L'elefante. Zoologia.
Mauro Goretti - Programmatore - |
L'elefante. Zoologia.
Un
alto barrito del vecchio e potente maschio fa muovere il branco di
elefanti che stavano
riposando
nel folto della foresta. I pachidermi sono in piedi e si avviano
dietro il capo del branco;
l'intrico
degli alberi impone loro di procedere in fila indiana. Davanti
procede il vecchio maschio;
è
lui che fa strada. Esso aggira soltanto gli alberi più grossi,mentre
abbatte gli altri;va avanti
lentamente
con sicurezza e calma senza mai fermarsi; con il semplice urto del
suo corpo rami,
cespugli
e alberelli si adagiano come fili d'erba. L'elefante con la sua
imponente massa apre
una
specie di galleria alta poco meno di 4 metri e larga 2,attraverso la
quale avanza il branco.
Giunti
finalmente alla radura gli elefanti iniziano il pasto. Con la
proboscide spezzano i rami
più
alti coperti di foglie giovani e mangiano voracemente foglie e rami.
Se l'albero è alto e la
proboscide
non arriva a cogliere il desiderato cibo,l'elefante appoggia la sua
fronte al tronco,
spinge
e l'albero cade a terra fragorosamente. Terminato il pranzo,la
mandria si dirige verso
lo
stagno dove gli animali si tuffano con grande piacere. Aspirano acqua
con la proboscide e
se
la lanciano in bocca; calmata la sete,i pachidermi escono dall'acqua.
A un tratto tutti si
fermano:
il capo del branco alza la proboscide per annusare e sentire l'aria;
tutti aprono le
grandi
orecchie. Un animale sfreccia vicino: è una tigre. Non c'è da
temere. Nessun animale al
mondo
può attaccare e uccidere un elefante. Solo l'uomo,con le frecce
avvelenate,con le trappole
e
più ancora con i fucili può abbattere e vincere il vero re della
foresta.
Uno strumento “tutto fare”.
E'
la proboscide,uno degli organi più strani e meravigliosi del regno
animale. Essa è formata dal
naso
e dal labbro superiore che si sono allungati e trasformati in un
organo sensibilissimo a
forma
di tromba (in greco “proboskis”). Si pensi che ben 40.000 muscoli
formano questo
organo
che perciò è flessibilissimo e potentissimo. Con la proboscide
l'elefante può cogliere una
foglia
da un ramo e portare un tronco d'albero. Con essa l'elefante
tocca,odora,porta alla bocca il
cibo,aspira
l'acqua (7-8 litri alla volta) che poi si getta in bocca o sul corpo.
La proboscide
dell'elefante
africano alla sua estremità è munita di 2 appendici che l'animale
usa come una
mobilissima
pinza; quella dell'elefante asiatico ha invece una appendice sola.
I denti.
La
dentatura dell'elefante è costituita soltanto da incisivi e molari.
In compenso sono denti
enormi.
Gli incisivi superiori,detti zanne,sporgono dalla bocca ai lati della
proboscide e
raggiungono
notevoli dimensioni specialmente nei maschi; in media sono lunghi
poco più di 1
metro,ma
si sono viste zanne lunghe 3 metri e pesanti 100 kg. Le zanne sono
un'arma di difesa e
di
offesa; l'elefante le adopera anche per scavare radici nel terreno. I
molari sono quattro in tutto;
ognuno
di essi,che è largo ben 40 cm,è costituito da tante lamine di
avorio che sono disposte
verticalmente
e saldate l'una all'altra mediante cemento.
Le zampe.
Capita
talvolta di vedere sulle piste africane buche rotonde,larghe mezzo
metro. Sono le impronte
delle
zampe degli elefanti che hanno camminato sulla strada ammorbidita
dalla pioggia. Le zampe
dell'elefante
hanno l'aspetto di enormi colonne. Le dita del piede sono circondate
da strati cornei
molli
ed elastici,paragonabili alla para (zoccoli).
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