Napoleone all'Elba.
Napoleone all'Elba.
Napoleone,com'è noto,soggiornò poco e
malvolentieri
a Portoferraio. Più che la capitale di
un regno,la considerò
come del resto era più che legittimo
la sede di un esilio.
Se le sponde dell'isola d'Elba,per
dirla col Manzoni,non
erano così “brevi” come lo
sarebbero state quelle di
sant'Elena,erano comunque inadeguate a
chi fino a
pochi mesi prima aveva dominato su
tutta l'Europa
e aveva considerato l'isola tutt'al più
un centro strategico
dell'arcipelago toscano,tanto
strategico,in funzione
antinglese,da decretarne nel 1803
l'annessione alla
Francia e da potenziarne le difese.
Eppure,nei dieci
mesi scarsi in cui risiedette suo
malgrado nel suo
piccolo regno dal 3 maggio del 1814 al
26 febbraio
dell'anno successivo Napoleone non
rinunciò a
lasciare un segno della sua presenza.
Per sua dimora
si fece adattare gli edifici dei mulini
a vento nei
pressi del vecchio Forte Stella,dette
al suo Stato
una bandiera bianca e rossa,con tre api
d'oro,
si scelse come dimora estiva una bella
villa
sulle falde orientali del monte
Pericoli,dominante
il golfo di Portoferraio: la Villa
napoleonica di
San Martino. E in più cercò di
potenziare per
i motivi che facilmente possiamo
immaginare
oltre all'economia,la marina locale. A
quel punto,
spiccò il volo per l'ultima avventura
del Cento
Giorni,dopo la quale,gli Inglesi lo
condannarono
alla morte civile di Sant'Elena,lontano
anche
dall'ultima moglie,l'austriaca Maria
Luigia,
piacente e non inconsolabile “vedova
bianca”.
All'isola d'Elba rimasero pochi cimeli
“turistici”
della presenza di Napoleone:gli stucchi
e gli
arredi stile impero della Palazzina dei
Mulini
(o Casa di Napoleone),con lo studio,il
salone
di ricevimento,con mobili dorati e due
dipinti
di Raffaele Morghen,la camera dei
valletti di
servizio,con caricature del piccolo
grande Corso,
la biblioteca personale del
Bonaparte,che al
momento di partire per la Francia egli
lasciò in
dono al Comune di Portoferraio,e la
Villa di
San Martino. Questa,divenuta nel 1850
proprietà
del principe russo Anatolio
Demidoff,che aveva
sposato la principessa Matilde
Bonaparte,ospitò
numerose reliquie dell'imperatore,che
andarono
disperse a fine secolo.
Commenti
Posta un commento
Ciao a tutti voi, sono a chiedervi se avete preferenze per Post di vostro interesse
in modo da dare a tutti voi che mi seguite un aiuto maggiore, grazie per la vostra disponibilità.