In più,gli scribi. [Egizi]


In più,gli scribi.

Ecco,non esiste un mestiere senza che qualcuno dia
ordini,eccetto quello di scriba,perché è lui che da
ordini”. Così viene definita la professione o meglio
il potere dello scriba in un testo del Medio Regno,
destinato alla propaganda reale per il reclutamento
dei giovani alla carriera amministrativa dello Stato
da poco ricostituito. Durante l'Antico Regno la
professione di scriba era appannaggio dei membri
della famiglia reale che venivano istruiti a corte.
Più tardi questa ambita carriera era aperta a tutti
e la scuola che preparava i futuri funzionari era
organizzata presso i templi o i centri di formazione
dell'amministrazione.
Si ha notizia di un semplice disegnatore delle
maestranze di Deir el-Medina che via via riuscì
a salire la scala gerarchica di questa professione
sino a diventare scriba del tesoro e soltanto la
morte non gli permise di diventar visir.
L'insegnamento incominciava verso i cinque
anni di età e durava circa dodici anni,se dobbiamo
prestar fede al grande sacerdote Bakenkhonsu
vissuto al tempo di Ramesse II,che ci ha lasciato
il racconto della sua carriera. L'istruzione non
consisteva soltanto nello studio delle scritture,
della grammatica e dei testi classici,ma anche
nel disegno,nelle leggi,nella storia,nella geografia
e nelle materie tecniche. Un funzionario egiziano
doveva essere in grado di svolgere le più disparate
mansioni con estrema facilità. Dal semplice
copiatore di testi al colto letterato,la categoria
degli scribi faceva parte di una stessa comunità,
sotto la protezione della divinità Thot,”scriba
divino”. Questa corporazione di “burocrati”,che
ha rappresentato l'ossatura dello stato per oltre
tre millenni,ha avuto il merito di forgiare il
pensiero egiziano e di tramandare i valori.
 

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