Alcuni misteri di Leonardo da Vinci.




Alcuni misteri di Leonardo da Vinci.


Questi scritti non sono miei, visto che sono un grandissimo appassionato del grande Leonardo, ancora oggi non smetto di meravigliarmi e allo stesso tempo di incuriosirmi.


I quadri di Leonardo da Vinci tornano a far discutere. Questa volta però la «scoperta» di un codice nascosto all'intern della Vergine delle roccie ha l'avvallo del mondo accademico: la rivelazione infatti non si trova in un bestseller, ma in una tesi di laurea. «In quel dipinto Leonardo ha nascosto immagini eretiche e io l'ho dimostrato della mia tesi, discussa presso l'Università della Basilicata» sostiene il trentunenne Luca Caricato. Cos'è che avrebbe dimostrato, lasciando a bocca aperta i relatori? Per esempio che sovrapponendo il quadro originale con la sua copia «rovesciata» assume un senso la strana posizione della mano sinistra di Maria (si poggia sul capo di un bambino). E che però, nello stesso tempo, da panneggio asimmetrico sul grembo della Madonna compare la figura di Asmodeo, il demone che ha introdotto nel mondo le scienze proibite. «D'altra parte» fa notare Caricato «Leonardo, a causa della Vergine delle roccie, subì un processo lungo più di vent'anni». Per questa eresia? Agli studiosi di Leonardo l'ardua sentenza (re.sa.).







Asmodeo-Demone.


L'esatta etimologia di questo nome è abbastanza controversa, per alcuni, Asmodeo discenderebbe dall'Aramaico: As'medi cioè "Distruttore" come si evincerebbe anche dai testi di Tobia nei quali vengono ricordati i 7 angeli.
Nella letteratura zoroastriana ai 7 angeli vengono contrapposti i 7 Amesha.
Il termine "daeva" significa capo, quindi Aeshma-daeva significa demone capo termine spesso usato nelle formule magiche anche tradotte come principe dei demoni. Aeshma-daeva è foneticamente molto simile ad Asmodeo.
Asmodeo è considerato, oltre che il principe della distruzione, anche il demone della cupidigia, dell'ira e della vendetta; è raro che ad un uomo venga imposto questo nome.
In Egitto il popolo lo venera ancora, in quanto "patrono" del gioco d'azzardo e delle bische, gli ha perfino dedicato un tempio nel deserto di Ryanneh.
Adamo ebbe come prima compagna: Lilith, che poi, non accettando l'autorità maschile di Adamo, lo lasciò e fu condannata all'esilio dall'Eden. Scacciata e vagabonda nel deserto incontrò e si unì ad Asmodeo, anch'egli scacciato dal Signore.
Spesso infatti Asmodeo viene associato a Lucifero del quale imitò il fato scegliendo la via delle tenebre.
Per l'antico Israele gli spiriti malvagi erano emanati da Dio stesso (cf Gdc 9,23; 1 Sam 16,14), e sono quindi "divinità" rappresentate talvolta in sembianze di caprone.
Quanto sopra era motivato dal fatto che gli egiziani adoravano tutte le divinità e questo ebbe notevole influsso sui Giudei che abitarono, in schiavitù, per lungo tempo in Egitto.
Il successivo giudaismo confonderà i demoni con gli spiriti malvagi dai quali non potevano liberarsi se non con particolari riti di esorcismo.

Di Asmodeo si ha traccia anche in un racconto di Tobia: Asmodeo è il demone che uccise tutti e 7 i mariti di Sara, figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media (Tobia 3,17; 6,17; 8,3), senza che nessuno di essi avesse potuto giacere con lei.
Ciò avvenne fino a che Tobia, figlio di Tobi non ricevette la "luce" dall'angelo Raffaele. 
Tobia ricevette precise indicazioni dall'angelo su come scacciare il demone egli era sceso al fiume e venne assalito da un pesce che cercò di mozzargli il piede, Tobia cercò di difendersi ma Raffaele lo fermò: "Afferra il pesce e non lasciarlo fuggire". Il giovane afferrò il pesce e lo trasse a riva.
L'angelo quindi continuò le istruzioni: "Aprilo e togline il fiele, il cuore e il fegato; mettili in disparte e getta via invece gli intestini. Il fiele, il cuore e il fegato possono essere utili medicamenti".
Tobia fece quanto gli veniva ordinato quindi accompagnato dall'angelo proseguì la sua strada ma chiese: "Che rimedio può esserci nel cuore, nel fegato e nel fiele del pesce?"
La risposta fu: "Quanto al cuore e al fegato, ne puoi fare suffumigi in presenza di una persona, uomo o donna, invasata dal demonio o da uno spirito cattivo e cesserà in essa ogni vessazione e non ne resterà più traccia alcuna."
Quando a Tobia l'angelo disse che avrebbe dovuto chiedere in sposa Sara egli, che ne conosceva la storia, disse: "ho sentito dire che essa è già stata data in moglie a sette uomini ed essi sono morti nella stanza nuziale la notte stessa in cui dovevano unirsi a lei. Ho sentito inoltre dire che un demonio le uccide i mariti. Per questo ho paura: il demonio è geloso di lei, a lei non fa del male, ma se qualcuno le si vuole accostare, egli lo uccide. Io sono l'unico figlio di mio padre. Ho paura di morire e di condurre così alla tomba la vita di mio padre e di mia madre per l'angoscia della mia perdita. Non hanno un altro figlio che li possa seppellire".
La risposta dell'angelo fu: "Hai forse dimenticato i moniti di tuo padre, che ti ha raccomandato di prendere in moglie una donna del tuo casato? Ascoltami, dunque, o fratello: non preoccuparti di questo demonio e sposala. Sono certo che questa sera ti verrà data in moglie. Quando però entri nella camera nuziale, prendi il cuore e il fegato del pesce e mettine un poco sulla brace degli incensi.
L'odore si spanderà, il demonio lo dovrà annusare e fuggirà e non comparirà più intorno a lei. Poi, prima di unirti con essa, alzatevi tutti e due a pregare. Supplicate il Signore del cielo perché venga su di voi la sua grazia e la sua salvezza. Non temere: essa ti è stata destinata fin dall'eternità. Sarai tu a salvarla. Ti seguirà e penso che da lei avrai figli che saranno per te come fratelli. Non stare in pensiero".
Tobia quindi si presentò da Sara per reclamarla in moglie come era nel suo pieno diritto per la legge: il levirato.
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