Palazzo Pitti [ Firenze ].
Mauro Goretti |
Palazzo Pitti [ Firenze ].
Secondo un aneddoto Luca
Pitti, banchiere fiorentino rivale di Cosimo il
Vecchio, aveva commissionato al Brunelleschi la
costruzione di un palazzo che avesse le finestre grandi come i
portoni del palazzo del rivale e un cortile di dimensioni tali da
contenere l’intero Palazzo
Medici. I lavori cominciarono nel 1458 dopo la
morte del Brunelleschi ma presto subirono un arresto dovuto alla
caduta in rovina dei Pitti. Fu così che Eleonora
di Toledo lo acquistò nel 1549
facendone continuare l’ampliamento .Il palazzo fu ulteriormente
ingrandito nel XVII secolo verso la fine del XVIII
secolo furono aggiunte due ali laterali dette Rondò. Con i
suoi 205 metri di lunghezza il Palazzo Pitti è
il più imponente della città. Dimora Granducale dei Medici
fino al 1473, anno in cui la potente dinastia si estinse, fu in
seguito la residenza dei Lorenza. Dopo la proclamazione del
Regno d’Italia e il conferimento
della capitale a Firenze, il
palazzo ospitò casa Savoia e per cinque anni [
1865-1870 ] fu la residenza ufficiale del Re Vittorio
Emanuele II. Oggi il palazzo appartiene allo
Stato e contiene musei e gallerie di grande interesse quali la
Galleria Palatina, il museo degli Argenti,
il museo di Arte Moderna e tantissimi altri
padiglioni che riportano ad assaporare quel periodo della
bella Firenze,
periodo che ha consacrato Firenze a: Culla del
Rinascimento.
Il Giardino di Boboli.
Sull’omonima collina dietro il
palazzo si distende il giardino di Boboli, uno degli esempi
più tipici del giardino all’italiana. Opera dell’architetto
Tribolo, il giardino risale al XVI secolo ed è una
vera architettura verde che fu destinata al piacere e alle sontuose
feste dei Medici.
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