Gli Arabi in Spagna. Storia.
Gli Arabi in Spagna. Storia.
ALL'INIZIO DEL VIII SECOLO D. C a
poco più di 200 anni dalla caduta dell'Impero Romano
d'Occidente,un altro vasto e potente
impero si era andato formando nel bacino del Mediterraneo:
quello degli Arabi. Esso comprendeva
l'Arabia,la Mesopotamia,la Siria,la Palestina,l'Egitto e
tutta l'Africa settentrionale.
Decisi a diffondere la loro religione (l'Islamismo) in tutto il
mondo,
gli Arabi non si accontentarono però
di quel vasto impero. Dopo aver attaccato l'attuale Marocco
ed esser così giunti alle porte
dell'Europa,essi decisero di lanciarsi alla conquista di questo
continente.
La conquista della Spagna.
L'incarico di iniziare l'invasione
dell'Europa fu dato a Tarìk ibn Ziyad,un bèrbero che si era
convertito all'islamismo. Con un
esercito composto di 7000 Bèrberi e 300 Arabi,Tarìk sbarcò
ai piedi della rupe che oggi ha il nome
di Gibilterra (primavera del 711 d. C). L'improvviso
sbarco degli infedeli mise in allarme
Rodrigo,re dei Visigoti (allora in Spagna vi era il Regno
Romano-Barbarico dei Visigoti).
Radunati in fretta e furia alcuni migliaia di guerrieri,Rodrigo
affrontò gli invasori. Per 3
giorni,sulle rive del Rio Salado,Visigoti e Maomettani combatterono
con grande accanimento. Gli
scontri,sanguinosissimi,si conclusero alla fine del terzo giorno,con
la vittoria degli invasori. Venuto a
conoscenza del successo ottenuto da Tarìk,il governatore
arabo dell'Africa sbarcò in Spagna con
un grosso esercito per completare la conquista del Paese.
In meno di due anni quasi tutta la
Penisola Iberica cadde sotto il dominio degli Arabi. Nel 713,
il califfo di Damasco,Omar III,fu
proclamato a Toledo sovrano dei territori conquistati in
Spagna.
Come governarono gli Arabi.
“La Spagna non fu mai governata con
tanta mitezza,giustizia e saggezza come sotto i suoi
conquistatori arabi”. Così lasciò
scritto un cronista cristiano dell'epoca. Effettivamente,in
confronto al governo visigoto che fu
sempre dispotico,quello arabo si mostrò migliore.
Infatti,gli Arabi emanarono leggi
giuste e umane e imposero tasse ragionevoli. Tra i governatori
arabi che si succedettero in Spagna,i
più saggi furono Abd er-Rahman I (756-788) e Abd er
Rahman III (929-961). Essi governarono
con giustizia e presero provvedimenti in favore del
popolo (distribuirono terre ai
contadini,fecero costruire asili per i bambini dei poveri,bagni
pubblici,ecc). A differenza di altri
governatori,Abd er-Rahman I non impose l'islamismo e lasciò
i cristiani liberi di professore la
loro religione.
Belle e grandi città.
Durante la dominazione araba le
maggiori città della Spagna godettero di una grande prosperità.
Vennero ingrandite e ornate di
splendidi edifici. Nel X secolo d. C,Cordova superò lo splendore di
Costantinopoli,la festosa capitale
dell'Impero Bizantino. Un cronista dell'epoca ci informa che a
Cordova vi erano allora oltre mezzo
milione di abitanti,600 moschee e 700 bagni pubblici.
Le strade della città erano tutte ben
lastricate e munite di marciapiedi. Altre città che,sempre in
quel periodo,raggiunsero un grande
splendore furono Siviglia,Granata,Malaga e Toledo.
Il più bel tempio dell'Islam.
Nel 785,per ordine di Abd er-Rohman
I,venne iniziata a Cordova la costruzione di una grande
moschea. A lavoro ultimato essa risultò
il più bel tempio dell'Islam. Ecco come Edmondo De
Amicis,il celebre autore del “Cuore”
,descrisse l'interno della moschea:”Immaginate una foresta
e supponete di trovarvi nel più fitto
di non vedere altro che tronchi d'albero. Così,nella moschea,
da qualunque parte uno si volga,lo
sguardo si perde tra le colonne. E' una foresta di marmo,della
quale non si scorge la fine. Sono 19
navate,attraversate da oltre 33,sostenute,fra tutte,da più di 900
colonne di porfido,di diaspro,di marmi
di ogni colore. La volta e le pareti della cappella principale
sono un luccichio di mosaici,un
intreccio di arabeschi,una complicazione di bassorilievi,di
dorature,di minuzie di disegno,di una
perfezione che fa disperare il più paziente pittore”.
Questo è l'aspetto attuale della
moschea,trasformata in chiesa cristiana nel 1238. Al tempo della
dominazione araba l'interno era ancora
più fastoso:”le colonne erano 1400,il soffitto era di legno
di cedro e di làrice,scolpito e
smaltato con finissimo lavoro;le pareti erano rivestite di marmo.
La luce di 800 lampade riempite di olio
profumato facevano scintillare come perle i cristalli
dei mosaici e produceva sul pavimento e
sui muri un gioco meraviglioso di colori e di riflessi”.
Altri stupendi edifici innalzati dagli
Arabi in Spagna sono il palazzo dell'Alhambra di Granata e
l'Alcazar (dal vocabolo arabo
“alqasr-castello”) di Siviglia. Maestosi portali,colonne di
marmo,
pareti e soffitti ornati di mosaici
rendono imponenti e sontuose due celebri costruzioni.
L'attività economica.
Come avevano fatto in Siria,in
Mesopotamia,in Egitto e nel Marocco,gli Arabi favorirono
l'agricoltura anche in Spagna.
Compirono gigantesche opere di irrigazione e portarono notevoli
innovazioni della tecnica agricola.
Diedero anche inizio alla coltivazione di piante che in
Europa non erano conosciute:riso,canna
da zucchero,spinacio,arancio,limone,pesco,dattero,
melograno,fico,fragola,banano,cotone.
Nelle maggiori città della Spagna gli Arabi crearono
grandi industrie. A Cordova,le
industrie tessili davano lavoro a circa 15 mila operai.
Industrie metallurgiche sorsero a
Toledo (famosa per la produzione di spade),a Murcia e a Malaga.
Anche l'attività commerciale era molto
sviluppata. Una flotta mercantile di oltre 1000 navi
assicurava un regolare trasporto dei
prodotti dalla Spagna a tutti i Paesi dell'Africa e dell'Asia.
La cultura.
Gli Arabi furono un popolo che apprezzò
moltissimo la cultura. Quasi tutti i governatori arabi si
preoccuparono di aprire scuole
elementari e superiori,in cui l'istruzione veniva impartita
gratuitamente. L'università di Cordova
divenne una delle più celebri dell'epoca e fu frequentata da
migliaia di giovani,provenienti da ogni
parte d'Europa. Nelle maggiori città della Spagna,gli
Arabi fondarono delle grandi
biblioteche pubbliche,in cui si potevano trovare le opere più famose
dell'antichità. La biblioteca di
Cordova,ad esempio,conteneva quasi mezzo milione di manoscritti.
Per saperne ancora.
Gli Arabi rimasero in Spagna quasi 8
secoli. Tuttavia,a partire dall'XI secolo,la potenza araba
cominciò a declinare. Il regno,fondato
da Abd er-Rahman I,si spezzettò in tanti stati più piccoli,
in lotta uno contro l'altro. Di questa
situazione approfittarono i cristiani per cacciare gli infedeli
dalla Penisola. Nel 1270 l'unico regno
arabo rimasto in Spagna era quello di Granata. Due secoli
dopo,e precisamente nel 1492,anche
questo Stato superstite venne definitivamente eliminato
dai cristiani.
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