La nuova era - Racconto Epico - Romanzo -


La nuova era     
Correva l'anno 1420,ed era un caldo e tardo pomeriggio di una lontana estate di luglio in un
piccolo e per lo più modesto paesino a pochi chilometri nei dintorni di Coventry Inghilterra,
immerso nella quiete pomeridiana le vite scorrevano tranquille tra colline e vaste vallate,nei
pressi di un torrente sorgeva una piccola,rustica ma accogliente casa in legno tenuta bene,con
un robusto tetto a spiovente e sul davanti si apriva un cortile con un viottolo che fiorito conduceva
alla porta d'entrata che si aprì per dare l'ingresso nei suoi interni accoglienti e ben areati,
attraversando le varie stanze si arrivò in una in particolare dove dalla piccola finestra con balcone
fiorito tenuta aperta entrava un intenso profumo e una leggera brezza di campagna che investì
tenue e delicata Stella,una giovane donzella di appena diciotto anni compiuti,era intenta in
un accurata preparazione dei bagagli sistemandoli nelle sacche che posava sul letto per la partenza
del viaggio che avrebbe dovuto affrontare,non molto lontano,l'indomani stesso,”Stella,tesoro”le
disse sua madre Suzén entrando nella camera,”sei sicura di aver preso tutto con te e di non
esserti dimenticata di niente?È molto importante!”aggiunse,Stella stando china indossando un
lungo abito bordeaux con lunghe maniche ampie e larghe sulle braccia in tessuto trasparente
terminando a sezioni triangolari sul dorso e sul palmo delle modellate mani indaffarate si alzò
e guardò la donna sorridendole in un bellissimo sorriso solare e radioso con quei profondi e
naturali occhi verde smeraldo che incuteva quel toccante e penetrante senso di calore,il suo volto
benché giovane sembrava scolpito in ogni lineamento,zigomi alti come la fronte e guance rosate
in carnose e morbide labbra,aveva i capelli neri al naturale mossi che le arrivavano all'attaccatura
del collo e un seno se nonché per l'età che aveva abbondantemente prosperoso,”Sì madre”rispose,
“ho preso e messo nelle sacche tutto quello di cui necessito”,si interruppe un attimo,”quello che
ancora non ho capito molto bene è per quale misterioso motivo che non avete voluto rivelarmi
io dovrei raggiungere il castello di S.Virgin e trasferirmi lì,sarei invece molto felice di saperlo
visto che devo lasciare casa mia,avete deciso di rivelarmelo?”le chiese ora mettendo entrambe
le braccia distese sul ventre incrociando le dita delle mani una nell'altra con le maniche che le
lasciavano scoperte un po' le spalle mentre il suo seno si stringeva uno contro l'altro,era bella,
bella,giovane e favolosamente radiosa,”Andrai a vivere con le tue cugine!”disse la donna,”Le
mie cugine?”chiese sorpresa e rimanendo inizialmente perplessa aggrottando le ciglia,”Ma madre...
questo è assai bislacco se non addirittura impossibile,che io non vedo più le mie cugine è dai
tempi..!”,”Della vostra adolescenza”continuò Suzén,”lo so,ma è proprio per questo che ho deciso
di riunire la famiglia,vi farà sicuramente bene incontrarvi dopo tanto tempo!”,”Sarà un incontro
paradossale e una convivenza anormale,e poi...non credo che sia solo per questo il vero motivo,
c'è dell'altro sotto,vero?”,”Non posso dirti niente!”,”Perché?”,”Perché è così figlia mia,mi
dispiace,l'unica cosa che posso dirti è che tu e le tue cugine sarete in grado da qui al futuro di
poter cambiare insieme le sorti dell'intera umanità la cui salvezza e il continuo della specie
dipenderà soltanto da voi,spiriti celesti!”,Stella poté soltanto guardarla aggrottando le ciglia e
con un espressione alquanto perplessa poiché di tutto quello che le aveva appena detto non ne
aveva capito molto,anzi...poco,in quello stesso momento bussarono alla porta,”Approfondiremo
questo argomento più tardi!”disse ora alla madre ed uscì dalla stanza per andare ad aprire,”Che
c'è?”disse e aprendo la porta si ritrovò inaspettatamente davanti Frederik,un giovane ragazzo
di vent'anni che la guardò con quei bellissimi e profondi occhi azzurri,i capelli corti mossi e
biondicci in un volto modellato come il suo naso,alto 1,81 si presentava in un corpo ben piazzato
e di notevole postura se nonché aveva spalle ben larghe e indossava una bianca camicia dal
colletto alto e merlato che si slacciava sul suo petto scolpito con sopra un gilè nero,teneva larghe
maniche sulle braccia con polsini merlati intorno alle mani,strette e aderenti calzamaglie bianche
con stivali,quando lo vide lo guardò e sorrise,”Ciao Frederik,che ci fai qui?”gli chiese,”Ciao a te
Stella”rispose,”passavo giusto di qui per renderti questo!”,”Oh,il mio fazzoletto,grazie,sei stato
molto carino e gentile!”disse,lo prese dalla sua mano e in quello stesso momento le due mani
si ritrovarono teneramente a sfregarsi e toccarsi una con l'altra mentre i loro sguardi non si
staccavano uno da dentro l'altro,così intensi e profondi,Stella guardò le azzurre profondità dei.......





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