Modificare i file di sistema. "Linux"

Mauro Goretti - Programmatore.







 Modificare i file di sistema. "Linux"

1 ] Lanciare come root.
Aprite un terminale e digitate sudo gedit (se usate
GNOME) o sudo kate (con KDE). Vi verrà chiesta
la vostra password e l’editor verrà avviato
con i privilegi di amministratore. Se pensate
di dover modificare molti file, digitate sudo nautilus
o sudo dolphin al posto di Gedit e aprite
i file direttamente dall’interno del file manager.

2 ] Fate un backup.
Ogni volta che modificate un file di sistema è vitale
farne prima un backup. Con il vostro editor di testo
aprite il file in questione (ad esempio /etc/apt/
sources.list) e selezionate File → Salva come,
poi cambiate l’estensione del file in qualcosa tipo .bak
o .confbackup. Ora chiudete questo file e riaprite
quello originale per effettuare le vostre modifiche.

3 ] Modifi care i file con Gedit.
Gedit è l’editor di testo base di GNOME e funziona in modo
simile a Notepad o WordPad in Windows. Per modificare
qualcosa nel testo, evidenziatelo e poi rimuovetelo, riscrivetelo
o aggiungetegli in coda altro testo. Nei file di sistema, le linee
che iniziano con un simbolo # (hash) sono commentate.
In genere dovreste trovare parecchie linee di commento
che sono usate per spiegare lo scopo e la sintassi del file.

4 ] Modifi care i fi le con Kate.
Kate è l’editor di default di KDE. Potete notare
che né Gedit, né Kate dispongono di opzioni per la
formattazione del testo, e questo perché sono pensati
per operare su file di puro testo. I due editor però
hanno la possibilità di evidenziare la sintassi del codice,
ad esempio, e le parti commentate possono essere
sfumante, mentre le parti editabili si possono colorare
in modo da facilitare la ricerca delle informazioni.

5 ] Salvare un file.
I file di sistema hanno una posizione ben definita,
quindi dovete assicurarvi di salvarli nella loro locazione
originale se volete che i cambiamenti abbiano effetto.
Questo vuol dire semplicemente usare il comando
File → Salva oppure premere il pulsante Salva. Se
avete salvato il file di backup in una cartella differente
e dovete ritrovare il nome originale del file guardate
nella sezione Documenti recenti dei due editor.

6 ] Ripristinare un backup.
Se le vostre modifiche creano dei problemi al sistema
o a qualche applicazione, dovete ripristinare il file
di configurazione originale. Per via grafica è sufficiente
rinominare il file di backup riassegnandogli il nome
di partenza e poi trascinare il file nella sua posizione
naturale, sovrascrivendo ciò che avete modificato.
La stessa cosa è ovviamente possibile agendo
da terminale con i comandi mv e/o cp.

Non toccatelo, se non siete sicuri.

Ci sono dei simpatici burloni in giro che potrebbero
suggerirvi di usare i comandi seguenti. Non fatelo,
perché la perdita dei dati sarebbe garantita!
rm -rf / Questo comando cancella tutti i file nella radice
del sistema, uccidendo il vostro PC.
mv /home/[nomeutente]/* /dev/null Questo comando
sposterà il contenuto della vostra home directory
in una cartella che non esiste. Risultato: perderete tutti i vostri file.
mkfs.ext3 /dev/sda Così si riformatta il disco indicato dalla
seconda parte del comando (nell’esempio /dev/sda).
un_comando > /dev/sda Questo comando
scriverà dei dati grezzi sul dispositivo a blocchi indicato
dalla seconda parte del comando e molto
probabilmente distruggerà i dati presenti sul disco.
chmod -R 777 In questo modo si rendono
tutti i file leggibili, scrivibili ed eseguibili,
il che vuol dire che alcuni file di sistema
potrebbero non volersi più avviare.

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