U.R.S.S. La Storia.
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Pietroburgo,finestra verso l'Europa.
Con Pietro il Grande (1672-1725) ebbe
inizio l'”occidentalizzazione” della Russia. Questo
sovrano dotato di grandi capacità
politiche e ricco di interessi aveva compiuto un viaggio
di studio in Europa,dove aveva potuto
constatare il progresso della Nazioni occidentali.
Appassionato di tecnica e rapidissimo
nell'apprendere,si era interessato ai sistemi industriali
delle fabbriche europee. Tornato nella
sua terra,Pietro il Grande iniziò una profonda
trasformazione dello Stato
russo,organizzandone l'amministrazione,togliendo privilegi e
poteri ai nobili,incrementando
l'istruzione popolare,e sopratutto favorendo la creazione di
industrie moderne. Buon
condottiero,egli riuscì a conquistare lo sbocco sul Mare d'Azov,
sconfiggendo i Turchi (1700),e lo
sbocco sul Mar Baltico sconfiggendo gli Svedesi (1709).
Nel 1703 aveva fondato Pietroburgo
(città di Pietro). In questa città,che diventò poi la sua
capitale,l'Imperatore aveva voluto che
si vivesse secondo le usanze occidentali;Pietroburgo
venne perciò chiamata “la finestra
verso l'Europa”. Quando Pietro il Grande morì,nel 1725,
a soli 53 anni,la Russia era finalmente
una grande potenza europea. Ancora più ricco di
iniziative in favore del popolo fu il
lungo regno di Caterina,durato dal 1762 al 1796.
Della vastissima opera di questa donna
eccezionale che parleremo nel prossimo articolo
“Caterina II,zarina di Russia”. Ma
neppure l'energia di Caterina la Grande,riuscì a modificare
la struttura sociale della nazione
russa:la piaga della servitù della gleba rimaneva inguarita.
Questa forma di schiavismo faceva assai
comodo ai grandi proprietari terrieri ma,eccitando
l'odio e il malcontento di milioni di
contadini,creava le basi per le future rivolte contro il
potere dell'Imperatore e dei nobili.
L'invasione napoleonica.
Alla fine del Settecento,scoppiò in
Francia la rivoluzione;il motto dei rivoluzionari “libertà,
uguaglianza,fraternità” si diffuse
per il mondo come una “buona novella”,e giunse anche
nella Russia. Pochi
individui,sopratutto studenti e letterati,cominciarono a congiurare
contro
lo zar e i grandi proprietari.
Bastarono questi primi fermenti per mettere in allarme la corte:
lo zar Alessandro I,nipote della grande
Caterina,salì al potere nel 1801 con il fermo proposito
di stroncare qualunque ribellione.
L'atteggiamento ostile dello Zar verso la Rivoluzione francese
e i suoi sviluppi fece sì che la
Russia si trovasse dalla parte dei nemici di Napoleone,quando
questi salì al potere. Ma il 2
dicembre 1805,ad Austerlitz,la straordinaria genialità del
condottiero francese ebbe la meglio
sugli eserciti russi ed austriaci. Il 9 luglio 1807,a Tilsit,
lo Zar fu costretto a chiedere la pace
a Napoleone. Negli anni successivi Russia e Francia
tornarono in conflitto per il dominio
della Polonia. Napoleone,rompendo ogni indugio,nel
1812,iniziò l'invasione del territorio
russo. Ebbe così inizio la drammatica campagna di Russia.
Sappiamo che essa si concluse con una
tragica ritirata nella quale Napoleone perse quasi tutta
la sua armata. Questa guerra segnò la
fine dell'Impero di Napoleone:lo Zar Alessandro I si mise
infatti alla testa delle nuove
coalizioni antinapoleoniche e l'Imperatore fu definitivamente
battuto. Alla Russia vennero date in
premio alcune terre polacche. Nel 1815 Alessandro I,
consigliato dall'astuto cancelliere
austriaco Metternich,fondò la “Santa Alleanza”,un trattato
con il quale i sovrani assoluti
d'Europa si promettevano aiuto reciproco contro i movimenti di
indipendenza dei popoli. La Santa
Alleanza doveva intervenire,se occorreva anche con la forza,
in qualunque Stato balenasse la
minaccia di un cambiamento politico o scoppiassero moti
rivoluzionari.
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