L'Impero e le guerre di Napoleone Bonaparte.
Mauro Goretti |
L'Impero e le guerre di Napoleone Bonaparte.
La repressione del dissenso.
Il rafforzamento dei poteri del Primo
console era stato accompagnato da un'accentuazione dei
controlli sulla stampa e in genere su
tutti gli aspetti della vita culturale. Il risentimento di Bonaparte
nei confronti dei critici della sua
politica l'aveva indotto a epurare il Tribunato di molti
intellettuali
(tra cui lo scrittore Benjamin
Constant) e più tardi ad allontanare da Parigi la scrittrice Madame
de
Staél, brillante figlia di Necker, che
riuniva nel suo salotto molte voci dissenzienti. Ben più
consistente era la minaccia che veniva dai sostenitori della
monarchia appoggiati dall'Inghilterra.
Nel marzo 1804 fu sventata una
pericolosa “congiura realista”. Bonaparte non si accontentò
dell'arresto dei responsabili, ma volle dare un durissimo esempio al
partito monarchico. Un giovane
nobile, emigrato e residente nel Baden
(in territorio neutrale), il duca di Enghien dei Borbone Condé,
estraneo alla congiura, fu rapito, condotto a Parigi, processato
illegalmente e fucilato.
Napoleone imperatore dei francesi.
Due mesi dopo Bonaparte volle
cancellare ogni ipotesi di restaurazione borbonica facendosi nominare
imperatore dei francesi, dando
così inizio a una nuova dinastia. La Costituzione
dell'anno XII che istituiva la
dignità imperiale ereditaria, fu sottoposta a plebiscito e approvata
con
oltre 3.500.000
<<sì>> e circa 2.500 <<no>>. Il papa Pio
VII fu obbligato a partecipare alla cerimonia dell'incoronazione, il
2 dicembre 1804, nella cattedrale di Notre Dame. Con gesto esplicito
e accuratamente preparato, Napoleone prese la corona dalle mani del
papa e se la pose sul capo; quindi incoronò la moglie Giuseppina.
Occorreranno cinque anni per fare accettare a tutta
l'Europa (ma non
all'Inghilterra) il nuovo Impero. Cinque anni di guerre, di
annessioni, di formazione di nuovi regni. La geografia politica del
continente ne risultò profondamente sconvolta.
Austerlitz.
Nell'Europa centrale e orientale
un'inarrestabile progressione di grandi vittorie militari (ricordiamo
solo la più spettacolare, quella di Austerlitz sugli austrorussi del
2 dicembre 1805) costrinsero alla
pace Austria, Prussia e Russia.
All'Austria umiliata Napoleone impose la “soppressione del Sacro
romano impero (1806); in Olanda, in
Germania, in Polonia istituì una serie di Stati satelliti (talora
affidati, col titolo di re, a propri
fratelli). Con il giovane zar Alessandro I fu stabilita (nel 1807)
una
pace che prevedeva il riconoscimento
degli interessi espansionistici della Russia.
I regni napoleonici.
In Italia la Repubblica italiana che
nel 1802 aveva sostituito la Repubblica cisalpina fu trasformata
in Regno d'Italia (1805):
Napoleone ne cinse la corona e nominò viceré Eugenio Beauharnais,
figlio di
Giuseppina. La Toscana e una parte dello Stato pontificio con Roma,
il Lazio e l'Umbria, furono annessi alla Francia, come lo erano già
stati il Piemonte e il Ducato di Parma. Il papa che aveva
scomunicato Napoleone fu arrestato. Il Regno di Napoli, deposti i
Borbone, fu concesso
prima al fratello
di Napoleone, Giuseppe, poi al cognato Gioacchino Murat. Anche la
Spagna,
nonostante una
durissima guerriglia popolare, che inflisse le prime sconfitte agli
eserciti napoleonici
fu sottomessa la
dominio francese: il trono spagnolo fu affidato a Giuseppe Bonaparte.
Il blocco continentale.
In tutti i paesi del continente
sottomessi, alleati o controllati Napoleone aveva imposto (1806) il
divieto di mantenere relazioni commerciali con l'Inghilterra. Il
blocco continentale mirava a
ottenere attraverso una crisi economica indotta dall'assenza di
sbocchi commerciali quella distruzione della potenza inglese che
sembrava impossibile raggiungere sul piano navale dopo la sconfitta
di “Trafalgar” (21 ottobre 1805) dove la flotta francese fu
distrutta dagli inglesi comandati da Nelson, che morì in
combattimento.
Il matrimonio austriaco.
Fra il 1810 e il 1812 il Grande Impero
Francia e Stati vassalli raggiunse la sua massima estensione.
Un dominio che Napoleone volle
legittimare sposando la figlia dell'imperatore d'Austria, la
granduchessa Maria Luisa. Annullato il legame con Giuseppina, dal
quale non erano nati figli, il nuovo matrimonio fu celebrato a Parigi
nel 1810. L'<<erede>> della rivoluzione francese sposava
una nipote di Maria Antonietta, la
regina ghigliottinata nella capitale 17 anni prima. Diplomazia e
ragione di Stato sarebbero bastate per
rendere duratura questa riconciliazione?
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