Bellezze d'Italia, Sicilia.





Città tardobarocche in Val di Noto.  Sicilia.

Dopo il grave sisma del 1693 in Val di Noto, che fece quasi 100 000
vittime, nelle otto città del comprensorio oltre a Catania, Caltagirone,
Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e
Scicli si avviò energicamente la ricostruzione che in pochi anni portò
alla realizzazione di impianti urbanistici tardobarocchi dalla rara unità
stilistica. La qualità artistica e costruttiva degli edifici è delle migliori, e
vi si trovano applicate idee urbanistiche innovative, adattate alla
tipologia tradizionale di insediamento umano in quella regione.
Nonostante notevoli segni di decadenza, le otto città ancora testimoniano
la felice creatività dell'epoca in cui furono ricostruite, quando il barocco
europeo era all'apice del suo splendore. Particolare importanza per la
storia dell'arte riveste il Duomo di Catania, costruito sulle rovine di
un edificio normanno preesistente (Xi secolo), con la facciata tardobarocca
a due ordini di colonne del 1735, opera dell'architetto palermitano
Giovan Battista Vaccarini (1702-1768), come anche la chiesa abbaziale
dell'ex convento benedettino di San Nicolò l'Arena, la più grande chiesa
di tutta la Sicilia. Degno di nota, nella pittoresca Ragusa, è il Duomo di
San Giovanni (1706-60) con l'esuberante facciata tardobarocca di
Rosario Gagliardi. A Noto sono particolarmente suggestive le facciate
convesse delle chiese di San Carlo Borromeo e di San Domenico
(del Gagliardi), nonché di Palazzo Ducezio (opera di Vincenzo Sinatra).

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