L'Accademia Etrusca.
L'Accademia Etrusca
nell'ambito
delle accademie
settecentesche.
Fra il XVII e il XVIII
secolo ammesso che ne fossero mai usciti
gli Etruschi fecero il
loro grande ritorno in Toscana,per merito
di un libro a loro
dedicato,e di un'accademia.
Il libro era opera di uno
studioso scozzese,Thomas Dempster,
e conteneva alcune
affermazioni rivoluzionarie:gli antichi
Tusci erano presentati
come un popolo autoctono,superiore
per civiltà ai Romani,di
cui furono maestri. Merito loro era
avere fondato le
principali città della Toscana,ad eccezione
di Firenze,costruita dai
Romani e per questo meno nobile.
Una tale tesi risvegliava
l'orgoglio di campanile delle città
minori della regione nei
confronti della dominante,che
poteva vantare una minore
antichità rispetto ad Arezzo,
Siena,Volterra e Cortona.
Proprio a Cortona,nel palazzo
degli antichi signori
cittadini,i Casali,nacque un'accademia
dedicata ai progenitori
dei Toscani,fondata nel 1727 da
un lontano discendente di
Michelangelo,il senatore
Filippo Buonarroti,e da un
gruppo di eruditi,fra cui i
fratelli Venuti.
L'Accademia Etrusca delle Antichità
ed Iscrizioni,che
ricalcava la denominazione
dell'Académie Royale Des
Inscriptions et
Belles Lettres de
Paris,nacque dalla fusione
di due accademie
cittadine,quella degli Uniti,
dal motto "Unum in
toto",e quella dei Topisti,
dal motto "alla
larga". L'istituzione,che rispondeva
a una moda estremamente
diffusa,anche sotto
l'influenza
dell'Arcadia,fu al centro di una ricca
vita intellettuale che
prevedeva dissertazioni
scientifiche di respiro
europeo e fervide ricerche
archeologiche,nell'ambito
di quel ritrovato interesse
per le testimonianze del
passato che caratterizzò
il secolo degli scavi di
Pompei,della piramide di
Caio Sestio a Roma,delle
Carceri del Piranesi.
L'Accademia Etrusca è
ancor oggi esistente a
Cortona e il suo
presidente continua a chiamarsi
Lucomone. Alla sede
dell'accademia è annesso un
ricco museo,che comprende
testimonianze
archeologiche emerse da
scavi compiuti in
quell'epoca e negli anni
successivi.
Fra le memorie etrusche,si
può ammirare
un discusso ma
straordinario lampadario
bronzeo del V secolo a.
C., venuto alla luce
in un campo nel 1840,del
diametro di 58 cm
e del peso di quasi
sessanta chili,con sedici
becchi a olio. Ma il Museo
dell'Accademia
comprende anche urne
cinerarie,terrecotte,
grandi vasi
dipinti,buccheri e molte altre
testimonainze dell'arte
italica e preromana,
insieme a mummie,papiri e
sarcofagi egiziani.
Commenti
Posta un commento
Ciao a tutti voi, sono a chiedervi se avete preferenze per Post di vostro interesse
in modo da dare a tutti voi che mi seguite un aiuto maggiore, grazie per la vostra disponibilità.