Galileo,non è un professore come gli altr
Galileo,non è un
professore come gli altri
Sarebbe sorprendente anche
ai giorni nostri vedere un docente
universitario andare in un
cantiere per osservare una macchina
il cui principio di
funzionamento fa parte del suo corso.
Ma all'epoca di Galileo
era assolutamente stupefacente!
Per tutti i suoi
colleghi,il mondo del lavoro,quello degli
artigiani o dei
marinai,non aveva nulla a che vedere con
quello dell'Università.
Del resto i loro corsi consistevano
solamente nel commento
alle opere di autori antichi,
principalmente
Aristotele,che risalgono al IV secolo prima
della nostra era. Galileo
non si accontenta di questo:pensa
che le leggi fisiche
debbano essere stabilite con esperimenti.
E se i suoi esperimenti
contraddicono Aristotele,egli non
esita dunque,a dar torto
ad Aristotele. Dopo tutto,che le
scienze non abbiano fatto
progressi da duemila anni non
costituisce una ragione
valida per rinunciare a farle
nuovamente progredire!
Le tecniche non cessano di
perferzionarsi:lo si vede
bene all'Arsenale.
Oggi,per esempio,Galileo nota su
un paranco una
miglioria:un freno formato da un ceppo
inciso con solco a spirale
entro cui passa la corda.
Da dove arriva quest'idea?
E' stata pensata qui o da
un artigiano venuto da un
altro arsenale? E come
funziona esattamente
questo dispositivo? Galileo
lo ha disegnato. Un
disegnatore molto bravo,tra
l'altro,egli è conosciuto
e stimato dagli artisti di
Venezia. E' così
assorbito dal suo lavoro e tale è
il fracasso che non sente
suonare le campane.
Ma le ombre si
allungano:deve essere giunta l'ora
di partire per il
ricevimento al palazzo Morosini.
A piedi,o in gondola?
Galileo decide di camminare,
cioè di passeggiare,lungo
la riva degli Schiavoni:
la temperatura è così
mite che può ammirare tante
più cose camminando!
Galileo rallenta il passo e,
da una finestra aperta gli
giunge una canzone
accompagnata,e molto
bene,da un liuto.
Egli stesso è un
suonatore di liuto,Galileo
riconosce una melodia che
un tempo suo padre
gli aveva insegnato a
Pisa. Mercante di stoffe,
Vincenzo Galilei era anche
musicista e
compositore e aveva
scritto molti libri di armonia.
Quando Galileo giunge
presso il palazzo Ducale
sente suonare il vespro:ma
si sta facendo già
tardi. Per arrivare
puntuale a palazzo Morosini
gli conviene prendere una
gondola. E mentre
entra nel Canal
Grande,Galileo si chiede chi
potrà incontrare quella
stessa sera. Sicuramente
il suo amico Sarpi,dotto
religioso,storico e
membro del Consiglio dei
Dieci,che gli
racconterà le ultime
manovre dei gesuiti
per diminuire
l'indipendenza di Venezia nei
confronti del papa. E poi
visitatori stranieri:
tutti i viaggiatori
interessanti passano nel
salotto di Andrea Morosini
e in diciassette
anni Galileo vi ha
incontrato olandesi,francesi,
bavaresi,renani... .
La gondola si accosta alla
porta sull'acqua del
palazzo Morosini. Galileo
non sa ancora che
quella serata di maggio
1609,non sarà come
tutte le altre. Sta per
essere presente,e udire
una notizia che cambierà
profondamente la
sua vita:un ottico
olandese,mettendo due lenti
ai due estremi di un
tubo,ha costruito uno
strumento,il cannocchiale.
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