Storia, le Americhe.
Mauro Goretti |
Storia, le Americhe.
L'indipendenza dell'America Latina.
La lotta fra la Restaurazione e la
rivoluzione non fu combattuta solo sul vecchio continente. Mentre
in Europa le potenze della Santa
alleanza cercavano di ristabilire un solido equilibrio conservatore,
le colonie spagnole e portoghesi
dell'America Latina portavano a compimento la loro lotta per
l'indipendenza, infliggendo un colpo
mortale a quelli che erano stati i più grandi imperi coloniali
del mondo.
Le due rivoluzioni americane.
Nei progetti dei suoi iniziatori, la
lotta di liberazione delle colonie latino-americane avrebbe dovuto
avere un esito simile a quello già
conseguito dalle colonie inglesi del Nord America: la formazione
di una grande unione di Stati
liberamente associati da un vincolo federativo. La realtà fu, come
vedremo, completamente diversa: perché
diversi erano i dati geografici, diversa la situazione sociale,
diversa la condizione economica lasciata in eredità dalle monarchie
iberiche.
La spinta all'indipendenza venne dai
bianchi di origine europea (i creoli), desiderosi di liberarsi dal
controllo dei funzionari governativi
inviati dall'Europa e insofferenti dei vincoli che il legame con la
madrepatria poneva ai loro commerci.
La prima fase della lotta all'indipendenza.
L'occasione per tradurre in atto le
aspirazioni all'indipendenza si presentò con l'invasione della
Spagna da parte di Napoleone. A
partire dal 1808, le colonie spagnole furono di fatto governate da
giunte locali, che divennero presto
centri di rivendicazione indipendentista. Nel 1810, dopo che i
francesi ebbero scacciato la dinastia
borbonica dalla Spagna, le giunte di alcune delle principali
città latino-americane deposero i
rappresentanti della monarchia e assunsero il potere. Nel 1811
la giunta di Caracas proclamò
l'indipendenza della “Repubblica del Venezuela”. Cominciava così
una lunga lotta di liberazione,
combattuta con fasi alterne in tutto il continente dai movimenti
indipendentisti creoli, che godettero dell'appoggio della Gran
Bretagna, interessata a subentrare
alla Spagna nel ruolo di principale
partner commerciale del Sud America.
La seconda fase: San Martin e Bolivar.
Due furono i centri principali del
movimento indipendentista: nel Nord, i paesi della costa dei
Caraibi (Venezuela e Nueva Granada,
ossia l'attuale Colombia) dove la guida della lotta fu assunta
da Simon Bolìvar; nel
Sud le provincie del “Rìo de La Plata” (l'attuale Argentina)
dove era attivo
José de San Martìn, un
ufficiale spagnolo passato dalla parte dei ribelli. Nel 1816 i
patrioti argentini proclamarono l'indipendenza del loro paese. Nel
1817 le forze di San Martìn liberarono
il Cile. Nel
1819, Bolìvar dava vita alla “Repubblica di Gran Colombia. La
rivoluzione liberale
scoppiata in
Spagna nel 1820, interrompendo l'afflusso di truppe dall'Europa,
diede nuovo respiro
alle forze
rivoluzionarie, mentre si faceva più aperto e consistente il
sostegno economico e logistico
agli insorti da
parte dell'Inghilterra. Un nuovo importante appoggio veniva dagli
Stati Uniti, che
nel
1823 avrebbero proclamato, per bocca del presidente Monroe,
la loro decisa opposizione a
ogni
intervento armato
europeo sul continente americano.
La fase finale.
Terreno di
scontro, in questa fase finale del conflitto, furono i territori del
“Perù”, ultima roccaforte
dei lealisti, che
furono attaccati da nord dalle forze di Bolìvar e da sud da quelle
di San Martìn.
Nel dicembre 1824
gli spagnoli furono definitivamente sconfitti ad “Ayachuco,” in
“Perù”.
Note.
Gli Stati
dell'America centrale si unirono dopo l'indipendenza nella Repubblica
delle provincie unite, poi scioltasi nel 1839. Anche la <<
Gran Colombia >> formatasi nel 1819 sotto la guida di
Bolìvar si
suddivise nel 1830. San Domingo rimase spagnola fino al 1822, poi fu
assorbita da
Haiti, ma nel 1844
divenne indipendente. Le Malvine (o Falkland), dal 1820 dominio
dell'Argentina, passarono nel 1833 alla Gran Bretagna.
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