L'Evoluzione,il concetto unificante della biologia.
L'Evoluzione,il concetto unificante della biologia.
L'idea
centrale della biologia è l'evoluzione:la teoria che
gli
organismi attuali derivino,per modificazioni successive,
da
forme di vita preesistenti,è riassunta nelle parole di
Theodosius
Dobzhansky:”Nulla ha senso in biologia,
se
non è visto alla luce dell'evoluzione”. Perché i
serpenti
non hanno zampe? Perché abbondano i
fossili
di dinosauri,ma non se ne trova pure un
esemplare
vivente? Perché le scimmie sono simili
a
noi,non soltanto nell'aspetto ma anche nella
struttura
di geni e proteine? Le risposte a questi
interrogativi,e
a migliaia di altri,vanno ricercate
nei
meccanismi dell'evoluzione. Ma l'importanza
dell'evoluzione
per capire la biologia è tale che,
prima
di procedere oltre,è bene sintetizzarne i
concetti
principali.
I
Meccanismi dell'evoluzione. Attorno
alla metà
del
XIX secolo due naturalisti inglesi,Charles Darwin
e
Alfred Russel Wallace,formularono quella teoria
evoluzionistica
che ancor oggi è alla base delle
nostre
conoscenze. L'evoluzione si realizza come
conseguenza
di tre processi naturali:la variabilità
genetica
tra i membri di una
popolazione;
l'ereditarietà
di quelle variazioni dai
genitori ai
figli;e
la selezione naturale, la
sopravvivenza e
le
migliori possibilità riproduttive di quegli
organismi
che presentavano variazioni favorevoli.
Analizziamo
a fondo i tre concetti principali.
1
Variabilità. Basta
osservare gli studenti di
una
classe per rendersi conto di quanto siano
diversi
l'uno dall'altro. Pigmentazione della pelle,
corporatura,altezza,forma
del naso...sono solo
alcune
tra le caratteristiche distintive più evidenti.
La
variabilità è in parte dovuta a differenze di
ambiente
e di modi di vita,ma i geni hanno un ruolo
di
primo piano:per la maggior parte di noi non
servirebbe
l'allenamento d'una vita per sviluppare
masse
muscolari come quelle dei culturisti.
Qual'è
l'origine della variabilità genetica?
Nei
geni sono
“memorizzate” tutte le istruzioni
necessarie
per costruire un organismo. A volte
può
bastare un'incidente di percorso,poniamo
una
forte dose di radiazioni,per alterare alcune
di
quelle istruzioni e pregiudicare la corretta
realizzazione
del progetto iniziale. Questi
incidenti
prendono il nome di mutazioni
.
L'organismo
mutato svilupperà caratteristiche
leggermente
differenti dall'originale.
A
causa delle mutazioni,molte delle quali
verificatesi
milioni di anni or sono e trasmesse
attraverso
innumerevoli generazioni,gli
individui
di una stessa specie sono spesso,
magari
di poco,dissimili l'uno dall'altro.
2
Ereditarietà. La
prole eredita corredo genetico
dei
genitori. Le mutazioni sono rare e i geni
che
riceviamo in eredità sono quasi identici
a
quelli posseduti dai nostri genitori.
Un
gene che codifichi,per esempio,denti più
grandi
nei castori verrà perciò di solito
trasmesso
invariato ai discendenti,che saranno
così
in grado di abbattere alberi con maggiore
efficacia,di
fabbricare dighe e tane più robuste
e
di sgranocchiare più corteccia rispetto ai
coetanei
“normali”.
3
Selezione naturale. Gli
organismi meglio
attrezzati
per raccogliere le sfide dell'ambiente
riescono
a sopravvivere,generando una progenie
più
numerosa. I figli ereditano geni che hanno
decretato
il successo dei genitori.
La
selezione naturale preserva dunque i geni
che
accrescono le probabilità di sopravvivenza
dell'individuo,eliminando
gli altri. I nostri
ipotetici
castori dai denti sporgenti,presumibilmente,
avranno
una discendenza più numerosa,i cui
componenti,a
loro volta,erediteranno dai genitori
i
geni per denti più grossi. Nel tempo i castori
meno
avvantaggiati diverranno sempre più
numerosi
e,dopo molte generazioni,tutti i castori
avranno
denti più grandi. Strutture,processi
fisiologici
e comportamenti che favoriscono la
sopravvivenza
e la riproduzione in un particolare
ambiente
sono chiamati adattamenti .
Quasi
tutti i caratteri che suscitano ammirazione
nelle
creature che popolano la Terra,come le
snelle
gambe del cervo o l'ala dell'aquila,sono
adattamenti
modellati da milioni di anni di
mutazione
e selezione. Sui tempi molto lunghi
di
questi processi,tuttavia,la selezione naturale
è
imprevedibile:se cambia l'ambiente (basti
pensare
per esempio al succedersi delle ere
glaciali),cambierà
anche l'assortimento genetico
che
rende gli individui più adatti a quell'ambiente.
Nuove
mutazioni aumenteranno la capacità
di
adattamento di un organismo all'ambiente
alterato
e di generazione in generazione diventeranno
caratteristiche
di un'intera popolazione.
Millennio
dopo millennio,”le reciproche
influenze
fra ambiente,variabilità e selezione
si
traducono in evoluzione:la modificazione
del
patrimonio genetico della specie .
Una
forma ben adattata può subire variazioni
minime
in un ambiente costante. La struttura
corporea
e probabilmente il comportamento
dei
pescecani sono,per esempio,rimasti immutati
per
dieci milioni di anni,perché la sagoma affusolata,
l'eccellente
odorato e la formidabile dentatura
hanno
reso questi animali predatori per
antonomasia.
Se,al contrario,l'ambiente subisce
cambiamenti
di grande entità,alcune specie
non
riescono ad adattarsi e si estinguono.
Altre
specie,mutando al momento o nel luogo
giusto,reagiscono
alle alterazioni ambientali
dando
origine a forme di vita nuove e diverse;
un
esempio di tale evoluzione è la comparsa
dei
primi uccelli,quali l'Archaeopteryx
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