Gli elementi radioattivi. Chimica.
Gli elementi radioattivi. Chimica.
L'URANIO assomiglia un poco a quei
personaggi sconosciuti che, improvvisamente,
un avvenimento straordinario rende
popolarissimi ovunque. Il fatto che ha dato
notorietà all'uranio è stata la
tremenda esplosione della bomba atomica lanciata
nell'agosto del 1945 in Giappone.
Quella bomba atomica conteneva appunto, come
materiale esplosivo, l'uranio. La
scoperta dell'uranio però è molto più antica e
risale al 1787, anno in cui il
chimico M. H. Klaproth scoprì in un minerale della
Boemia, chiamato pechblenda, il
nuovo elemento; gli diede il nome di << uranio >>
per ricordare il pianeta Urano che
gli astronomi avevano scoperto proprio in quell'epoca.
Per anni e anni l'uranio servì
soltanto ai vetrai e ceramisti, che lo usavano per rendere
belli e brillanti i colori dei loro
prodotti, e poi ebbe alcune applicazioni in fotografia e
in medicina. Cominciò ad assumere
importanza quando venne scoperto che la pechblenda,
principale minerale dell'uranio,
conteneva il prezioso radio. Infine, negli esperimenti
sulla radioattività e sulla
disintegrazione degli atomi di certe sostanze, l'uranio rivelò
doti particolarmente interessanti e
la possibilità di sviluppare energie formidabili; basti
dire che 1 grammo di uranio
sviluppa, in determinate condizioni, una quantità di calore
che è pari a quella fornita da
30-40 quintali di carbone!
Il capostipite delle sostanze radioattive.
Esistono in natura alcuni elementi che
sono radioattivi; essi, cioè, hanno la proprietà di
emettere, spontaneamente, particolari
radiazioni e di trasformarsi in altri elementi di peso
atomico inferiore. Questi elementi
sono formati da atomi complessi e instabili; per raggiungere
un loro equilibrio, gli atomi, o meglio
i nuclei degli atomi, emettono radiazioni e piccole
particelle di materia, chiamate
radiazioni alfa (a),
beta (b),
e gamma (y).
Un elemento che perde
parte del suo nucleo si trasforma, diventa un altro elemento; questo,
a sua volta, si trasforma
ancora espellendo altre particelle e quindi emettendo altre
radiazioni
e così via finché
l'atomo ha trovato il suo equilibrio; si dice allora che
quell'elemento è stabile.
Gli elementi naturali
spontaneamente radioattivi hanno generalmente numero atomico
superiore a 80; essi sono:
radio, polonio, bismuto,attinio, uranio ecc..
Fra gli elementi
radioattivi esistono tre << famiglie >> o serie
radioattive; il capostipite, cioè
la sostanza madre, di due
serie è l'uranio (della terza è il torio). Alla fine di tutte e
tre le serie
si trova il piombo, che è
appunto un elemento stabile.
La reazione a catena.
L'uranio è anche capace
di dare un altro tipo di reazione nucleare: la scissione. Quando,
infatti,
si bombarda l'atomo
dell'uranio, esso si scinde in due parti, che hanno peso atomico
quasi
uguale. Questa
disintegrazione avviene con liberazione di imponente energia. Se poi
si usa
l'uranio 235, si ha anche
l'emissione di neutroni i quali, colpendo altri nuclei, li spaccano.
Vengono così emessi nuovi
neutroni, che a loro volta scindono nuovi atomi e via di seguito;
si forma, cioè, una
reazione a catena. Se questa reazione avviene in brevissimo tempo,
essa
assume il carattere di una
esplosione (bomba atomica); se si riesce invece a graduarla e a
rallentarla, si ottiene
allora una sorgente di energia termica (pila atomica).
Dove si trova.
Esistono circa 200
minerali che contengono l'uranio. I minerali economicamente utili,
cioè
quelli che contengono una
apprezzabile percentuale di metallo, sono una ventina, tra i quali
la pechblenda, la
carnotite, l'autunite ecc.. Poiché questo metallo ha una importanza
bellica
enorme, gli Stati che lo
ritrovano nei loro territori, tengono segreti i quantitativi e spesso
anche la località. Si sa
però che esistono giacimenti di uranio nel Canada e nel Colorado.
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