I gruppi sanguigni. Medicina.
I gruppi sanguigni. Medicina.
SE PRELEVIAMO e poniamo in una
provetta di vetro il sangue di un animale
(aggiungendovi una sostanza che gli
impedisca di coagulare), ci accorgiamo
dopo qualche ora che i globuli rossi
sono sedimentati, cioè si trovano depositati
in fondo al recipiente (insieme ai
globuli bianchi) mentre in alto rimane il plasma,
la parte liquida del sangue. Se
agitiamo la provetta, i globuli rossi tornano in
sospensione nel sangue che riprende
l'aspetto normale.
L'agglutinazione dei globuli rossi.
Ora immaginiamo di raccogliere
separatamente in due diverse provette il sangue
di due animali appartenenti a due
specie diverse: attendiamo la sedimentazione,
poi scambiamo i rispettivi plasmi.
Osserveremo che, agitando la provetta, i globuli
rossi non si disperdono più nel
plasma; formano invece dei piccoli agglomerati
visibili a occhio nudo: si dice allora
che sono agglutinati. Conclusione:
il plasma
sanguigno di un
animale agglutina i globuli rossi di tutte le altre specie animali.
Questo potere del
plasma fu scoperto nel 1895 dal grande scienziato belga Jules Bordet,
il quale riuscì
anche a scoprirne la causa: esistono nel plasma di ogni specie
animale
particolari
sostanze, agglutinine, che
hanno la proprietà di agglutinare i globuli rossi
delle altre specie
animali. Così si scoprì perché le iniezioni endovenose del sangue
di un animale a un
animale di altra specie, o ad un uomo, determinavano collassi
circolatori,
cioè cadute della
pressione arteriosa e spesso la morte: perché i globuli rossi del
sangue
introdotto erano
agglutinati nei vasi sanguigni del ricettore (colui che aveva
ricevuto il
sangue). Alla
agglutinazione seguiva la distruzione (emolisi).
La grande scoperta di Landsteiner.
Cinque anni dopo,
nel 1900, un biologo austriaco, Karl Landsteiner, scoprì che si può
osservare
l'agglutinazione dei globuli rossi anche fra due uomini: cioè il
plasma di certe
persone agglutinava
non solo il sangue degli animali, ma anche i globuli rossi di certi
altri uomini. Ecco
allora che nel geniale cervello di Landsteiner si affacciò la
conclusione:
il sangue di tutti
gli uomini non è uguale; esso presenta delle proprietà differenti.
Continuando i suoi
studi, Landsteiner poté dimostrare che sulla superficie dei globuli
rossi
del sangue si trovano gli agglutinògeni, cioè
quelle sostanze su cui le agglutinine
si fissano per
provocare l'agglutinazione: sono insomma i << ricettori >>.
I quattro gruppi sanguigni.
Dopo molti anni
Landsteiner compì la scoperta che gli valse il premio Nobel per
la medicina nel
1930. Scoprì che gli uomini appartengono ad uno di quattro diversi
gruppi sanguigni.
Certi uomini possiedono sui loro globuli, aggiuntinogeni chiamati
A; costoro
appartengono al gruppo sanguigno A. Altri individui hanno
agglutinogeni
chiamati B, perciò
appartengono al gruppo B. Altri posseggono sia agglutinogeni A
sia agglutinogeni B
e appartengono perciò al gruppo AB. Infine esistono uomini che non
possiedono nei loro
globuli rossi né A né B; sono detti di gruppo 0 (zero).
A questo punto, ci
possiamo domandare: ha importanza questa << classificazione >>
del sangue? Ha
importanza, e come, soprattutto per quella operazione che ogni giorno
salva migliaia di
vite umane: la trasfusione di sangue. È chiaro, infatti, che in una
persona
non si può
introdurre un sangue qualsiasi, senza prima sapere se il sangue del
donatore
e il sangue del
ricettore << vadano d'accordo >>. L'importante è che i
globuli rossi del
donatore non siano
agglutinati dal sangue del ricettore. In un uomo che abbia il sangue
del gruppo A non si
potrà introdurre sangue del gruppo B, perché le agglutinine Anti-B
del ricettore
agglutinerebbero immediatamente i globuli rossi B del donatore;
e questi globuli
rimarrebbero ben presto distrutti.
La trasfusione.
Ed ecco allora che,
prima di effettuare una trasfusione di sangue a una persona,
occorre sapere a
quale gruppo sanguigno essa appartenga. Anzitutto si può senza
danno iniettare
sangue di un determinato gruppo (sia A, B, AB, 0) ai soggetti dello
stesso gruppo. Un
donatore di gruppo A, per esempio, può dare sangue a tutti i
soggetti di gruppo
A; un donatore B a tutti i soggetti di gruppo B, e così via.
Ma si può anche
iniettare sangue di gruppo differente, solo in casi di emergenza,
(comunque oggi
questa pratica deve essere evitata) purché sia compatibile con
quello del
ricettore. Che cosa significa compatibile? È il sangue i cui
globuli non
sono agglutinati
dal sangue del ricettore. Per esempio, se il ricettore appartiene
al gruppo AB, come
abbiamo visto, non ha nessuna agglutinina nel suo plasma,
e quindi può
ricevere sangue da tutti gli altri gruppi. Si chiama perciò
ricettore
universale. Un
uomo di gruppo 0, invece, poiché i suoi globuli non possono essere
agglutinati né dal
plasma Anti-A né dal plasma Anti-B (non hanno agglutinogeno)
può dare sangue a
chiunque, a qualsiasi gruppo appartenga.
Questo....
ricercato individuo è chiamato donatore universale.
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