dei fellahin,
che
vive nelle campagne,e quello più evoluto,detto
copto,che
vive nei centri maggiori. Vi sono poi le
minoranze
dei Nubiani e dei Beduini del deserto,
questi
ancora nomadi. Attualmente l'Egitto è una
repubblica
di tipo presidenziale:il presidente dura
in
carica sei anni,è eletto dal corpo elettorale e la
sua
candidatura è proposta dall'Assemblea Nazionale,
unica
camera (con 372 membri eletti e 10 di nomina
presidenziale)
che esercita il potere legislativo e il
controllo
politico sulle attività del governo.
Il
Paese è amministrativamente diviso in 25
governatorati.
L'Egitto antico era un paese ricco,
una
grande oasi nel deserto,organizzata affinché
l'universo
conosciuto si mantenesse inalterato nel
corso
del tempo:uno stato conservatore teso a
prevenire
i movimenti della natura e degli uomini.
Il
padrone assoluto era solo il faraone,l'unico ad
avere
un potere decisionale,assistito da un consiglio
di
grandi funzionari che spesso aveva influenza sulle
sue
decisioni. Dopo di lui veniva il visir che
provvedeva
all'amministrazione del Paese e anche
a
quella della giustizia e la burocrazia,attraverso la
quale
il sovrano manteneva l'ordine nel regno,si
completava
con una serie di funzionari,scribi e
sacerdoti.
Il visir aveva il potere di “dare leggi,
conferire
cariche,accertare i confini per distinguere
un
possessore dal suo vicino”. Tra i funzionari vi
erano
un tesoriere incaricato del controllo dei
magazzini
reali,un addetto ai lavori pubblici e il
comandante
delle spedizioni. La divisione del
territorio
egizio richiedeva governatori locali e
giudici
locali per i reati minori. Il faraone rimase
sovrano
e detentore del potere fino alla fine della
VI
dinastia quando lo sviluppo della burocrazia delle
42
province,i nomi,retti da un monarca,le cui cariche
erano
divenute armai ereditarie,e la concessione di
maggiori
privilegi a queste amministrazioni divisero
l'Egitto
in principati di tipo feudale,mentre sacerdoti
e
ordini templari acquisivano sempre più potere
temporale.
Con il Medio Regno,l'età classica della
prosperosità
del Paese,l'amministrazione venne
rinnovata
e i funzionari persero parte della loro
influenza:una
cultura di benessere si protrasse così
fino
alla XIII dinastia. L'unità politica si frantumò
ancora
una volta con la dominazione degli Hyksos
ed
elementi asiatici influenzarono la vita egizia fino
al
XVI secolo,che vide la cacciata degli stranieri e
diede
inizio a un periodo di rinascita grazie anche
all'afflusso
di ricchezze conseguente le fortunate
campagne
militari in Asia. La società si andò
strutturando
secondo un nuovo e più florido modello:
la
ricchezza dei regni di Thutmose III,Amenofi II,
Thutmose
IV,e Amenofi IV investì pure una classe
sociale
nuova che s'inserì tra la nobiltà e la plebe,
senza
però affievolire lo strapotere del clero tebano.
Il
faraone era ora costretto a relazionare con le
classi
religiose,burocratiche e amministrative,oltre
che
con i gloriosi capi militari rientrati dalle campagne.
Amenofi
IV promosse una rivoluzione
dell'amministrazione
e,attraverso il culto di Aton,
istituì
un nuovo potere centralizzato che durò
fino
alla sua morte,quando Tutankhamon restaurò
l'ordine
precedente,secondo i canoni politeisti e
della
potenza dei funzionari della classe templare
e
militare (questa riuscì a portare al potere uno dei
suoi
generali,Horemhab). Una cultura e una vita
multiforme,complessa
ed eclettica caratterizzarono
l'Egitto
della XIX e XX dinastia. I faraoni di quest'epoca
erano
più diplomatici e cercavano di ritrovare la loro
antica
autorità attraverso la gloria di grandi opere
architettoniche
e delle celebrazioni artistiche della
vittoria
ramesside sugli Hittiti. Fu questo,però,
il
periodo in cui il suggerimento politico e culturale
venne
da funzionari,soldati e sacerdoti:non a caso si
ufficializzò
una nuova lingua volgare,il neoegiziano.
Il
lento decadimento del potere era già in atto in
questo
Egitto “borghese” e la forza politica si
affievolirà
con l'assunzione al potere di faraoni
stranieri.
La XXI dinastia inaugurò un altro
periodo
intermedio che vide un effimero momento
di
rinascimento con la dinastia saitica (VII e VI
secolo):la
vita politica si riprese e,tra l'occupazione
assira
e la prima dominazione persiana,si avviò
un
processo di relazione con il mondo greco e
mediterraneo.
Più tardi,a seguito della rivolta di
Amirteo
contro i faraoni persiani,si avrà l'ultimo
periodo
della vera indipendenza egizia (XXVIII-
XXX
dinastia). Durante l'Antico e il Medio Regno
l'esistenza
di schiavi non è accertata,anche se è
probabile
che i prigionieri di guerra fossero utilizzati
come
schiavi pubblici. E' invece accertata l'esistenza
di
schiavi privati durante il Nuovo Regno. Ad essi
era
però concessa la facoltà di compiere atti giuridici
come
agire contro il padrone,possedere un piccolo
patrimonio
e crearsi una famiglia. Per quanto
concerne
l'organizzazione familiare si osserva
come
nell'Antico Regno,dato lo spiccato
individualismo
corrente,esistessero limitazioni
della
potestà e dell'autorità maritale,per cui sia
la
moglie sia i figli godevano di propria capacità
giuridica.
Il matrimonio era su base prevalente
monogamica,pur
essendoci casi di poligamia.
Durante
il Nuovo Regno,a causa delle mutate
condizioni
economico-sociali,crebbe la
responsabilità
del padre,o,in sua mancanza,del
figlio
maggiore. Tale capofamiglia,rispondeva,
dinanzi
al faraone,del lavoro imposto alla
famiglia
e dell'esecuzione delle prestazioni relative.
Un
ritorno all'individualismo si ebbe durante
l'età
saitica,in cui si ristabilì la piena parità giuridica
dei
coniugi. Riguardo alle successioni non è stato
accertato
se al defunto scomparso senza lasciare
disposizioni
succedessero il figlio più anziano o tutti
i
figli. Si sa che durante il Nuovo Regno l'”erede”
diveniva
tale soltanto se provvedeva alla sepoltura
del
defunto e che ogni persona poteva trasferire
la
proprietà di tutti o parte dei suoi beni a sacerdoti
che
avrebbero poi provveduto a quanto il disponente
necessitasse
dopo la sua morte.
Un
ultimo cenno sulla proprietà fondiaria:teoricamente
la
terra era proprietà del faraone che poteva
concederla
in godimento a templi o a privati;
in
realtà pare che esistesse anche la proprietà
privata,come
attestano documenti di vari periodi.
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