La prima malattia dell'infanzia. Medicina.
La prima malattia dell'infanzia. Medicina.
Il morbillo.
Questa è la più diffusa fra le
malattie esantematiche dei giovanissimi,
tanto che molto spesso si diffonde in
forma epidermica. Il morbillo è
una malattia infettiva, contagiosa, che
colpisce soprattutto i bambini
fra i due e i dieci anni.
QUAL'È LA CAUSA. Il
morbillo è provocato da un virus, il quale si installa
nel sangue e nelle
secrezioni catarrali delle mucose del naso, della faringe e
della congiuntiva.
COME SI TRASMETTE. Il
morbillo è enormemente contagioso, perciò il
bambino si ammala
sempre per contagio con il malato: di solito per contatto
diretto, cioè
toccandolo; in pochi casi per contatto indiretto, ossia per mezzo
delle particelle di
saliva espulse dal malato tossendo o starnutendo, oppure
per mezzo di
posate, fazzoletti e altri oggetti toccati dal malato. L'insidia del
morbillo sta nel
fatto che il bimbo da esso colpito diviene infettivo prima che
compaiano
chiaramente i sintomi della malattia, e quindi mentre egli continua
a frequentare la
scuola e a stare fra i compagni.
Come si manifesta.
Il morbillo inizia
con un periodo di << incubazione >> che dura da 8 a 14
giorni;
negli ultimi 3-4
giorni di questo periodo cominciano le prime manifestazioni
evidenti:
stanchezza, sete, febbre irregolare e intermittente, catarro in tutte
le vie
respiratorie; poi
arrossamento della congiuntiva, lacrimazione, talvolta tosse
stizzosa.
Un segno
caratteristico, che metterà le mamme sull'avviso, è la fotofobia,
cioè
l'intolleranza che
il bambino prova per la luce. Dopo qualche giorno appaiono sulla
mucosa delle pareti
interne delle guance e talvolta delle labbra i cosiddetti <<
segni
(o macchie) di
Koplik >>, cioè macchioline biancastre circondate da un alone
rosso.
Il mattino
seguente,il bambino si sveglia con l'esantema: ha le prime macchie
rosee
con dimensioni di
lenticchie dietro al padiglione delle orecchie, all'angolo della
mandibola,
al collo; poi le
macchie divengono più scure e si estendono al tronco, alle braccia e
via
via a tutto il
corpo. Nel frattempo la febbre sale a 39-40 gradi e persino oltre.
Verso il quarto
giorno l'esantema comincia a impallidire e a scomparire gradualmente,
mentre la febbre
decresce. L'ultimo periodo è quello desquamativo, perché la pelle
ormai morta si
viene squamando in tante laminette cornee, simile a forfora.
Nel frattempo
comincia la convalescenza che è quasi sempre rapida e sicura, senza
ricadute. Il ciclo
complessivo della malattia, compreso fra l'inizio e la caduta della
febbre,
ordinariamente è di 8-10 giorni.
Come si previene e come si cura.
La profilassi, cioè
la prevenzione del morbillo, viene effettuata inoculando ai bambini
che ne sono
minacciati siero di convalescenti morbillosi; esso scongiura quasi
sempre
la malattia che si
trovi in incubazione; ma dà un'immunità breve (circa 25 giorni).
La cura serve
soprattutto ad evitare complicazioni. L'ammalato, che naturalmente
deve
essere isolato, va
tenuto a letto, in ambiente areato, riparato dalla luce intensa. Si
fanno
lavature con acqua
borica tiepida alla congiuntiva; per diminuire l'infiammazione della
mucosa nasale e per
attutire la tosse si fanno inalazioni frequenti con soluzioni di
benzoato di sodio o
di bicarbonato di sodio. Per l'uso dei medicinali veri e propri
(sulfamidici,
antibiotici) occorre seguire le prescrizioni del medico. I cibi
devono essere
leggeri.
È pericoloso?
In generale il
morbillo è una malattia benigna e di poca importanza; ma nei bambini
al di sotto dei due
anni può essere pericoloso, perché ad esso si accompagnano spesso
complicazioni anche
molto gravi, innanzi tutto bronchiti e broncopolmoniti; poi a
volte anche otiti,
mastoiditi, laringiti. Per questo motivo, nei bambini piccoli il
morbillo va seguito
con la massima attenzione.
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