La Fotogeologia e il Telerilevamento.









La Fotogeologia e il Telerilevamento.

Le fotografie aeree sono state usate anni fa soltanto per
scopi militari:ora la loro utilizzazione è molto ampia
andando dalla geologia,all'ingegneria civile,dalle scienze
forestali,all'archeologia,dalla sociologia all'individuazione
delle fonti di inquinamento. Alla base dell'interpretazione
geologica delle fotografie aeree sta lo stretto legame
esistente tra loro e le caratteristiche del suolo.
L'applicazione più semplice di queste foto è di
ricavarne una carta geologica della quale si evidenziano
le unità litologiche affioranti,le loro condizioni di
giacitura,l'esistenza di faglie oltre gli elementi
morfologici principali,come terrazzi alluvionali,
frane,coni di deiezione,ecc. Attualmente l'esame
delle fotografie aeree è diventato un mezzo di lavoro
comunemente adottato per controllare e completare
il rilievo geologico di campagna.
Le immagini da satellite permettono di condurre
quello che si chiama il “telerilevamento”ed i dati
che le piattaforme spaziali comunicano rappresentano
una parte importante di formazione ai fini sia della
gestione delle riserve terrestri sia della pianificazione
di ampi territori. Per telerilevamento si intende
l'interpretazione delle immagini provenienti sia
da un aereo sia da satelliti. Le riprese fatte da
quest'ultimi,che hanno il vantaggio di essere
automaticamente ripetute nel tempo,hanno una
risoluzione che permette talora di affrontare temi
di geologia e idrogeologia fini a scale dell'ordine
di 1:100.000 e 1:50.000.
L'interpretazione di queste immagini assume
particolare significato quando si debbano studiare
fenomeni che si sviluppano in tempi brevi.
Una differenza importante tra il telerilevamento
effettuato da una piattaforma aerea è che,a
differenza della spaziale,abbraccia aree decisamente
minori ed a costi più elevati. I due sistemi possono
essere complementari. Se,ad esempio,abbiamo una
serie di dati provenienti da satellite,diventa più
agevole scegliere sia il momento sia le caratteristiche
del telerilevamento aereo di dettaglio,concentrando
l'attenzione sulle aree ritenute più interessanti.
L'utilizzazione dei due metodi nel campo
dell'ambiente,può essere schematizzata.
Come per la fotogeologia,l'uso del telerilevamento
in geologia deve considerarsi complementare
all'esame sul terreno e non sostitutivo.
Le immagini da satellite permettono infatti di
osservare un numero elevato di elementi alcuni
dei quali però non sempre hanno il significato
geologico che,senza un adeguata conoscenza
del terreno,gli viene attribuito.
Si possono citare molti esempi di interpretazioni
fatte esclusivamente a tavolino che hanno,
come si usa dire,scoperto l'ombrello,oppure hanno
allontanato dalla realtà dando informazioni errate.
Sono stati fatti a riguardo tentativi di taratura,
confrontando i dati provenienti dal telerilevamento
orbitale (immagini Landsat ) ed osservazioni
geologiche dirette.
Un esame comparato di foto aeree e immagini da
satellite è stato utile,ad esempio,per eseguire la
carta geomorfologica della Penisola Salentina
con riferimento alle forme carsiche superficiali,
alla copertura di terra rossa ,ai bacini endoreici,
ai deflussi superficiali e alle sorgenti carsiche.
Il tutto in funzione dei litotipi affioranti,dello
stato di fratturazione della roccia e delle antiche
linee di costa. Riassumendo i vari usi del
telerilevamento,si può dire che esso:
passo a:fornisce informazioni utili sulle modifiche
delle aree urbane,dando elementi sia qualitativi che
quantitativi sull'habitat che altrimenti sarebbero
rilevabili in tempi lunghi e a costi elevati;
passo b:permette lo studio della quantità e della
dinamica della superficie del mare e consente quindi
di arrivare alla costruzione di modelli oceanografici;
passo c:consente in idrogeologia una corretta
interpretazione dei principali parametri in gioco,
come permeabilità,trasmissibilità,coefficiente di
immagazzinamento,ecc,di un acquifero e permette
la costruzione di modelli sulla circolazione sotterranea;
passo d:dà informazioni sulle risorse agricole e
forestali di particolare interesse data la dinamica
delle colture.
Per quanto riguarda quest'ultimo punto,va sottolineato
come l'analisi dia la possibilità di seguire le variazioni,
dando,inoltre,informazioni in tempo reale.
L'infrarosso termico è particolarmente idoneo per
studiare il movimento delle correnti entro una
laguna e presso le foci dei fiumi,in quanto mette
in evidenza la diffusione degli inquinanti.
Gli ottimi risultati avuti sotto questo punto
di vista hanno permesso di trovare un nuovo
modello per i satelliti oceanografici della famiglia
Nimbus ,integrabili con il Ladsat per lo studio
della diffusione dei pennacchi inquinanti e delle
correnti dell'Adriatico. Un esperimento di
telerilevamento applicato alle risorse agricole
è stato dato nel 1973-1977 con il progetto
Agreste nel quadro della cooperazione
italo-francese. Le ricerche sono state coordinate
dal Centro Comune di Ricerca di Ispra e sotto
il patrocinio della CEE,<<per favorire la conoscenza
delle tecniche di telerilevamento,il loro sviluppo e
la loro applicazione nell'ambito di una ricerca
agronomica orientata in senso tradizionale>>.
Gli obbiettivi principali di questa ricerca erano:
la raccolta di elementi per la previsione del raccolto
del riso e la identificazione,classificazione,
inventario del riso,del pioppo e del castagno.
I siti scelti si trovano nella Pianura Padana
(per il riso) e nelle Alpi liguri-piemontesi per
le altre essenze. Il Centro di Ispra ha coordinato
anche il progetto Tellus ,che la NASA ha incluso
nel ristretto numero di ricerche estere accettate.
Il contributo italiano è stato sopratutto finalizzato
ai problemi agricoli relativi a tre regioni:Puglia,
Emilia-Romagna e Sardegna. Il Centro di Ispra ha
coordinato in questo caso 25 istituti di 7 paesi della
Comunità:allo scopo sono state utilizzate le
informazioni fornite dal satellite Explorer-1
messo in orbita dalla NASA per programmi
specifici di ricerca il 26/04/1978.
Riteniamo utile ricordare che nel febbraio 1986
è entrato in funzione a Mestre un centro regionale
per il trattamento delle immagini provenienti
dai satelliti artificiali che orbitano intorno alla
Terra. Questa struttura,che trasforma le immagini
ricevute da Tele spazio in analogiche,pone la
Regione Veneto all'avanguardia nel Paese,
permettendole di tenere sotto controllo tutto
il suo territorio. Questo centro è messo al
servizio dall'Assessorato regionale dell'Agricoltura
e consente sia un censimento periodico di tutte
le potenzialità del territorio veneto legate alle
risorse rinnovabili (agricoltura e foreste) sia un
collegamento con la rete meteorologica che
consente lo studio dell'evoluzione del tempo
così importante per l'agricoltura.

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