Dal mio Romanzo - piccola parte.

Dal mio Romanzo.



Dal mio Romanzo - piccola parte.




La guerriera , felice di essersi
ritrovata , ringraziò Angel , confermando la sua promessa che in un arco di tempo breve la sua
anima sarebbe tornata in carne , salutando il custode con una carezza affettuosa si incamminò verso
gli Antichi Padri , la sua radiosità non passò inosservata , con tono scherzoso sia Telmus che Olarif
annuirono sorridendo fra loro, la loro amica e compagna di tante battaglie era tornata, il suo cuore
pulsava nel giusto e per il giusto, le antiche ombre si erano quasi dissolte , nuova luce brillava negli
occhi della grande guerriera, il suo compito era scritto nel libro dei tempi , scritto da chi non aveva
avuto voce, da chi aveva subito abusi , da chi aveva avuto lutti misteriosi , già da tanti “Chi” , dove
ormai si erano persi i numeri, ma non le voci , che lacrime versate ingiustamente ne avevano scritto
il contenuto. La Terra Sacra volle rendere omaggio ad una figlia ritrovata , aliti di un vento che porta
messaggi fece come incanto aprire delle nuvole dinanzi al terzetto che si stava incamminando nella
foresta del grande mago Everil , con stupore degli Antichi Padri che conoscendo molto bene i poteri
della Terra Sacra si fecero da parte, pregando Negride di rimanere immobile e prestare la massima
attenzione a quello che sarebbe avvenuto di li a poco, nel cielo si stavano scrivendo i versi di un
antico fanciullo trucidato da forse vicine alle Tenebre, i versi erano scritti nel libro dei tempi per
volere supremo dei Martiri , essi così citavano :



Negride , anima pura , il tuo cuore è tornato
alla vita , sii portatrice d'amore, di felicità
fra le genti . Le armi che porti, siano
strumenti di forza e non di morte, il tuo
cuore genera amore , trasmetti per noi
questo messaggio a tutti coloro che odono
a tutti coloro che vedono anche se ciechi.
Presto la nostra essenza si diffonderà
sii ambasciatrice dell'unica parola che
tutti unisce : Amore .
Q.T
Negride, rimanendo stupefatta di tanta considerazione, ed essendo un carattere piuttosto taciturno
in segno di rispetto , si inginocchiò e avendo intuito la grande responsabilità a cui era stata chiamata,
per dare una risposta , annui ripetutamente con la testa , troppo grande la visione a cui aveva assistito,
di li a poco gli Antichi Padri avrebbero dato un'infinità di spiegazioni alla grande guerriera. Il cielo
tornò ad essere normale , quel vento aveva cessato di insinuarsi nelle menti, tutto era tornato normale,
Olarif e Telmus rendendosi conto che la Terra Sacra aveva parlato con l'aiuto del Libro dei Tempi
vi erano regole da seguire , il cammino era tracciato , ma ambedue sapevano perfettamente che la
grande guerriera non si sarebbe privata della sua vendetta , Soron doveva morire, l'umanità chiedeva
questo , il suo grande amore Tesaurus lo chiedeva , i Martiri lo bramavano .Incamminandosi a passo
spedito verso la dimora del mago , la fitta foresta li attendeva con gioia , Everil avrebbe riabbracciato
una delle sue allieve più prestigiose , ma il grande mago sentiva Negride più come figlia che come
allieva , già, lui il carattere burbero e brontolone dal cuore grande amava contornarsi non di soli
allievi ma bensì di figli e figlie , il suo insegnamento non doveva solo trasmettere incitamento alla
battaglia, ma doveva inculcare rispetto per la forza opposta e qual volta, se lo richiedeva, ci si doveva
prodigare nel cercare di condurre un anima persa nelle tenebre ,alla Luce .Intanto nella foresta, il
regno del mago , la vita scorreva tranquilla , Everil impegnatissimo nell'addestramento del giovane
Danriel , alternava dottrine di combattimento puro , nel quale il giovane doveva apprendere i più
antichi metodi del saper fare , niente il mago lasciava al caso, al giovane e intraprendente guerriero
era riposta la fiducia del Mondo , il destino di tutta l'umanità era nelle sue mani. Il grande mago
avendo intuito e ben definito che nei giovani di solito prevale l'istinto , molto prima che arrivi la
ragione , ecco perché alternava la dottrina guerriera, a lunghe e a volte noiose meditazioni , come
possiamo intuire a Danriel quest'ultimo insegnamento non andava tanto a genio , tant'è che ogni
volta si inventava banalissime scuse per trasgredire alla lezione che gli doveva essere impartita. Il
grande mago , non volendo lasciare nulla al caso , stava indottrinando il giovane nella ricerca del
proprio essere : suprema essenza del nostro animo , quando scendeva la notte il grande Everil con
aria pensierosa guardava il giovane fanciullo , mille domande si affacciavano , ma una sola trovava
la risposta: tutto questo un giorno avrebbe avuto fine , troppi sacrifici di giovani vite , troppe madri
lasciate senza figli , troppi veramente troppi i Martiri , ecco perché nel cuore del mago si stava
insinuando quel sentimento che avrebbe di li a poco generato un amore immenso nei confronti del
giovane Danriel , un amore paterno e come un vero padre il grande mago fece un giuramento che
lo avrebbe portato alla morte: io ti prometto nel nome della grande magia, che al momento in cui
tu lascerai la mia umile capanna la grande magia da me scritta sarà nelle tue mani . Così promettendo
sapeva perfettamente che tutti i suoi poteri lo avrebbero abbandonato per dimorare nella mente del
guerriero, questo Everil lo sapeva benissimo, ma il vecchio saggio non avrebbe retto l'ennesima volta
ad un sacrificio di uno dei suoi figli, così lui sentiva nel suo cuore i suoi allievi. Il vento portò le parole
del grande mago alle menti dei Grandi Padri , che riposando ebbero entrambi un sussulto , pensierosi
si guardarono negli occhi , i loro pensieri si fecero tristi , ma sapevano perfettamente che non sarebbe
valso a niente provare a convincere il mago a ritornare sulla propria decisione , chi con tanta determinazione e coraggio esprime un giuramento atto a la sacrificio non ha bisogno di tanti convenevoli e giochi di parole , i Grandi Padri questo lo sapevano benissimo , l'antica profezia si stava
compiendo , la strada era tracciata il nono sigillo doveva essere consegnato , Everil avrebbe conosciuto
a breve la vera verità della grande e possente magia , egli sarebbe diventato messaggero di Luce e
speranza fusa in un unica dottrina : amore .Intanto un nuovo giorno stava prendendo vita, la foresta
si stava risvegliando, gli animali che l'abitavano salutavano il sole , la vita brulicava , tutto il creato
dava ancora una volta prova della sua straordinaria bellezza , Everil di canto suo dormendo poco
non poteva far altro che estasiarsi a tale visione, essendo un uomo di una semplicità estrema gli
spettacoli che la natura offriva lo estasiavano a tal punto che ancora ne rimaneva affascinato, si destò
anche il giovane Danriel , lui essendo giovane , salutando il grande mago chiese immediatamente se
la colazione era pronta , la natura poteva attendere che il suo stomaco fosse prima sazio, solo dopo
avrebbe salutato il nuovo giorno , ma prima doveva per forza mettere qualcosa sotto i denti la fame
si faceva sentire, di canto suo sapeva che al grande mago faceva estremamente piacere che lui
contemplasse e ammirasse la luce fonte di vita , forse ignaro di quella sorte che lo attendeva, sorte
benevola, nel suo futuro la porta di sacro custode dei segreti della magia si era aperta. Il grande mago
come sempre amorevole come si fa verso un figlio , versò il latte nella umile tazza di legno , una fetta
di pane bianco , una carezza sulla testa del giovane , con poche parole fece capire che una volta finito
il suo primo pasto lo avrebbe atteso fuori , Everil di canto suo non nascondeva a se stesso il timore di
non insegnare abbastanza al giovane , egli conosceva bene il grande potere dell'oscurità , la malvagità
tesseva tele di immane crudeltà , l'inganno era loro alleato , la perfidia era il loro sentimento , come
poteva riuscire un giovane dal cuore puro ad abbattere questo muro costruito con mattoni di odio
e calce intrisi di sangue, questo era il grande tormento del mago. Everil attendeva il ritorno degli Antichi Padri , lo attendeva veramente dettato dal bisogno, di esternare loro questo tormento, con l'unica speranza di sentirsi confermare che tutto si stava compiendo , come la profezia narrava . Gli
Antichi Padri , che con Negride stavano facendo ritorno nella foresta , anch'essi percepivano i pensieri
di Everil , l'alito del vento reca notizie appena percettibili , ma orecchie che ne conoscono il linguaggio
ne sanno carpire l'essenza , questo era il messaggio del mago , talmente potente e udibile solo a coloro
che sapevano interpretare lodi di cuore turbate da pensieri che ispirano l'amore nell'eterno. La magia
copriva molto bene i piani per porre fine al lavoro di Soron , ma tutti coloro che operavano per la
riuscita di tutto questo erano esposti ad essere eliminati da esseri di una perfidia inaudita, essi non
dovevano rispondere a chiunque solo al loro signore e padrone , Soron amava chiamarli col nome di:
Torrok , i demoni spazzini , coloro che amano eseguire i lavori sporchi , uccidere per queste forme
con sembianze umane è solo divertimento , il principe del Male li aveva generati da immondizia di
anime di spietati assassini , nemmeno le Tenebre rispettavano e accettavano la loro presenza , tanto
era subdola e ripugnante , chi meglio di loro poteva avere occhi e orecchie oltre la perfida strega
Salas. Le guardie di Soron agivano nell'ombra , ma dinnanzi alla grande foresta il loro compito era
solo quello di attendere che un qualsiasi malcapitato gli cadesse nelle mani , poi con inganno e astuzia
se il gioco li divertiva lo smembravano sino ad inghiottirgli l'anima , anima che poi sarebbe stata
vomitata ai piedi del loro signore :Soron, questo era il compito che gli era stato assegnato. Di canto loro gli Antichi Padri , conoscendo l'inganno e la perfidia del principe del Male, sapevano di contare
anche loro su di un esercito di anime, non secondi ai Torrok , nemici acerrimi degli spazzini dotati
di poteri estremamente superiori erano i : Sangel, abitanti del terso settore guerriero dei territori
della Terra Sacra , essi non aspettavano altro che una chiamata , un pensiero rivolto a loro, un sibilo
del vento , o il loro nome pronunciato con la forza dell'amore. Intanto Negride, assorta nei suoi pensieri bramava lo scontro con il signore del Male: Soron, la promessa fatta ad Angel la rincuorava la speranza di riportarlo alla vita aveva fatto breccia nel suo cuore, il desiderio di vendetta per l'amato Tesaurus era immenso, ma in cuor suo sapeva perfettamente che Angel aveva fatto breccia nella sua mente, ella conosceva molto bene la differenza tra l'eterno rispetto e l'amore, conosceva anche chi poteva essere destato e a chi sarebbe stato concesso il “ritorno”, la guerriera era pronta, la partita poteva cominciare, la Sacra Lama chiedeva quella vendetta nel nome dei Martiri, ella lo percepiva, il suo cuore lo percepiva. Intanto il più grande alleato della grande guerriera: il Vento le sussurrava che intorno a lei forze oscure la stavano circondando col tentativo di sopraffarla, percepito il messaggio del suo alleato, Negride iniziò a scrutarsi intorno, ella percepì “presenze” non degne, la Sacra Lama fremeva, i pugnali chiedevano giustizia, in un attimo i tre Torrok più vicini a lei furono smembrati dalla Sacra Lama, gli altri quattro furono passati dalle lame dei pugnali, la guerra era iniziata, i Martiri erano nello spirito della grande guerriera, essi avevano guidato la sua mano e il suo occhio e non per ultimo il suo cuore....................


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