I giganti del Web con i piedi d'argilla.




Come abbiamo già detto, non siamo solo noi poveri mortali a subire attacchi da parte
degli hacker, ma anche i giganti dell'informatica. D'altra parte, perché spendere energie e
risorse per violare un singolo account quando è possibile impossessarsi di milioni di
identità in un colpo solo? Nonostante la sicurezza ostentata proprio da questi colossi, che
ben conosciamo, le cifre si commentano da sole. Infatti stiamo parlando di un totale
centinaia di milioni di account violati. Un vero e proprio bollettino di guerra, di cui
siamo soprattutto noi le vittime.

Sony.
Cominciamo questa rassegna di violazioni informatiche di rilievo da uno dei nomi più
famosi e importanti del panorama mondiale. Nell'aprile del 2011, la rete PlayStation
(PSN) subì un attacco epocale, durante il quale vennero sottratti più di 10 milioni di
account per un danno complessivo stimato in circa 122 milioni di euro.
Oltre ai nomi utente e alle password, vennero anche acquisiti i numeri di carte di credito
delle persone registrate.

LinkedIn.
Nel 2012, il social media aveva subito un furto di email, con le relative password, allora
stimato in circa 6 milioni di account. Ma lo scorso maggio, l'azienda ha dovuto ammettere
che la cifra ha proporzioni ben più spaventose. Infatti, in un post pubblicato da Peace, 
l'hacker autore dell'azione, su The Real Deal, uno dei mercati della Darknet, risulta che
gli utenti derubati superano i 165 milioni. L'intero archivio dei dati sottratti è stato  messo
in vendita per 5 bitcoin, che corrispondono a circa 2000 dollari.

Twitter.
Anche la famosissima rete sociale non è riuscita a sottrarsi a un attacco vincente da parte
dei cybercriminali, scoperto lo scorso giugno. Sebbene gli oltre 30 milioni di account
sottratti sembrino poca cosa rispetto a quanto fin qui descritto, restano comunque una
cifra ragguardevole. Oltretutto le password degli utenti sono state esposte in formato
testuale. Ovviamente il social network si è subito attivato per avvertire gli utenti che
avevano subito il furto di identità ed è corso ai ripari, rafforzando le difese.
Ma il danno ormai è stato fatto.

MySpace.
Sempre nel mese di giugno, è venuto alla luce quello che appare essere il più grande
colpo informatico di sempre. I fatti, che coinvolgono il social dedicato a musicisti e
artisti, risalgono al 2013. Andando a guardare le cifre, non si può non restare a bocca
aperta, infatti stiamo parlando di oltre 400 milioni di password sottratte e di più di
360 milioni di profili violati. Tutto questo materiale è stato messo in vendita nella
Darknet, su siti specializzati.

Yahoo.
Un altro furto di dimensioni epocali ha visto come vittima gli utenti di uno dei giganti
più famosi del Web. Con i suoi 200 milioni di account violati, Yahoo si piazza solo
alle spalle di MySpace in questa famigerata classifica. La notizia è trapelata lo scorso
settembre, ma i fatti risalgono ad agosto e, ancora una volta, vedono come protagonista
Peace. Il sito Motherboard ha potuto verificare un pacchetto di 5.000 record, molti dei
quali sono risultati corrispondenti ad account disattivati o con le password sostituite.

Dropbox.
Chiudiamo questa rassegna con una delle ultime scoperte fatte. Si tratta di una violazione
di "modeste" dimensioni, che coinvolge circa 68 milioni di account, avvenuto a metà del
2012. Il sito di archiviazione online ha comunque dichiarato che non ci sarebbero stati
accessi illegali.


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