La Germania e la sua storia.




La Germania e la sua storia.


Le lotte interne.

Forse un altro sovrano come Ottone I avrebbe potuto rialzare le sorti dell'Impero. Ma l'uomo
adatto non ci fu. E anzi la situazione andò peggiorando a causa delle discordie dei vari duchi
desiderosi di salire al trono. Riuscì ad imporsi sugli altri Rodolfo d'Asburgo,signore d'Austria,
il quale salì al trono di Germania nel 1273. Un tentativo di restaurare l'autorità imperiale in Italia
fu fatto da Enrico VII di Lussemburgo,salito al trono nel 1308. Ma la morte (nell'anno 1313)
gli impedì di portare a termine il suo programma. Alla sua scomparsa seguirono altre lotte interne
che indebolirono ancora di più il regno di Germania. I sovrani germanici continuarono a fregiarsi
del titolo di imperatore;ma ormai lo erano solo di nome. Nessuno più in Europa riconosceva
la loro autorità. Continuarono ancora a scendere in Italia;ma non più da conquistatori:vi giunsero
soltanto o per cingere la corona imperiale oppure per umiliarsi a chiedere denaro ai principi
italiani in cambio di onorificenze e privilegi.

Stati cattolici e Stati protestanti.

Le continue ribellioni dei vari duchi,desiderosi di sottrarsi all'autorità imperiale,non potevano
certo risollevare le sorti dell'Impero,che finì con il trovarsi frazionato in vari Stati. Nel XV secolo
la Slesia,la Boemia e l'Ungheria si resero indipendenti. Non molto più tardi anche altri ducati
riuscirono nello stesso intento. Così,mentre in Europa si andavano formando grandi monarchie
nazionali,l'Impero Germanico perdeva invece la sua autorità politica. Ma le ribellioni dei duchi
non furono soltanto la causa che sconvolse la vita interna dell'Impero. A renderla più caotica
contribuì un monaco ribelle,Martin Lutero. Con le sue famose 95 tesi,oltre a dare un duro colpo
alla Chiesa cattolica,egli diede indirettamente il colpo di grazia all'autorità imperiale. Infatti
quando l'imperatore Carlo V (1500-1558) decise di mettere al bando Lutero,si trovò davanti a
una situazione inaspettata:quasi tutti i grandi feudatari tedeschi,desiderosi di rendersi indipendenti,
si schierarono dalla parte del monaco ribelle. E non bastò:il popolo,che aveva visto Lutero
scagliarsi contro i ricchi ecclesiastici,lo considerò protettore dei poveri e si mise anch'esso dalla
sua parte. Si scatenò una lotta furibonda che durò per oltre vent'anni (dal 1531 al 1555). La
pace di Augusta (firmata da Carlo V nel 1555) segnò la vittoria dei seguaci di Lutero. Fu infatti
deciso che ogni Stato tedesco avesse il diritto di scegliere tra Cattolicesimo e Luteranesimo.
L'Impero perdeva in questo modo anche la propria unità religiosa.

La sconfitta degli Asburgo.

Non tutte le popolazioni tedesche avevano però aderito al Luteranesimo. Quelle dell'Austria,
della Baviera e di altri Stati minori della “regione renana” erano rimaste cattoliche. Non è
dunque difficile immaginare che tra questi Stati e quelli luterani non dovesse correre molto
buon sangue. E la dimostrazione si ebbe ben presto. Quando nella primavera del 1618
l'imperatore Mattia I della Casa d'Asburgo (agli Asburgo regnanti sull'Austria,sulla Boemia e
sulla parte dell'Ungheria era rimasta la dignità imperiale) mandò degli inviati a Praga (in Boemia)
per reprimere il Luteranesimo,questi furono gettati dalle finestre del castello reale. Tale episodio
passò alla storia con il nome di “defenestrazione di Praga”. Ce n'era abbastanza per far scoppiare
una guerra. Le truppe imperiali guidate da Ferdinando II (succeduto a Mattia) ebbero facilmente
ragione di quelle boeme. Ma la vittoria dell'Imperatore tedesco mise in allarme alcuni Stati
europei nei quali era penetrato il Luteranesimo (Danimarca,Svezia,e Olanda). Intanto,timorosa
che gli Asburgo potessero raggiungere in Europa una grande potenza,entrò nel conflitto anche
la Francia. La guerra,divenuta ormai europea,durò fino al 1648 e si concluse sfavorevolmente per
gli Asburgo. A pace conclusa,infatti,la Casa d'Asburgo,che aspirava a riunire sotto di se tutti gli
Stati germanici a imporre loro il Cattolicesimo,si trovò invece privata di alcuni suoi territori.
In più,il trattato di pace stabilì per gli Stati germanici una maggiore indipendenza dall'autorità
imperiale (ottennero per esempio il diritto di stringere trattati con potenze straniere senza
chiedere il consenso all'Imperatore).

Lotta tra Austria e Prussia.

La ricostituzione della potenza dell'antico Impero Germanico fu un po' l'idea fissa di molti principi
tedeschi. Il fallito tentativo degli Asburgo non scoraggiò affatto Federico Guglielmo (1640-1688),
capo del Ducato di Prussia. Egli capì che per realizzare un tale programma era necessario creare
una forte potenza militare. Si diede quindi da fare per dotare il suo Stato di un esercito ben
agguerrito. I sovrani che gli succedettero (nel 1701 il Ducato fu elevato al rango di regno) furono
degni continuatori della sua opera. Il maggiore di tutti fu Federico II (1740-1786);tanto è vero che
passò alla storia con il titolo di “Grande”. Poiché nel frattempo anche l'Austria degli Asburgo
aveva raggiunto una certa potenza (era allora sul trono imperiale la grande Maria Teresa),
Federico II decise di agire immediatamente. Nel dicembre del 1740 invase la Slesia per privare
l'Austria di quella importante regione mineraria e industriale. Per piegare la nazione rivale
Federico II si era assicurato l'alleanza della Francia,della Spagna e della Polonia. L'Austria seppe
però far fronte a tutti gli attacchi dei suoi avversari,anche se,a guerra conclusa (durò con alcuni
intervalli per ben 8 anni) dovette rinunciare alla Slesia,al Ducato di Parma,Piacenza e Guastella,
ai territori di Voghera,Vigevano e Alto Novarese. Federico II non si accontentò e nel 1756 scese
nuovamente in campo. La lunga guerra che ne derivò (dal 1756 al 1763) non fu favorevole
all'Austria (essa perdette altri territori) e dimostrò che la Prussia era ormai la più potente nazione
tedesca. Fu un'epica lotta che il re di Prussia sostenne da solo contro le forze coalizzate
dell'Austria,Russia,Francia,Svezia e Polonia,riportando trionfi in tutta Europa. Alla sua morte
il grande sovrano lasciò il suo Stato prussiano notevolmente ingrandito.

Il periodo napoleonico.

Mentre gli Asburgo e i sovrani di Prussia sognavano ancora di poter dominare sui popoli d'Europa,
in Francia accadevano dei fatti che dimostravano che l'epoca dei sovrani assoluti era finita per
sempre. Con una violenta rivoluzione (nell'anno 1789) i Francesi avevano fatto conoscere al
mondo quali devono essere i diritti dei popoli. Pur di salvare il loro prestigio,i sovrani d'Austria e
di Prussia strinsero allora un'alleanza per abbattere insieme la Francia rivoluzionaria. Ma a
difendere quest'ultima c'era Napoleone e di fronte al suo genio militare l'alleanza austro-prussiana
non avrebbe contato molto. Infatti a poco a poco tutti gli Stati tedeschi furono invasi dalle truppe
napoleoniche. Tuttavia,come sappiamo,nei paesi conquistati Napoleone non applicò i principi
di libertà proclamati dalla Rivoluzione francese.

L'impero tedesco.

Caduto Napoleone (nel 1815),tanto in Austria che in Prussia i sovrani instaurarono di nuovo il
loro regime autoritario. Ma dovettero accorgersi ben presto che i principi della Rivoluzione
francese erano penetrati anche negli Stati tedeschi. Il popolo fece intendere chiaramente di non
voler più sottostare all'autorità dispotica dei sovrani. Nel 1848 i popoli austriaco e prussiano
insorgevano contro i loro sovrani chiedendo la Costituzione. La ribellione fu però domata dalle
truppe regie. Intanto fra l'Austria e la Prussia venne ripreso il piano di lotta per il predominio.
Guidata dal formidabile Ottone di Bismarck la Prussia riuscì a sottomettere tutti gli altri Stati
germanici e a trasformarsi nel grande “Impero Tedesco”,al quale furono annesse anche l'Alsazia
e Lorena. Il 18 gennaio 1871 re Guglielmo I di Prussia era proclamato Imperatore di Germania.
Un altro capolavoro della politica estera di Bismarck fu l'accordo firmato con l'Austria che,
unita all'Ungheria,aveva formato,nel 1867,l'Impero Austro-Ungarico. Così la Prussia era al sicuro
dagli attacchi della sua potente rivale. L'intelligenza e la volontà fecero del cancelliere tedesco
il dominatore della politica europea dal 1862 fino al 1890,quando fu allontanato dal governo
dal meno dispotico sovrano Guglielmo II.

Il crollo dell'impero tedesco.

L'Impero Tedesco,creato dal genio politico di Bismarck,durò fino al novembre del 1918. La
caduta dipese dalle gravissime sconfitte militari subite durante la prima guerra mondiale (1914-
1918). Poco prima della fine del conflitto il popolo,ormai certo della catastrofe si ribellò.
L'Imperatore Guglielmo II fu costretto ad abbandonare il paese e venne proclamata la Repubblica
(è il 9 novembre del 1918). La Repubblica Tedesca ebbe una vita difficile:era il triste periodo
del dopoguerra. Le condizioni di pace imposte alla Germania furono durissime (pagamento di
una enorme indennità di guerra,perdita di tutte le colonie,consegna dell'intera flotta all'Inghilterra,
riduzione dell'esercito a soli 7000 uomini,divieto di possedere un'artiglieria pesante e
un'aviazione). L'Impero Austro-Ungarico,che aveva combattuto al fianco della Germania,finì di
esistere.

Suddivisa in due repubbliche.

Miseria,disoccupazione e scioperi sono le inevitabili conseguenze che una nazione deve aspettarsi
dopo una grave sconfitta militare. E anche la Germania dovette provarle negli anni immediatamente
successivi la fine della guerra. Ecco allora farsi avanti un uomo il quale proclamò di essere in
grado di restituire alla Germania il benessere e la grandezza perduti. Quest'uomo fu Adolfo Hitler,
fondatore di un movimento politico chiamato nazionalsocialismo,e noto in seguito con il nome
contratto di nazismo. Arrivato al potere (nel 1934),egli prese a governare il Paese da dittatore e
mise subito in atto una politica di discriminazione razziale e di espansione territoriale.
Non appena riuscì a dotare la Germania di una poderosa forza militare,il dittatore tedesco diede
inizio al suo programma. Nel 1938 occupò l'Austria e l'anno dopo la Cecoslovacchia. Non
soddisfatto di tali conquiste,lo stesso anno iniziò l'invasione della Polonia. Era troppo. L'Inghilterra
e la Francia,decisero di porre un freno alle mire espansionistiche della Germania,le dichiararono
guerra. E fu l'inizio di una seconda guerra mondiale. Rimasta praticamente sola di fronte a
numerosi avversari,la Germania subì una delle più gravi sconfitte della storia. Ancora oggi,a
quasi più di 70 anni dalla fine della guerra,la Germania è suddivisa in 2 Stati:nella parte
occidentale del paese si trova la “Repubblica Federale Tedesca” (Bundesrepublik Deutsschland)
con capitale Bonn;nella parte orientale vi è la “Repubblica Democratica Tedesca”
(Deutsche Demokratische Republik) con capitale Pankov;questo Stato è sotto il controllo della
Russia. I rapporti fra le due Repubbliche,tesi e rigidamente ostili nei primi anni,incominciarono
ad essere più distesi quando all'inflessibile cancelliere Adenaurer e al suo successore Erhard
subentrarono alla guida della Repubblica Federale Tedesca prima Kurt Kiesinger e in seguito
Willy Brandt. Fu così inaugurata a partire dal 1966 la cosiddetta “Ostpolitik”,cioè una linea
politica aperta al dialogo con l'Est e tendente a trovare dei punti di intesa per una migliore

convivenza.
  

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