Le armi da fuoco. Storia.
Le armi da fuoco. Storia.
Le prime armi da fuoco.
Rudimentali armi da fuoco pare siano
state usate per la prima volta a Granada
(Spagna), attorno al 1275, durante la
dominazione dei Mori (gli Arabi spagnoli).
Consistevano in grosse secchie di
ferro, con un foro nel fondo; venivano caricate
con circa un chilo di polvere e una
dozzina di ciottoli. Per provocare lo scoppio
si avvicinava al foro un fuscello
acceso: l'esplosione lanciava lontano le pietre.
Queste armi erano efficaci per il
terrore che incutevano col fragore dell'esplosione,
il fuoco e il fumo, ma non potevano
certo competere in precisione di tiro con le
balestre (armi ad arco caricate con
frecce). Nei primi decenni del Trecento si sostituì
alla forma a secchia la forma a tubo:
apparvero così i primi veri cannoni costruiti in
bronzo o in ottone, raramente in ferro.
Gli Archibugi e i Moschetti.
Contemporaneamente ai grossi cannoni,
si iniziò a progettare anche armi di dimensioni
più ridotte perché ogni soldato ne
potesse portare una con sé. In queste armi, chiamate
<< archibugi >>, non vi era
alcun organo meccanico che le rendesse paragonabili ai
moderni fucili: esse consistevano in un
manico di legno al quale era applicato un tubo
metallico. L'arma veniva caricata
dall'imboccatura del tubo e si dava fuoco alla polvere
avvicinando una cordicella accesa a un
apposito foro (focone) della canna.
All'inizio del Seicento apparvero i
primi modelli di archibugi più perfezionati, chiamati
<< moschetti >>, che erano
tuttavia sempre basati sullo stesso principio.
Le armi a pietra focaia.
Gli archibugi e i moschetti erano
complicati e pericolosi per le stesse persone che li
usavano, perché spesso si verificavano
scoppi imprevisti. Per questa ragione si pensò
di perfezionarli e di renderli più
pratici e più semplici, abolendo la miccia e ricorrendo
alla pietra focaia, già nota all'uomo
fin dalla più remota antichità.
Il primo accenno a questa innovazione
si trova in quella meravigliosa e insuperabile
raccolta di invenzioni che è il <<
Codice Atlantico >> di Leonardo da Vinci.
In quattro fogli appartenenti al <<
Codice >>, che risalgono probabilmente al 1480,
è infatti disegnato in tutti i
dettagli come doveva essere costruito un percussore a pietra
focaia. È probabile che, in base ad
essi, qualche arma a pietra focaia sia stata costruita
a Milano. I disegni leonardeschi
stessi, o modelli da essi ricavati, dovettero giungere
agli inizi del XVI secolo nella città
di Norimberga. Qui infatti verso il 1515 comparvero
i primi fucili a pietra focaia,
costruiti esattamente secondo le indicazioni di Leonardo.
Questi primi archibugi a pietra focaia
erano detti << archibugi a ruota >> perché lo
sfregamento della pietra focaia era
ottenuto con una ruota dentata caricata con una molla.
Il loro meccanismo era molto complicato
e perciò gli archibugi a ruota furono sempre
molto costosi. Essi rimasero in uso
fino alla metà del Seicento. Sul finire del Cinquecento,
in Olanda, si era però cominciato a
costruire un meccanismo per lo sfregamento della
pietra focaia molto più semplificato.
Esso riproduceva il movimento della mano che
batte la punta della pietra focaia
contro una superficie di ferro. Attraverso successivi
perfezionamenti questo sistema rimase
in uso fino ai primi decenni del secolo scorso.
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