La religione cristiana. Storia.
La religione cristiana. Storia.
Dagli Apostoli al Papato.
Erano ormai lontani i tempi in cui i
cristiani erano considerati una genia
di fanatici, guardati con allarme e
sospetto, che mettevano in pratica
precetti mai uditi prima, come amarsi
l'un l'altro come il loro Padre celeste
li aveva amati, perdonare le offese,
vivere in povertà e umiltà perché solo
così sarebbero divenuti tanto grandi
da meritare il regno dei Cieli.
Erano precetti che non potevano nuocere
a nessuno, pensavano i pagani,
ma che sicuramente risultavano
sconcertanti. Urtavano la mentalità comune.
In effetti da quando Gesù, il figlio
del falegname di Nazareth incominciò la
sua predicazione e proclamò tante
verità semplici e sconvolgenti, molti anche
dei non discepoli ebbero il sentore che
si stava operando una e vera propria
rivoluzione. Una rivoluzione che
avrebbe cambiato la faccia del mondo, allargandosi
man mano dalla Galilea alla Palestina
tutta e in seguito nel mondo greco-romano.
Gesù fu perseguitato dalle autorità
della Palestina, condannato, giustiziato secondo
i dettami della giustizia giudaica.
Morì e risorse e prima di andarsene definitivamente
dai luoghi in cui aveva predicato <<
la buona novella >> incaricò i suoi seguaci più
fedeli, gli apostoli, di continuare la
sua opera. Di tutto questo il mondo romano
non ebbe che vaghe notizie, che non lo
scossero né lo incuriosirono più che tanto.
Fu solo quando incominciarono i viaggi
dei vari apostoli con intento missionario
e in particolare quando apparve
l'infaticabile Paolo di Tarso a propagandare il Vangelo
nel mondo romano che si avvertì un
certo disagio. Questi fedeli cristiani non erano
come i fedeli delle altre religioni.
Erano più scomodi: consideravano gli uomini tutti
fratelli e uguali, il che non piaceva
neanche ai romani delle classi inferiori (che però
si ritenevano ugualmente superiori agli
uomini di altre religioni), figurarsi se poteva
piacere all'autorità imperiale.
All'imperatore, da Augusto in poi, si prestava il culto
dovuto a un dio, ma i cristiani non
volevano riconoscere altro dio che il loro Padre dei
Cieli. Era un crimine vero e proprio,
un delitto di << lesa maestà >>: con questa
imputazione moltissimi cristiani furono
processati e mandati a morte per mezzo di
spettacolari persecuzioni o in maniera
più discreta ma non meno feroce. Ma questo
non ne diminuiva il numero: essi erano
preparati al martirio. Martirio significa
<< testimonianza >> nella
lingua greca e i cristiani volevano, dovevano testimoniare
la loro fede. Si moltiplicavano, anzi.
Un grande scrittore di allora scrisse:
<<È come un seme il nostro
sangue >>: faceva germogliare sempre nuove vite, nuovi
fedeli
Una storia travagliata.
Per tutto il Medioevo il Papato dovette
lottare per imporre la propria indipendenza
spirituale dai vari potenti, anche se
queste lotte non sempre trovavano giustificazione
presso coloro che auspicavano un
ritorno alla primitiva povertà e purezza evangelica.
Il Papa era divenuto un sovrano e come
tale doveva difendere, oltre che alla propria
autorità, anche i propri interessi
materiali. Non era possibile sussistere senza intervenire
nelle questioni politiche, ed era
spesso ben difficile stabilire dove finisse la preoccupazione
per le faccende spirituali e dove
incominciassero quelle legate ad interessi materiali: spesso
questi due interessi erano strettamente
collegati. Ci fu l'annosa lotta per le investiture,
ci furono le crociate, le guerre contro
gli imperatori, le lotte contro le eresie che minavano
l'unità della chiesa, gli scismi, le
ribellioni. Una prima lacerazione nell'unità della Chiesa
era stata la scissione della Chiesa
d'Oriente, avvenuta alla metà dell'XI secolo,che costituì
la Chiesa Ortodossa. L'altra grave
separazione avvenne in seguito alla riforma protestante
che, come sappiamo, ebbe origine da
motivi religiosi (la protesta contro l'eccessiva
ricchezza della chiesa, condanne di
alcune speculazioni come la vendita delle
indulgenze), da motivi politici (il
desiderio dei principi tedeschi di incamerare i beni
della Chiesa) e da divergenze
dottrinali circa l'interpretazione delle Sacre Scritture.
Fu un momento difficile e doloroso per
la cristianità tutta, ma fornì anche alla Chiesa
cattolica l'occasione per un
ripensamento. Questo infatti si propose il grande Concilio
di Trento, che elaborò una vera e
propria << riforma cattolica >>.
Il Concilio di Trento, che durò dal
1545 al 1563, definì con chiarezza la dottrina cattolica,
riaffermando la validità dei principi
negati dai protestanti e in particolare mise in chiaro
che i Sacramenti sono sette, che per
la salvezza sono necessari sia la fede sia le opere,
che l'unica interprete della Sacra
Scrittura è la gerarchia ecclesiastica e che il sacerdozio
è un'istituzione voluta da Cristo.
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