Bellezze d'Italia.






L'area archeologica di Agrigento (Sicilia).

Il poeta greco Pindaro la celebrò come "la più bella fra le città dei mortali".
Essa occupava una superficie vastissima per l'epoca (2 km per 1,6),
interamente circondata da mura, che peraltro non fu mai del tutto occupata
da edifici, neppure nel periodo del suo massimo splendore. La ricchezza
dell'antica poli di Akragas fondata nel VI secolo a.C. da coloni rodio-ciprioti e
divenuta potente nel V secolo a.C. sotto il tiranno Terone era leggendaria, e le
proveniva dai commerci, dall'agricoltura e dai bottini di guerra.
Oggi la zona archeologica della Valle dei Templi si estende lungo parte del
tracciato delle antiche mura, in parte ancora visibili. Fra i numerosi
templi dorici che si snodano in bella vista sui colli, si distingue particolarmente il
Tempio della Concordia (edificato intorno al 430 a.C.), senz'altro uno dei
templi dorici meglio conservati. Il Tempio di Giunone risale al 450 a.C. Il
Tempio di Eracle, edificato alla fine del VI secolo a.C., è il più antico dei
templi agrigentini, ma di esso rimangono solo otto colonne.
Il tempio più grande era quello dedicato a Zeus Olimpico, dalle possenti
fondamenta e dalle alte colonne (20 m), costruito in massima parte dai
prigionieri di guerra cartaginesi, che però venne distrutto per ritorsione
dai cartaginesi stessi quando conquistarono la città, nell'anno 406 a.C., e
vendettero come schiavi i suoi abitanti. Notevoli sono anche il Tempio dei
Dioscuri, quello di Esculapio, una necropoli paleocristiana e antichi canali e
acquedotti sotterranei.


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