L'anima - impressioni .

Prof. Renzo Gialdini


L'ANIMA - Impressioni.


 A differenza dell'animale l'uomo sa di morire. Questa consapevolezza lo obbliga al pensiero dell'ulteriorità che resta tale comunque la si pensi abitata da Dio o dal Nulla. Ciò fa del destino il futuro dell'uomo e la traccia nascosta della sua angoscia segreta. Non ci si angoscia per "questo" o per "quello", ma per il nulla che ci precede e ci attende. Ed essendoci il nulla all'ingresso e all'uscita della nostra vita, insopprimibile sorge la domanda che chiede il senso del nostro esistere. Un esistere per nulla o per Dio. Se la ragione è un sistema di regole che gli uomini si sono dati per poter convivere, la religione custodisce quello sfondo pre-razionale che gli uomini abitano più profondamente e più intimamente di quanto non si adattino alla convenzione razionale. Per questo occorre lasciare cadere quella grossolana distinzione che separa credenti da non credenti. Gli uni e li altri abitano infatti quelle metafore di base che al Religione prima della filosofia e prima della cultura, ha indicato segnalando la separazione tra sacro e profano, tra spazio dell'uomo e spazio trascendente dell'umano, tra tempo della vita e tempo che precede e oltrepassa la vita. Ma qui siamo già nel repertorio delle risposte, delle argomentazioni, delle conversioni, delle separazioni. Io vorrei trovare l'essenza della Religione, prima di queste domande e risposte, vorrei trovarla là dove si dà il terreno da cui è possibile sentire e pensare. Filosofia e scienza sono edifici concettuali, ma è possibile edificare concettualmente solo se un terreno di metafore e di simboli ci ospita. Questo terreno è scavato dalla Religione che segnala che cosa è l'alto e che cosa è il basso, la destra e la sinistra. Convoca il cielo e la terra, dispone a destra il bene e a sinistra il male. Prevede che la disperazione dell'uomo che tende il suo urlo, anche sommerso al di là dell'esistenza abbia un ascolto e chiama questo ascolto DIO. Sembra che il dialogo fra l'Io e il Tu sia insoddisfacente, che gli spazi di silenzio e di incomprensione, al di là della buona volontà e delle buone intenzioni, esigano una comprensione superiore. Sembra che la solitudine del cuore sia così abissale da non essere raggiunta da nessuna voce umana. Sembra che l'intensità della passione non trovi corrispondenza nell'amore e nell'ira che gli uomini possono vicendevolmente scambiarsi. Sembra che la solitudine non possa nemmeno costruirsi, e tantomeno un dialogo interiore se l'altra parte non ha un volto sovrumano. Sembra che la metafora dell'inconscio sia troppo povera per contenere quel patire che solo nei simboli religiosi trova l'altezza della sua incognita. Sembra che le vette della mente non sappiano perché si protendono al cielo, se il cielo è vuoto.

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