Cinque dritte se vuoi il TFR in busta paga. Notizie.
Aramini Parri Lucia |
Cinque dritte se vuoi il TFR in busta paga. Notizie.
Da sempre la
liquidazione è il salvadanaio di ogni lavoratore dipendente: si
accantona automaticamente e quando si va in pensione arriva dritta
sul conto corrente. Da marzo, però, si può chiedere al datore di
lavoro di ricevere i soldi ogni mese in busta paga, rinunciando a
metterli da parte. E in questo caso il TFR, il trattamento di fine
rapporto, cambia anche nome: diventa Tir, trattamento integrativo
della retribuzione. “È una opzione che per ora ha scarso
successo” osserva Elvira Massimiano, responsabile dell'ufficio
Politiche del lavoro di Confesercenti. “Un nostro sondaggio,
condotto con l'istituto Swg, rivela che 83% dell'interessati
sceglierà di lasciare il TFR in azienda”. Ecco cinque cose da
sapere prima di decidere.
Chi ne ha
diritto?Solo i lavoratori del
settore privato con almeno sei mesi di anzianità aziendale, esclusi
gli agricoli e i domestici. “Chi aderisce non potrà cambiare idea
fino a giugno 2018, quando terminerà la fase di sperimentazione del
provvedimento” spiega l'esperta.
Come si chiede?
Basta compilare un modulo
fornito dal datore di lavoro. Al TFR accantonato finora non accade
nulla. L'opzione riguarda solo il denaro maturato a partire da
marzo.
Quanto può
aumentare lo stipendio? Secondo
un'elaborazione del Caf Uil di Roma, la busta paga crescerà in media
di 76 euro al mese per chi ha un reddito lordo annuo di 18.000 euro;
di 97 euro per chi guadagna 23.000 euro; di 105 euro per 25.000 euro
e 125 per chi prende 35.000 euro.
Si pagheranno più
tasse? Per chi guadagna fino a
18.000 euro lordi le cose non dovrebbero cambiare. “Oltre quella
soglia, le tasse crescono” dice la Massimiano. “La
quota di Tir è soggetta alle stesse aliquote dello stipendio, che
sono più alte rispetto a quelle applicate al TFR lasciato in
azienda”. Per la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, chi
guadagna 23.000 euro l'anno prenderà quasi 1.200 euro in più di
stipendio, ma perderà 330 euro fra tasse più alte e minori
detrazioni.
L'asilo per i
figli costerà di più? “È
probabile” dice l'esperta. “Se sale lo stipendio lievita anche
Isee, l'indicatore della situazione economica su cui si basano molte
tariffe comunali, come la retta dell'asilo o della mensa scolastica.
Chi è interessato al Tir farebbe bene a chiedere a un patronato la
simulazione precisa di guadagni e perdite prima di decidere”.
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